venerdì 9 novembre 2012

Io ho fatto loro conoscere il tuo nome (Giovanni 17,26)




IO HO FATTO LORO CONOSCERE IL TUO NOME (GIOVANNI 17,26)

Un lettore mi ha scritto quanto segue: […] Molti anni fa m’ero associato a una chiesa evangelica cristiana, poi l’abbandonai per mia volontà; fui battezzato, ma credo d’essere rimasto il peccatore di sempre, anche se non passa giorno che io non legga la Bibbia. E non so perché ma, avendo una discreta preparazione biblica, incontro i TdG [= Testimoni di Geova, N.d.R.] anche a casa, ma solo per combatterli; anche se so che perdo tempo, mi piace e mi diletto a leggere la Bibbia, è più forte di me, anche se molte cose non le comprendo.
     Desideravo chiederti un chiarimento sulle parole di Gesù, quando dice: «Padre, ti ringrazio, d’aver fatto conoscere loro il tuo nome…». La mia domanda è: quando gli fece conoscere il nome del Padre? e quale nome? Nell’attesa, porgo i miei più sentiti saluti. {R.G. P.}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Rispondo in sintesi e cercando di essere non troppo tecnico. Mi preme cominciare con una premessa per il lettore: Non basta leggere la Bibbia, aumentare nella conoscenza e combattere le false dottrine di un gruppo particolare (sebbene queste attività siano cose nobili), ma bisogna essere rigenerati dal Signore e compiere la sua volontà. Ora, andiamo alla questione centrale.
     Il problema principale consiste nel fatto che l’ebraico con ha un termine per «persona», che proviene dal latino. Tale concetto lo esprime con due termini particolari: «nome» (šem) e «anima» (nëfëš). Gesù intendeva far conoscere ai suoi discepoli la persona del Padre, non un nome anagrafico. Bisogna tener presente, infatti, che da molti secoli gli Ebrei non pronunciavano più il nome «Jahwè», ma leggevano il cosiddetto tetragramma come «Adonaj» (Signore). Quando l’AT fu tradotto in greco, non ci furono problemi teologici per tradurlo come Kyrios «Signore». Tutti i nomi di Dio furono tradotti in greco; ricordo che nell’antichità non c’era una differenza fra nomi, titoli e addirittura soprannomi. Fu perciò che gli scrittori del NT citarono l’AT nella versione greca della «Settanta». Gesù da buon Giudeo del suo tempo non citava mai il nome ebraico nei suoi discorsi e nelle sue preghiere, ma usava il termine Adonaj.
     In tutti gli Evangeli, che sono in greco, non ricorre mai il nome «Jahwè» (o simile) per indicare Dio e per rivolgersi a Lui in preghiera, né Dio lo usò mai per sé. Non si trova mai un brano, in cui Gesù insegnò a usare un certo nome di Dio; lo stesso vale per il resto del NT. Nella preghiera modello Gesù rivelò il massimo privilegio dei suoi seguaci: rivolgersi a Dio come «Padre nostro»! […]

Sul sito segue il resto dell’articolo.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Conoscere_tuo_nome_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

 

Nessun commento:

Posta un commento