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sabato 7 aprile 2018

Strategie per vincere o perdere


STRATEGIE PER VINCERE O PERDERE
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Oggi leggevo fra i motti di qualcuno in rete il seguente: «Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti». O detto in altro modo con un motto sentito decenni or sono: «Chi la dura, la vince!», ossia vince chi riesce a tenere duro fino alla fine. In ciò potrebbe esserci del vero: Chi si mostra determinato e insiste, potrebbe riuscire a ottenere ciò, che vuole, e a raggiunge i propri obiettivi. Tuttavia, ci sono troppe variabili nella vita, perché basti essere determinati, insistere e resistere, per raggiungere i propri obiettivi e conquistare validi posizioni. (CONTINUA LA LETTURA...)

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venerdì 9 ottobre 2015

Obiettivo mancato



OBIETTIVO MANCATO

«Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite,
affinché non scivoliamo oltre» (Ebrei 2,1).

In una traduzione tedesca ho trovato la seguente parafrasi della fine del verso: «...affinché non galleggiamo oltre la meta». Mi è venuta in mente la seguente illustrazione: il naufrago, che galleggia sulla sua zattera, manca l’obiettivo, passandoci davanti alla deriva. Si pensi appunto a un naufrago, che prepara da settimane il suo approdo sulla terraferma nell’estremo punto di una penisola, studiando le stelle e le correnti; ma proprio quando sta per arrivare alla meta, o perché dorme o perché le correnti sono troppo forti, passa davanti alla terraferma e viene trascinato via dalla destinazione, nuovamente nel mare aperto, oltre al punto prefissato. Che tragedia!
     Torniamo al testo biblico. I Giudei, a cui l’autore dell’epistola agli Ebrei scrisse, si mostrarono disposti ad ascoltare l’Evangelo, li affascinò sapere che Gesù era il Messia promesso, tuttavia erano rimasti sulla soglia del nuovo patto e della salvezza, in stallo, attratti parimenti sia da Gesù, sia dal giudaismo d’origine. La preoccupazione dello scrittore era che tali Giudei non si attenessero scrupolosamente alle parole udite, ma che andassero alla deriva rispetto all’obiettivo, perdendosi. Trascurare una salvezza così grande, non avrebbe loro permesso di scampare al giusto giudizio di Dio (vv. 2s).

Domande di lavoro: Prendi qui l’occasione per esaminare le cose con sincerità e verità.
     1. Oltre alle questioni qui affrontate, in quali altri campi, ambiti e settori della vita si può mancare l’obiettivo?
     2. Nella tua vita ci sono questioni esistenziali o di fede, in cui tu non hai raggiunto l’obiettivo, essendoci passato davanti alla deriva? In che cosa e perché?
     3. Conosci persone, che avevano cominciato bene in senso spirituale e morale, ma poi hanno perso la coincidenza nell’importante stazione ferroviaria della loro vita?
     4. Secondo te quali sono i veri motivi perché, almeno in alcune fasi della vita, si scivola oltre o si va fuori strada?
     5. Una volta «deragliati» sul piano morale ed esistenziale si ha sempre una seconda possibilità? Qual è la tua esperienza con te stesso e con gli altri?

LO SCRITTO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Obiet_manc_EdF.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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venerdì 3 ottobre 2014

Amare i fratelli per realizzare gli obiettivi del Signore



AMARE I FRATELLI PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI DEL SIGNORE

1. LE QUESTIONI: Purtroppo, anche i cristiani biblici isolano il comandamento dell’amore reciproco fra i credenti, staccandolo dagli obiettivi, che il Signore prevedeva, quando lo ingiunse. Da un comandamento propositivo in vista del raggiungimento dei traguardi di Dio, lo si rende una filosofia umanistica, tinteggiata di cristianesimo, in cui il presupposto (amarsi reciprocamente) diventa altresì l’unico obiettivo. Ciò sta in contrasto non solo con la vera intenzione del Signore Gesù, quando diede il comandamento dell’amore reciproco fra i suoi seguaci, ma anche con il suo insegnamento generale (cfr. Mt 5,46s). Allora l’amore reciproco, invece di essere una forza dinamica verso l’esterno, per raggiungere gli obiettivi di Dio, porta a un’implosione interna in senso sentimentalista e, a volte, misticheggiante.

