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mercoledì 29 novembre 2017

Riflessioni sul libro «Carismosofia»

RIFLESSIONI SUL LIBRO «CARISMOSOFIA»
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di Maria Gangemi
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UNA LETTRICE MI HA SCRITTO QUANTO SEGUE: È un libro che i cristiani di tutte le denominazioni dovrebbero leggere. Consiglio la lettura di questo libro a tutti i credenti, soprattutto a chi si prende cura delle anime, perché è il frutto dell’esperienza di un pastore.
     Senza avere la pretesa di sostituirsi alla Parola di Dio, a cui fa continuo riferimento, Carismosofia è uno strumento utile per orientarsi in un’epoca di seduzione forse senza precedenti e offre utili spunti di riflessione per ritrovare la fede e l’atteggiamento appropriato davanti al Signore.
     È uno studio denso di informazioni, fonti, testimonianze, spiegazioni etimologiche, vicende realmente accadute in cui si cerca di fare chiarezza sulle origini di alcuni movimenti e su dottrine molto vicine alla superstizione o addirittura all’occultismo, che si sono notevolmente diffuse.
     Carismosofia è un aiuto valido e concreto per fare una distinzione tra quella che è la vera volontà di Dio per ognuno di noi e quelle che sono le visioni personali di altri credenti o addirittura dottrine di demoni. Il cristiano viene spronato a farsi guidare dalla Scrittura e non da sensazioni e percezioni ingannevoli, anche perché, come sottolinea Nicola Martella, il Nuovo Testamento è disseminato di esortazioni al discernimento, e il Signore permette che siamo provati anche in merito alla conoscenza della sua Parola.
     Dunque, ogni credente è chiamato di continuo a prendere posizione nei confronti di ciò, che non è verità, e ad esercitare la diákrisis, cioè il discernimento.
     La conoscenza profonda della Scrittura e la preghiera fatta con umiltà e riverenza, preservano il cristiano che non crede a tutto in modo indiscriminato, ma riesce a comprendere quello che sta avvenendo.
     Il vero credente riconosce che la Bibbia è l’autorità maggiore, che è stata data ai fedeli, e che alla fine dovremo rendere conto all’unico, sommo Pastore.
     D’altra parte, l’intelligenza e un certo senso critico sono doni, che Dio ha elargito a tutti e possono essere utilizzati con umiltà e cristianamente.
     Per quello che riguarda la mia esperienza personale, leggendo questo libro, sono riuscita finalmente a voltare pagina e a liberarmi da tanti veleni. Ho trovato delle soluzioni e ho potuto iniziare a comprendere diverse esperienze negative e positive, sia personali che di altri credenti, anche se ci sono ancora tematiche che ho bisogno di approfondire. [Continua sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/Rez/1-Car_Car.htm#Terzo] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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ATTENZIONE! Quest’articolo presenta un tema delicato e ha un carattere specialistico, perciò non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver LETTO L’INTERO ARTICOLO SUL SITO (clicca sul collegamento ipertestuale alla fine), ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!

lunedì 12 giugno 2017

Malinformata sul «protestante»



MALINFORMATA SUL «PROTESTANTE»
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1.  LA TESI: «Per essere chiari, io non sono protestante. Sono cristiana. Io sono di Gesù». {Pastore Anna La Vita; 05-05-2017} Dopo la mia nota, posta sotto tale asserzione, lo scritto è stato da lei cancellato.
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2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI
     Lacune sul protestantesimo: «Protestante» significava in origine «chi attesta pubblicamente». Era la stessa cosa di chi professava la sua fede, intendendo la salvezza per grazia mediante la sola fede in Gesù soltanto sulla base solo della Parola. Questo fecero Lutero e altri testimoni della Riforma dinanzi all’Inquisizione romana.
     Inoltre, con tale frase, formulata a contrasto (io non sono..., ma sono...), si suggerisce, volenti o nolenti, che i «protestanti» non siano cristiani, né siano di Gesù. Voglio ricordare a tale «pastora» che missionari protestanti fedeli alle Scritture hanno portato l’Evangelo e l’aiuto pratico in pressoché ogni parte del mondo.
     Per questi motivi, io mi sento «protestante» (dichiaro pubblicamente la mia fede), «evangelico» (credo alle parole di Gesù) e «cristiano» (= seguace dell’«Unto» [= ebr. Messia, gr. christós). Chiaramente non condivido tutto ciò che i protestanti odierni affermano, né approvo tutto ciò che fanno; ma ciò vale anche per altre denominazioni. Conosco personalmente credenti, che frequentano chiese protestanti in Germania e che bruciano di zelo per il Signor Gesù.
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     Una nota al margine: L’unica cosa che non ho mai trovato nella Bibbia è che una donna si chiami «pastore», visto che nel NT a una donna, quanto pia e capace sia, non è permesso di insegnare pubblicamente in un’assemblea né di guidarla.
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3.  ASPETTI CONCLUSIVI [→ Sul sito]
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sabato 7 dicembre 2013

