giovedì 10 gennaio 2013

Forgiati nella fucina del Signore

FORGIATI NELLA FUCINA DEL SIGNORE

1. Entriamo in tema
     Tempo fa, avevo scritto la seguente massima: «Quando siamo forgiati nella fucina del Signore, ciò ci può costare al momento; ma è l’unico modo per essere trasformati in qualcosa di utile e prezioso per Lui, e per essere un sostegno e uno strumento di benedizione anche per gli altri» (fonte: Forgiati dal Signore).

Dopo alcune ore ritrovai una lettera, datata molti mesi prima, che la mia secondogenita aveva mandata ai conduttori della sua chiesa, dopo essere uscita da tanti mesi di grande travaglio e di malessere psicofisico, dopo aver fatto tante analisi, aver consultato tanti medici ed essere alquanto dimagrita. La pubblico qui di seguito col suo consenso, confidando, che potrà essere di conforto e di incoraggiamento anche per altri credenti.

2. La lettera alla chiesa
     In settimana riflettevo sul fatto che mi dispiace veramente molto che mi abbiate conosciuta in questa fase un po’ fragile della mia vita; e mi rendo conto che, mettendo al centro il mio malessere, ho trascurato di dare gloria a Dio.
     Mi preme invece di condividere con voi, quanto il Signore mi è stato accanto in questo periodo difficile e di come ho imparato a conoscerlo meglio.
     Il Salmo 30,6-7 recita così: «Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: “Non sarò mai smosso”. O Signore per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto e io rimasi smarrito» È proprio così che inizialmente mi sono sentita: smarrita, nonostante mi sentissi vicina al Signore, e continuavo a chiedermi perché il Signore permettesse che soffrissi così. Continuavo a pregare e a leggere la Parola di Dio e ne traevo un grande conforto, come non mai nella mia vita prima. Ero, a un tratto, pronta ad accettare il male dalle mani di Dio, come avevo sempre accettato il bene, per dirla con le parole di Giobbe. E in tutto ciò le parole di Ebrei 4,15-16 erano come un balsamo per il mio cuore sofferente: «Infatti, non abbiamo un sommo sacerdote, che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno».
     Mentre prima mi chiedevo, quando finalmente Dio mi avrebbe liberato dalla sofferenza fisica e psichica, che mi teneva legata, ho cominciato a capire che mi stava insegnando qualcosa di grande e di importante…

Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Forgiati_fucina_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

 

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