sabato 7 aprile 2012

Dobbiamo suscitare negli altri la fame per l’Evangelo?



DOBBIAMO SUSCITARE NEGLI ALTRI LA FAME PER L’EVANGELO?

A tale domanda si può rispondere in modi diversi (sì, no, sì e no, ecc.), a seconda di ciò che intendiamo dire e da quale punto di vista. Qui di seguito mi limito a una questione specifica, a cui invito alla discussione.

1. La questione
     Un amico cristiano ha riportato la seguente citazione, presa da uno dei libri di Watchman Nee: «Amici miei, non possiamo produrre negli altri la sensazione di Dio, non possiamo trasmettere il senso della presenza di Dio, se ogni cosa non è stata rotta, anche ciò che è più prezioso, ai piedi del Signore Gesù. Il Signore non ci vuole qui tanto per predicare o per fare qualche altro lavoro per Lui, ma per creare negli altri la fame. Nessuna opera autentica potrà iniziare senza un sentimento di bisogno. Non possiamo iniettarlo nella gente, non possiamo condurre la gente ad avere fame di Dio. Una fame del genere può essere creata solo da quelli, che trasmettono un’impressione vitale di Lui» (grassetto nostro).

2. Sputi per la discussione
     È certamente un discorso interessante, ma un po’ contorto e contraddittorio, specialmente perché ci manca il contesto, l’obiettivo e le cose che Watchman (= Guardiano) Nee intendeva allora contrastare…
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Suscita_fame_Evang_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
{Nicola Martella}


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