Falsi messaggi di Gesù



FALSI MESSAGGI DI GESÙ

1. LE QUESTIONI: In Internet si trovano sedicenti «insegnamenti di Gesù», che cercherete inutilmente nella vostra Bibbia. Essi cominciano con «Gesù dice (ti dice, ha detto, ecc.)». Poi segue un messaggio spiritualistico, che è farina del sacco di un santone terrestre, che crede di essere un canale trascendentale. Infine, c’è un saluto, che dovrebbe accreditare tale messaggio come veramente proceduto dal Signore: «Vi benedico, vostro Gesù», o qualcosa di simile.
     Coloro che mettono in rete tali messaggi di un finto Gesù, appartengono ad alcune categorie, ad esempio alle seguenti:
     Mistici spesso legati a movimenti spiritualistici mariani, come quello di Medjugorje.
     Esoteristi e medium, che cercano di diffondere falsi insegnamenti, mettendoli in bocca a Gesù.
     Carismaticisti, specialmente se auto-nominati «canali spirituali» e detentori di una sedicente «unzione», che pensano di ricevere particolari messaggi di Gesù; oppure che presentano le proprie riflessioni meditative come messaggi di Gesù, nell’intento di dare loro maggiore autorità.
     Cristiani sprovveduti, che pensano di dare gloria a Gesù, mettendogli in bocca i propri messaggi spiritualistici, perché facciano maggiore effetto.

2. LE TATTICHE: Quando contatto tali santoni di varia estradizione o tali cristiani sprovveduti, quelli che sono veramente falsi profeti, usano un paio di tattiche.
     ■ La prima tattica è quella di dirti che Gesù parla ancora in modo personale, ma sarei troppo «saggio» per ricevere le cose che vengono rivelate ai piccoli (Mt 11,25). A costoro rispondo che nel contesto «i piccoli [fanciulli]» (gr. nḗpios) intende i dodici discepoli di Cristo, che i Farisei consideravano «infantili, privi di istruzione» (At 4,13 «popolani senza istruzione»). Ciò che tali apostoli sentirono e videro, lo scrissero, perché fosse tramandato (1 Gv 1,1-4; 2 Pt 1,12-15; 3,1s); e i loro scritti sono contenuti nella sacra Scrittura.
     ■ La seconda tattica è quella di affermare che ci sarebbero ancora altre cose, che Gesù avrebbe detto ai suoi seguaci in seguito. «Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata» (Gv 16,12). Ed essi pretendono di ricevere ora tali messaggi di Gesù. A costoro rispondo che nel contesto Gesù parlava solo ai suoi apostoli. Inoltre, nello stesso verso e nei seguenti Gesù affermava che lo «Spirito della verità» li avrebbe vi guidati in tutta la verità (vv. 12-15), ossia ricordando loro le parole che Gesù aveva già detto loro (Gv 14,26). Tali parole gli apostoli le scrissero (Gv 20,31), le insegnarono (At 2,42; cfr. 5,21) e le tramandarono (2 Pt 3,2; cfr. Lc 1,1ss; At 14,4); ad esse non c’è altro da aggiungere, non esistendo altre parole autentiche di Gesù. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 3. Gli avvertimenti biblici; 4. Indizi da tener presente.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Fals_messg_Gesu_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


venerdì 18 ottobre 2013

La dottrina apostolica e la sua trasmissione



LA DOTTRINA APOSTOLICA E LA SUA TRASMISSIONE

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Caro Nicola, ho fatto una ricerca e ho constatato che nel NT non sempre il termine «tradizione» viene reso nello stesso modo, e ha più significati, come «deposito della fede», regolamento, prescrizione, insegnamento, tramandato, testimonianza. Puoi cortesemente fare una esegesi più accurata dei corrispondenti in greco: parádosis, parathēkē (1 Tm 6,20; 2 Tm 1,14), e per quanto ho letto, anche ethos (Lc 1,9; 2,42; 22,39; Gv 19,40; At 6,14)? Ritengo che una corretta esegesi sia di rivelante utilità, nel confronto con il romanesimo o culti similari. Il Signore continui a benedire il tuo servizio ai santi. {P. C.; 15-10-2013}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue:

