martedì 22 gennaio 2013

Vecchia natura e battesimo

VECCHIA NATURA E BATTESIMO

Alcuni credono che battezzandosi, non peccheranno più, perché pensano in tal modo di affogare il «vecchio uomo». Dimenticano però che la «vecchia natura», come ogni maiale, sa ben nuotare! La vecchia natura galleggia!
     Una volta un conduttore chiese al battezzando già in acqua: «Perché vuoi essere battezzato?». «Per non peccare più!», rispose l’altro candidamente. Al che il conduttore rispose: «Allora devo tenerti a lungo nell’acqua!».
     La sacra Scrittura insegna ai rigenerati a «svestire» il «vecchio uomo» o mortificare la carne, ossia a mettere fuori uso la vecchia natura nella pratica, e a «vestire» o vivificare il «nuovo uomo», ossia a metterlo in uso nella pratica. Paolo constatava: «Avete svestito l’uomo vecchio coi suoi atti e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui, che l’ha creato» (Col 3,10; cfr. Ef 4,22ss «avete imparato a…»).
     La via sacramentalista, più o meno velata, secondo cui il battesimo comunicherebbe già di per sé la nuova natura e la rigenerazione, non è contemplata nella sacra Scrittura. Il battesimo è un’ubbidienza e una conferma della fede del rigenerato, non una via per ottenere il perdono o la vita eterna.
            Finché non si sarà pecore del gregge di Cristo, hai voglia a battezzare il «vecchio uomo»: esso galleggerà sempre!
     Se una pecora scivola accidentalmente nell’acqua, cerca di uscirne immediatamente fuori. Se un maiale viene lavato, strigliato e profumato, appena vedrà uno stagno, ci andrà immediatamente: è nella sua natura!

     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Rel/T1-Vecchia_natura_batt_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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