2. IL COMANDAMENTO DI GESÙ AI SUOI STRETTI COLLABORATORI: Il Signore Gesù diede ai suoi apostoli (= emissari) vari comandamenti che regolavano il loro rapporto con gli altri e il mondo. Tale intimità fra Gesù e i suoi stretti collaboratori era caratterizzata da un’atmosfera fatta di saluti finali, di ultime raccomandazioni e di testamento. Qui Egli diede loro un «nuovo comandamento», che avrebbe rappresentato il punto di forza di tale piccola truppa dinanzi al compito immane di portare la «Buona Notizia» fino alle estremità della terra, di fare discepoli e di fondare dappertutto assemblee messianiche (cfr. Matteo 28,19s).
     Quindi, il Signore disse ai suoi intimi collaboratori: «Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri» (Giovanni 13,34; 15,12.17). Il Messia non proponeva qui una filosofia del «vogliamoci bene». Amare significa cercare il bene dell’altro, senza un interesse personale, ma investendo nella vita altrui a fondo perduto, mentre si persegue insieme un obiettivo più grande. Gesù aveva mostrato ai suoi apostoli nella pratica come si poteva amare in tale modo, perseguendo tale meta maggiore, che il Padre gli aveva comandato. Ora, chiedeva ai suoi emissari la stessa coerenza nel cercare fra di loro il bene comune, per poter così adempiere al «grande mandato».

Sul sito si trovano anche i seguenti punti: 3. L’estensione del comandamento; 4. Aspetti conclusivi; 5. Per l’approfondimento biblico.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Ama_obiet_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.



mercoledì 11 giugno 2014

False speranze



FALSE SPERANZE

«Signore, guardaci dal basare la nostra vita su false speranze. Fa’ sì che ogni speranza verso le cose umane, sia circondata, contornata dalla speranza in te. Guardaci da ciò che gli obiettivi penultimi diventino quelli definitivi. Fa’ sì che speriamo in te» (Paul Toaspern; tradotto e adatto dal tedesco da Nicola Martella).

1. ENTRIAMO IN TEMA
     Le false speranze sono come una lastra troppo sottile di ghiaccio, per reggere il peso di chi si avventura su di essa con leggerezza. Quando meno ce lo si aspetta, essa si spacca e si finisce nel fondo, a rischio della propria vita. 


     Alcuni pongono le loro vane speranze in un personaggio politico, in un partito, in una ideologia religiosa, in una certa professione lavorativa, nella carriera, nelle ricchezze, in una particolare persona, che promette questo o quello, e così via. Poi, il ghiaccio si assottiglia, e rimangono solo delusioni e confusione. La bussola si è rotta, e non si sa più dove andare.
     Anche i cristiani possono smettere di vivere in modo escatologico, in attesa del compimento delle cose, e lentamente si accomodano nel mondo e fanno entrare il mondo in sé. Allora le cose, che passano, diventano esse stesse l’obiettivo, per cui vivere. A quel punto, tali cristiani sviluppano la malsana abilità di spiritualizzare tutte le cose, anche quelle del mondo e della carne. Tuttavia, si illudono che tutto ciò, che fanno, sia normale e in ordine. A ciò segue, poi, immancabilmente, la confusione spirituale e morale. In certi casi, sviluppano addirittura un consenso ideologico o una dottrina addomesticata al loro stile di vita (cfr. la cosiddetta «dottrina della prosperità»), che permetta loro di fare cose biblicamente sbagliate, ma di cui non sentono più la coscienza sporca (cfr. convivenza, rapporti promiscui, affari poco trasparenti, ecc.).

Sul sito si trovano anche i seguenti punti: 2. Vane speranze; 3. Speranze ben riposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Fals_speranz_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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