1. IL TERMINE PARÁDOSIS: Parádosis significa, secondo i casi, «trasmissione (p.es. del regno); consegna (p.es. della città, di beni, di qualcuno alla morte), resa; trasmissione di racconti, dottrine, precetti; tradizione; NT: per metonomasia anche il complesso delle dottrine». […]
     Nel NT il termine parádosis ricorre soltanto in questi brani, dove s’intende quanto segue:
     La «trasmissione degli antichi»; […]
     ■ Le convenzioni umane furono chiamate «trasmissione degli uomini»; […]
     ■ Fu così chiamato l’insegnamento impartito alle chiese da Paolo e dalla sua squadra missionaria: «Ritenete le trasmissioni come io ve le ho trasmesse» (1 Cor 11,2 con paradídōmi); si tratta delle comunicazioni autorevoli degli insegnamenti scritturali del nuovo patto. «Ritenete le trasmissioni, con cui siate stati istruiti, sia con la parola, sia con una nostra epistola» (2 Ts 2,15); l’apostolo puntualizzò il modo, con cui avvenne tale insegnamento, ossia a voce o per iscritto. «…secondo la trasmissione, che avete ricevuto da noi» (2 Ts 3,6); questo insegnamento di Paolo e della sua squadra doveva essere il criterio, con cui i Tessalonicesi potevano e dovevano discriminare fra legittimità (verità) e illegittimità (menzogna) in campo dottrinale e morale.

Questo termine intende, quindi, sia il modo come si è ricevuto qualcosa (trasmissione orale o scritta), sia il contenuto d’essa (insegnamento, dottrina). Per capire la dinamica di questo termine, si veda in italiano «comunicazione», che intende sia l’atto e il processo del comunicare (trasmissione di contenuti), sia il contenuto trasmesso (comunicazione, comunicato). Erano tali insegnamenti apostolici, trasmessi alle chiese, che furono cristallizzati negli scritti del nuovo patto, per formare la «tradizione» (= trasmissione) legittima delle chiese. Nel NT non esiste un altro uso per parádosis. Ad esempio, neppure le decisioni del concilio di Gerusalemme (At 15) furono denominate così.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Deposito e sana dottrina; 3. Il termine éthos; 4. Aspetti conclusivi.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dottrina_trasmis_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.





ATTENZIONE! Questo articolo ha un carattere specialistico e non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver letto l’intero articolo sul sito, ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!

martedì 26 marzo 2013

Rifuggire dai facili «ideologismi»

RIFUGGIRE DAI FACILI «IDEOLOGISMI»

La via più facile è schierarsi, in teologia come in politica. La richiesta continua è che ti associ a questa o a quella corrente. Sei calvinista o arminiano? Sei di sinistra o di destra? (ci sono anche gli estremisti di centro!). Sei liberale o massimalista?
            La cosa più difficile è tenersi distante da tutti gli «ideologismi» (gli «-ismi»), le «sovrastrutture» ideologiche, dogmatiche, politiche, filosofiche, religiose, eccetera.
            I dottrinarismi hanno la pretesa assolutistica di racchiudere in un sistema d’idee tutta la realtà. Per chiudere le vistose lacune del sistema dottrinario, che viene proposto, si fa volentieri uso di allegoria e di speculazioni. Si pensi alle tante speculazioni escatologiche correnti.
            Ogni dottrinarismo è nato nella storia in contrapposizione ad altri «-ismi». Ognuno porta in sé il seme dell’arroganza di avere la «chiave di volta» della questione di base;perciò crea spesso un «sistema globale» e, se lasciato a sé senza critica e obiezioni, prende facilmente i tratti di un sistema totalitario.
            Tutto ciò vale anche per i dottrinarismi religiosi (si veda l’inquisizione!) e teologici (si vedano gli assolutismi). La fede biblica sa invece che conosciamo in parte (1 Cor 13,9) e che bisogna attenersi strettamente a ciò che «sta scritto», perché rivelato da Dio, senza aggiungere né togliere; perciò si tiene umile e si trattiene dal creare sistemi dottrinari olistici e definitivi.
            L’alternativa non è il qualunquismo né il camaleontismo, ma l’indipendenza dai sistemi dogmatici ed ecclesiastici, oltre che dalle mode religiose, che si presentano come «nuove», ma sono di solito vecchi dottrinarismi riscaldati e riciclati. Per un cristiano biblico l’indipendenza dai sistemi dogmatici deve rimanere una cosa importante (la Bibbia non è una teologia sistematica!). Ciò lo porterà a essere a favore di una teologia biblica o esegetica, che rispetti i sacri Testi come «Parola di Dio». Il miglior antidoto contro i dottrinarismi è costituito dalla sottomissione alla Bibbia quale rivelazione del Dio vivente e dal tagliare rettamente la Parola di verità (2 Tm 2,15).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Domande di lavoro; I contributi dei lettori.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Ideologismi_facili_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



