giovedì 24 gennaio 2013

L’amore che recupera

L’AMORE CHE RECUPERA

Riflettendo sull’amore quale ricerca del bene altrui o quale fede operante, ho dovuto paragonarlo a un’impalcatura. Essa si rende disponibile a puntellare e sostenere, ciò che crollerebbe; oppure costituisce la base di ciò, che dev’essere ancora costruito. Essa dà sicurezza e permette di arrivare in alto. In essa tutti gli elementi sono strettamente uniti e connessi, affinché tutto sia stabile e possa permettere l’ampliamento in altezza, in larghezza e in profondità, secondo il bisogno. […]
     Riflettendo sull’amore ho dovuto altresì pensare a chi è stato recuperato da altri, che si sono prestati a sorreggere e a portare pesi, e che comprende poi l’importanza di recuperare altri. Chi è passato personalmente nel problema, capisce che deve essere lui a scendere in fondo al pozzo, dove si trova l’altro. Da tale posizione può convincere l’altro della necessità di risalire dalla sua ristrettezza esistenziale e, mettendosi al ritmo dell’altro, può aiutarlo ad arrampicarsi, passo dopo passo, e a uscire al largo. […]
     In tutto ciò l’amore di Dio è il carburante necessario, perché possiamo dar prova di una fede operante in tutte le situazioni, possiamo sorreggere altri e possiamo recuperare altri all’amore di Dio e alla verità, che rende liberi.
     Nella vita cristiana non ci sono due distinte categorie di recuperatori e recuperati, ma esiste una dinamica di supporto reciproco. I recuperati diventano, in genere, i migliori recuperatori. […]

Questa è una sintesi, l’intero scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Amor_recup_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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