venerdì 17 maggio 2013

Una persona a me cara si è gravemente ammalata. E ora?

UNA PERSONA A ME CARA SI È GRAVEMENTE AMMALATA. E ORA?

1. Il fulmine a ciel sereno
     La vita scorreva nella normalità, fra alti e bassi. I rapporti fra coniugi, fra fidanzati, fra genitori e figli, eccetera, seguivano i soliti ritmi e l’andirivieni di sempre, con momenti di gioia, tran-tran, ovvietà e abitudini, con i soliti fastidi psico-fisici, veri e presunti, con i cicli di stress e di tranquillo recupero, con le speranze e i timori della vita.
     Poi, un giorno, un nostro caro ritorna dal medico col viso mesto, più del solito. Lì per lì, pensiamo che si tratti dei suoi soliti disturbi periodici, di cui si lamentava da tempo e con cui cercava maggiore attenzione e considerazione. Questa volta non era così: un male grave e oscuro quanto il nome complicato, che porta. È come se cadesse un fulmine a ciel sereno. Improvvisamente è come se il treno deragliasse, o la macchina forasse insieme tutte e quattro le gomme e uscissimo fuori strada. L’esistenza finisce a gambe all’aria. È come un’ondata di gelo polare in piena estate. Dapprima c’è l’incredulità e lo stupore. Subito dopo ci chiediamo cose del genere: È grave? Quanto è grave? È guaribile? Ce la farà? Sennò, quanto tempo resta da vivere? Che dice il medico? E se si è sbagliato? Dovremmo consultare un altro specialista, per andare sul sicuro? 



2. Uno scenario che muta
     All’improvviso l’orizzonte si restringe. Tutta la vita diventa come un carosello, che gira tutto intorno al perno di tale malattia. Tutto il resto si scolorisce e diventa contorno. Le cose più eclatanti, che succedono nel nostro Paese e nel mondo, non ci scuotono più come dovrebbero: le cose piacevoli stridono col nostro lutto; le cose drammatiche acuiscono ancor più il nostro dolore. Per il resto, è come se l’intero universo sia distratto e indifferente al nostro dramma familiare.
     Comincia la trafila degli specialisti, delle analisi, degli ospedali, delle cure prospettate. Cerchiamo di leggere fra le righe qualche barlume di speranza. Ci sembra di entrare in un labirinto. È come se tutti ci abbandonassero ora, che è arrivato questo gran male. Noi stessi vorremmo svegliarci dall’incubo e scoprire che è stato tutto un sogno. Oppure, vorremmo scappare da tale situazione e andarci a nascondere alla fine del mondo.

Sul sito seguono i seguenti punti: 3. Interrogativi e problematiche; 4. Alcuni casi biblici.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/A1-Grave_malato_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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