giovedì 11 ottobre 2012

È lecito fare il deejay e il predicatore? Parliamone



È LECITO FARE IL DEEJAY E IL PREDICATORE? PARLIAMONE

Solo chi si studia di essere irreprensibile (= al di sopra di ogni riprensione; cfr. 1 Tm 3,2.10; 5,7; 6,14; Tt 1,6s; Tt 2,8), potrà tagliare rettamente la «Parola della verità», senza essere confuso e avendo l’approvazione di Dio (2 Tm 2,15). E solo allora si potrà risplendere «come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita» (Fil 2,15).
     In caso contrario, si vivrà continuamente con la coscienza sporca e non avrà autorità biblica nel suo insegnamento e nella pratica della cura pastorale. Nel caso peggiore, però, dove non ci si ravvede, si tenderà a scusare, consciamente o inconsciamente, il peccato negli altri, per giustificare se stesso; similmente si «leggerà» la Parola di Dio col «l’occhio viziato» dal proprio peccato. «Se dunque l’occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre» (Mt 6,22s).
     Allora, volenti o nolenti, sarà grande la tendenza a storcerne il significato, o almeno ad addomesticarlo, e a predicare un messaggio a propria immagine e somiglianza. Un indizio al riguardo è sentire continuamente, nelle preghiere e dal pulpito, preghiere e discorsi generalizzati, incentrati sul fatto che siamo «tutti» peccatori, che «tutti» necessitiamo di perdono e che Dio ci ami «tutti così come siamo». Grande è la tendenza anche a «spiritualizzare» il proprio stato di peccato e a presentare il tutto come un piano divino, in cui Dio ha una qualche meta misteriosa o ci vuole insegnare qualcosa. Ricordo quel credente e quella credente, che praticavano insieme fornicazione e si scusavano dicendo che leggevano la Bibbia insieme, che pregavano insieme, che Dio è amore e che, quando si ama, si è da Dio. E magari ti dicono pure che stanno parlando del Signore a qualcuno.
     Ricordo quel conduttore di chiesa che alla mia domanda intorno al suo sostegno finanziario, mi rispose candidamente che stava prendendo il sussidio di disoccupazione e s’arrangiava anche con un lavoro in nero. Che cosa poteva egli dire mai a coloro che nella sua comunità affermavano di «arrangiarsi» per vivere e chiedevano un suo consiglio biblico? Come è successo al conduttore della chiesa di Laodicea, avendo egli fatto il callo morale, ci si sente arrivato, soddisfatto e a posto in ogni cosa, mentre la diagnosi del Signore è questa: «…e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo» (Ap 3,17).
     Qui di seguito discutiamo l’articolo «È lecito fare il deejay e il predicatore?».

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Deejay_predica_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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