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martedì 3 maggio 2016

Il subdolo tecnologico



IL SUBDOLO TECNOLOGICO
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1. Entriamo in tema: Quando pensi di conoscere completamente qualcuno, i nuovi eventi potrebbero smentirti e farti vedere i fatti passati sotto una luce differente. Allora ti accorgi che, come in teatro, una cosa è ciò che avviene sul palco, dinanzi agli occhi di tutti, altra cosa è ciò che avviene dietro alle quinte, di nascosto o di soppiatto. Qui di seguito parleremo del «subdolo», intendendo una persona, che maschera le proprie intenzioni e si comporta in modo falso e dissimulante; usando finzione o inganno, il suo scopo è quello di conseguire un fine nascosto, a scapito di altri (sub + dolo «con sotto l’inganno»).
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2. Il caso concreto: Ecco qui di seguito un esempio lampante e illustrativo del modo di procedere dell’uomo subdolo. Tempo fa, un amico cristiano mi ha passato lo scritto di un altro credente, chiamiamolo «Vinicio», che glielo aveva mandato per spiegare la sua posizione in una certa situazione. In passato si poteva credere che costui fosse un amico fidato, ma poi si è palesato proprio come persona subdola, che trafficava alle spalle altrui, per raggiungere i suoi scopi carnali. In tale scritto questo «Vinicio» si scontrava con diverse persone, con cui in passato si era coalizzato. Come mostrava tale scritto, c’era stato un serrato ping-pong mediante e-mail, in cui ognuno accusava l’altro di cose ritenute gravi. Ora, quando gli argomenti e le imputazioni di «Vinicio» non arrivarono più a tacitare quelli degli altri, egli tirò fuori l’asso dalla manica, ossia minacciò il suo più grande avversario del momento, una persona di nostra comune conoscenza, affermando che aveva varie registrazioni audio, che confermavano quanto egli asseriva; a ciò aggiunse che poteva dimostrare in qualsiasi momento a tutti ciò, che asseriva, e che le avrebbe fatte ascoltare ad altri, nel caso di uno scontro dinanzi a testimoni, o che le avrebbe addirittura rese pubbliche! La minaccia velata era questa: o ti stai finalmente zitto e bravo o tutti sapranno quello che sei veramente e che hai detto su di loro.
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO (altri punti)
3. La rilettura degli eventi
4. Lo stato mentale del subdolo
5. Ali amputate
6. Isolare il subdolo
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Subdolo_tecn_R56.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join

lunedì 25 aprile 2016

Credenti emozionali o rigenerati?

CREDENTI EMOZIONALI O RIGENERATI?
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Altrove ho parlato degli «aggregati»: di persone che «non sono né carne né pesce», ma frequentano le chiese e spesso creano problemi. Un altro aspetto, connesso a questo, è la distinzione fra «credenti emozionali» e «credenti rigenerati». I primi affollano le chiese, magari fanno mirabili preghiere e partecipano con slancio ai culti. Poi, però, nella loro vita quotidiana, mostrano un’altra faccia: hanno un’etica fallimentare, mostrano un cuore duro e gretto, si comportano in modo «carnale», se non addirittura segretamente in modo dissoluto, sono spietati in famiglia e così via.
     La partecipazione sentimentale ai culti agisce per loro come una specie di catarsi (purificazione) e di ricaricamento (quasi che la chiesa fosse una pompa di benzina o un caricabatterie). Poiché si «convertono» sempre di nuovo (ossia vanno avanti, quando c’è un appello pubblico); perciò, credono che la salvezza si perda (e si riacquisti) periodicamente. Per essere sicuri di essere (nuovamente) salvati, necessitano di sentire «qualcosa» (brividi, toccamenti, svenimenti, «unzioni», fenomeni mistici, ecc.).
     Non è ora di fare una distinzione fra soli «credenti» (o credenti emozionali) e «credenti rigenerati»? I primi «aderiscono», ma qualcosa nella loro vita (impedimento, legame, falso atteggiamento di fede) ostacola lo Spirito Santo a rigenerarli. Essi fanno passi avanti e altrettanti indietro, mentre il seme dell’Evangelo mai riesce a mettere in loro vere radici.
[…]
     Tali «credenti emozionali» hanno continuamente bisogno di «latte spirituale», ma non arrivano mai al cibo sodo. Come detto, non si sa mai se sono carne o pesce. Sono sballottati qui e là da ogni vento di dottrina (Ef 4,14). Spesso cercano di riempire il loro «vuoto morale» e di supplire all’impossibilità di realizzare il «frutto dello Spirito» (Gal 5,22) con esperienze mistiche sempre più mirabili, con riti sacramentali e ripetitivi, con spettacoli religiosi di massa o seguendo un «santone» cristiano particolare (Col 2,18.23).
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L’ARTICOLO COMPLETO E I CONTRIBUTI DEI LETTORI SI TROVANO SUL SITO
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Credenti_emozionali_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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