venerdì 1 febbraio 2013

Esci dalla nullità

ESCI DALLA NULLITÀ

Quando ho visto tale scalinata, che non porta da nessuna parte, se non al punto di partenza, ho dovuto pensare a una «impressionante nullità»! Mi sono venuti a mente i disegni surrealistici di Maurits Cornelis Escher, l’incisore e grafico olandese, che fece tante costruzioni impossibili e in cui le scale ebbero una certa rilevanza. Essa ricorda anche il nastro di August Ferdinand Möbius, senza inizio né fine. Sinceramente a me ricorda pure la ruota dei criceti, messa nella gabbia, per tenerli in movimento; essi si muovono, ma non arrivano da nessuna parte.
     La scala di questa immagine, è la più fotografata a Monaco di Baviera. Essa è stata progettato da Olafur Eliasson (2004). […] Porta il titolo in tedesco «Umschreibung», ossia «perifrasi, circonlocuzione, giro di parole».
     È stata definita scala senza fine, scala che porta al nulla, scala senza senso. Salgo le scale e scendo le scale, e sono al punto daccapo. Forse a ciò si deve il titolo: è la descrizione perifrastica della vita, almeno di quella di molta gente.
            Sembra l’eco della descrizione della vita fatta dall’Ecclesiaste nell’AT. Ecco come comincia il suo libro: «Nullità delle nullità, dice l’Ecclesiaste, nullità delle nullità, tutto è nullità. [3] Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? [4] Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre. [5] Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. [6] Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. [7] Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre» (Ec 1,2-7). […]
     Come uscire da tale «ruota per criceti»? Ecco come termina l’Ecclesiaste: «Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è tutto l’uomo. Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò, che è occulto, sia bene, sia male» (Ec 12,15s). […]
     A ciò si aggiunga la rivelazione più eccellente (Eb 1,1s) e la «migliore speranza» (Eb 7,19), introdotte da Gesù quale Figlio di Dio. Ecco lo spartiacque: «Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui» (Gv 3,36). Egli ha introdotto una «felice speranza», connessa alla «apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù» (Tt 2,13). […]
            Perché rimanere ancora nella «ruota per criceti» di questo mondo o continuare a salire e scendere su una scala, che non porta a nulla?

Questa è una sintesi, l’intero scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Esci_null_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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