domenica 23 marzo 2014

Santa Ignoranza: unica patrona ecumenica?



SANTA IGNORANZA: UNICA PATRONA ECUMENICA?

1. Santa Ignoranza
     Finalmente è stato trovato un punto comune in tutte le denominazioni: la «santa Ignoranza», protettrice dei «santi asinelli», una categoria che si trova in ogni compagine religiosa del cristianesimo. Sono in molti a esserle devota.
     Le caratteristiche di tale devozione sono le seguenti: pigrizia intellettuale, che fa rimanere spiritualmente infantili a vita; mancanza di studio biblico personale, che fa cadere nella superficialità spirituale e morale; vivere in settimana specialmente solo di ciò, che è stato predicato domenica; approssimazione scritturale, che fa dire cose non verificate con la Bibbia; atteggiamento anti-bereano, che sciattamente fa «bere» ogni cosa, senza andarla a verificare nella Scrittura; spiritualizzazione indebita, accompagnata da falso sillogismo; versettologia indebita, che fa creare strane credenze soggettive, condendo tutto con allegorie e metafore; mancanza di convinzioni teologiche di base, ma cammino ondivago, che fa seguire oggi questa corrente, domani quella; e così via.
     Tutto ciò fa sì che la schiera dei «santi asinelli», gli speciali devoti a «santa Ignoranza», è molto nutrita in tutte le denominazioni e compagini religiose. È facile averla come patrona, visto che è una devozione, che non costa nulla.
     Come si noterà nella discussione, «santa Ignoranza» ha seguaci, oltre che fra i pigri mentali, specialmente fra gli spiritualisti, fra i sostenitori della cosiddetta «dottrina dell’esperienza» e fra i faziosi, che spesso sono seguaci di santoni e abboccano alle loro «nuove» rivelazioni, spesso di contenuto esoterico cristianizzato.

2. Santa Polemica
     In genere, coloro che sono devoti a «santa Ignoranza», spesso praticano anche un altro tipi di devozione: quella a «santa Polemica»! Essi cercano con tutte le loro forze di trascinarti in tale loro «culto» privilegiato. Prima parlano di «amore», che va oltre i confini dell’erudizione umana. Poi affermano che rimanere «poveri nello spirito» sia bello, poiché così si rimane i prediletti di Gesù! Quindi, cercano di convincerti che la Bibbia incoraggi la «santa ignoranza», in cui cullarsi, succhiando ancora il biberon spirituale. Infine, anche se gli mostri scritturalmente che si dovrebbe diventare adulti quanto a conoscenza, ti rinfacciano una presunta «cieca superbia di uomo erudito» e spruzzano tutto il loro veleno su di te, non di rado anche minacciandoti di questo o di quel giudizio divino! Parlo di casi ben concreti, ma evito di fare nomi per buona creanza.

3. Aspetti conclusivi
     Anche nella tua comunità o fra le tue conoscenze ci sono credenti, che curano il campicello della «santa ignoranza»? Che esperienze hai al riguardo? Nella tua assemblea che cosa fate per vaccinare i credenti affetti dal virus della «beata ignoranza»?
     Qui di seguito discutiamo gli articoli «Santa ignoranza» e «Evviva la «santa ignoranza»?».

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Sant_ignora_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.


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