venerdì 8 febbraio 2013

Ipersensibilità del «sismografo» interiore

IPERSENSIBILITÀ DEL «SISMOGRAFO» INTERIORE

1. LA SENSIBILITÀ: Un sismografo è un apparecchio usato per registrare graficamente le vibrazioni della crosta terrestre, ossia specialmente l’intensità e la durata dei movimenti sismici, ma anche la provenienza. La sua sensibilità dipende da come è tarato, cosa che lo rendo capace o meno di registrare le minime variazioni, perturbazioni e simili. Lo stesso vale, ad esempio, per una bilancia, che è tarata per i chilogrammi, per i decigrammi, per i grammi o, addirittura, per frazioni di grammo. Similmente si parla della sensibilità di un termometro o di un altro strumento di misurazione. Similmente esistono pellicole più o meno sensibili, ossia impressionabili dalla luce. Quindi, come uno strumento o un dispositivo sarà capace di registrare gli stimoli esterni, dipende dalla sua sensibilità. Lo stesso vale per i sensi naturali (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) e per la reattività ad alcuni altri stimoli (dolore, piacere, solletico, caldo, freddo, ecc.).
     Tutti noi abbiamo una specie di «sismografo interiore». Anche qui come la mente (o l’interiore) sarà capace di percepire, attraverso i sensi, gli stimoli esterni o interni, dipende dalla sua sensibilità. Una persona è sensibile al caldo e un’altra al freddo. Similmente si è diversamente reattivi verso l’umidità, una sostanza o un medicinale. Lo stesso accade in campo artistico, naturalistico, degli affetti, delle emozioni, dei sentimenti propri o altrui, delle idee, degli interessi, delle inclinazioni e così via. L’uno sarà, ad esempio, più sensibile ai complimenti o alle adulazioni, l’altro no; ciò vale anche per altre cose.
     La sensibilità di una persone è dovuta a tanti fattori, ad esempio ai seguenti: velocità mentale di elaborazione dei dati, ormoni, età, genere sessuale, carattere, stress, affaticamento, maturità…
     Sensibile è chi possiede un’elevata emotività e impressionabilità. La sensibilità ha risvolti positivi e può riguardare l’attenzione, che si ha per gli altri (delicatezza, ricettività, empatia, tenerezza). Essa può anche avere risvolti negativi e palesarsi come suscettibilità, permalosità, irritabilità, quindi come ipersensibilità.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Iposensibili e ipersensibili; 3. Il caso concreto.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Ipersensibil_EnB.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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