venerdì 15 febbraio 2013

La superstizione telematica

LA SUPERSTIZIONE TELEMATICA

Condividi e ti porterà fortuna



«Chi crede ai portafortuna vive di deboli surrogati, ha la paura come feticcio cerebrale e la superstizione per religione!» (Nicola Martella; fonte: «Portafortuna»).



1. TI OFFRO ARIA FRITTA: Su varie bacheche trovo vari proclami con promesse improbabili. Ecco alcuni esempi:

     Coccinelle: «Metti queste coccinelle in bacheca e ti porteranno fortuna...». Ci sono molte variazioni di tale «mirabile» offerta, cambiando il numero dei simpatici animaletti; qualcuno invita a condividere «un’orgia di coccinelle».

     Cornicelli: «Condividi e ti porteranno tanta fortuna!».

     Tre scimmiette: «Condividi e ti porteranno fortuna». «Condividi se vuoi avere un po’ di fortuna con una ragazza, con la scuola, con gli amici...».

     Draghi: «Condividi questi due draghi e ti porteranno fortuna in amore».

     Maglietta: «Condividi sulla bacheca la maglia dell’Inter e ti porterà tanta fortuna!».



Queste sono offerte di aria fritta. Gli inventori di chimere creano false suggestioni. La superstizione fa dipendere la fortuna da un atto, che non sta in nessun rapporto di causa ed effetto con ciò, che viene suggerito di fare. Alcuni, poi, legano tale offerta, perché funzioni, a un’azione fatta entro un certo tempo, che va da pochi secondi a pochi minuti. Ecco un esempio: «Condividi entro 9 secondi e avrai tantissima fortuna!». Perché? Chi lo garantisce?

     Un motivo molto amato è quello delle coccinelle, magari su un quadrifoglio, dato che sono considerate un portafortuna da chi le conosce solo in fotografia o ne ha trovata qualcuna in giro. In effetti, però, sono una vera piaga per coloro, che coltivano alberi da frutta, poiché distruggono tutto, penetrando dentro pere, mele, eccetera. In alcune parti del mondo sono una vera piaga, poiché ricoprono a migliaia e migliaia tutto ciò che trovano. Altro che portafortuna!

     Poi, oltre a coccinelle e cornicelli, ci sono una varietà di oggetti portafortuna, che a volte variano anche per nazione e area geografica: quadrifogli, ferri di cavallo, maialini, spazzacamini, corna, gobbetti, il numero 13, gatti e quant’altro. Questo motto svela la loro paura: «La fortuna è bendata e l’amore è cieco, perciò non mi troveranno mai!». Per questo pensano di aiutare il fato, con tali espedienti dettati dalla superstizione telematica.

     Basta leggere le risposte per rendersi conto di come si possa essere «fusi», augurandosi fortuna da una condivisione in rete e cercando di acchiapparla come si fa con le farfalle. Una delle risposte più frequenti è la seguente: «Speriamo che funziona, perché ne ho veramente bisogno!».



Sul sito seguono i seguenti punti: 2. Prigioni mentali; 3. Uscire dalla superstizione.

     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Superst_telem_Oc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Nessun commento:

Posta un commento