venerdì 5 aprile 2013

Ero incinta, ma ho perso il bimbo



ERO INCINTA, MA HO PERSO IL BIMBO

Certamente non posso capire fino in fondo che cosa significhi per una donna essere rimasta incinta e poi perdere il bimbo, ma posso tentare. Mia moglie e io ci siamo trovati due volte in questa situazione; ambedue le volte sono state abbastanza drammatiche e pesanti per le complicanze fisiche, psichiche ed esistenziali e per la salute.
     Quando una donna rimane incinta e accetta la gravidanza, il suo corpo e la sua mente sperimentano un mutamento in tanti sensi. La psiche si abitua a questa nuova presenza, che si sta sviluppando. I pensieri girano spesso intorno al bimbo, che nascerà; l’ansia e l’attesa si alternano. Quando, poi, accade che la gravidanza si interrompe improvvisamente o drammaticamente, è come se il mondo stesso traballasse e crollasse. Subentrano l’angoscia, il lutto e la depressione. Ci si chiede: «Perché?».
     Nel primo contributo riportiamo l’esperienza personale di una donna, mia cara amica, che è passato per tale particolare prova. In mezzo a vari problemi esistenziali, ella parla della gioia della gravidanza, del conflitto con un marito, che rifiutava tutto ciò, della minaccia d’aborto e della perdita del bimbo. Poi, descrive il tipico corso del lutto da perdita e il cammino con Dio verso la liberazione e la pace. Tale cammino personale può essere d’aiuto per altre donne, che si trovano nella stessa situazione. Volentieri aggiungeremo le voci di altre donne, che sono passate per tale «valle dell’ombra della morte».
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Aborto_spontaneo_Lv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}




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