lunedì 23 aprile 2012

Sviluppi nel movimento di Willow Creek


SVILUPPI NEL MOVIMENTO DI WILLOW CREEK

Riporto dapprima un importante articolo di Jan Markell sugli ultimi sviluppi nella chiesa «Willow Creek Community» di Bill Hybels, un movimento presente in 45 nazioni e con più di 11 mila chiese associate. Qui mi limito a riportare alcune spiegazioni nelle note a piè di pagina. Tutto ciò mi ha stimolato a fare una ricerca in rete tra i siti italiani su tale interessante fenomeno. «Willow Creek» significa letteralmente «torrente (o cala) dei salici» e come movimento prende il nome dal luogo, in cui è nato. Visti gli sviluppi negli anni scorsi, è il caso di chiedere: quo vadis… Willow Creek?

1. EVANGELICI E APOSTATI ALLO STESSO TAVOLO (Jan Markell): Pochi contraddirebbero il fatto che la chiesa Willow Creek Community (comunità di Bill Hybels) sia stata, nel corso degli ultimi trenta anni, la comunità più influente negli Stati Uniti. La comunità e il suo pastore hanno influenzato quasi ogni comunità in questo paese. Un anno fa, il pastore Bill Hybels ha ammesso che il metodo della «ricerca amichevole», alla cui diffusione aveva contribuito dappertutto nel paese, in Willow Creek non era molto efficace. Molti ascoltarono con soddisfazione il fatto che Hybels l’abbia dovuto ammettere. In un’intervista, disse che la sua comunità voleva raggiungere, d’ora in poi, tutti i membri, a seconda della loro maturità nella fede. Ma il vero problema era il seguente: quale nuovo metodo voleva applicare Hybels? Una cosa divenne subito chiara: le sue conferenze per leader non erano cambiate per nulla.
     Ho osservato più da vicino le sue riunioni annuali per leader. Gli oratori, da lui invitati, erano sempre problematici — come per esempio Jimmy Carter, e anche quest’anno non c’è al riguardo nessuna eccezione. Una «Conferenza per leader» non dovrebbe servire a equipaggiare i leader cristiani nelle vie della fede o ad addestrare i partecipanti alla conferenza a come rafforzare altri nella fede? Evidentemente non è così…
     Segue inoltre il seguente punto: 2. Approfondimenti su Willow Creek.
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mercoledì 9 novembre 2011

Battesimo e Chiesa di Cristo


BATTESIMO E CHIESA DI CRISTO

Io e mia moglie, dopo aver fondato una chiesa a Roma insieme a un’altra coppia di missionari, avevamo iniziato una «cellula» a Frascati. In tale periodo. abbiamo avuto comunione con i membri della «Chiesa di Cristo» di Frascati, con cui abbiamo celebrato la Cena del Signore. Alcune volte sono stato invitato a dare un pensiero. In genere, partecipavo allo studio biblico domenicale, interagendo. Quindi, non ho nulla da dire sul piano della comunione. Il piano dottrinale non presenta molti problemi, a eccezione della concezione un po’ sacramentale del battesimo; poi sul piano culturale ecclesiale c’è il famoso problema degli strumenti musicali.
     Umberto Izzo, prendendo posizione su un mio precedente articolo, ha cominciato la sua lettera come segue: «Gent.mo Sig. Nicola Martella, mi permetta di chiarire alcuni aspetti in merito agli argomenti da Lei trattati sul valore dottrinale della denominazione Chiesa di Cristo e sul Battesimo. Premetto che condivido appieno una sua affermazione circa la semplicità del messaggio evangelico che è anche quello che Gesù ci ha insegnato. I membri della Chiesa di Cristo desiderano ardentemente con molta umiltà di tagliare (dispensare) “rettamente la parola della verità” (2 Timoteo 2,15)».
     Dopo ciò presenta due punti, su cui dibattere. Il primo tratta il fatto se la «Chiesa di Cristo» sia o meno una denominazione. Il secondo riguarda uno dei suoi punti cruciali: il battesimo quale strumento necessario di salvezza. Trattiamo ognuno a sé stante. Chiaramente questa è specialmente un'occasione per chiarire a priori alcuni aspetti, che affliggono similmente o diversamente anche altre denominazioni.
     Questo articolo è rimasto a lungo da parte, in attesa di pubblicazione. Ultimamente ho ricevuto un lungo articolo di una credente della «Chiesa di Cristo», visibilmente preso da varie parti di un sito ufficiale di tale gruppo ecclesiale, che ricalca proprio le stesse tesi e che attacca massicciamente tutti coloro, che la pensano diversamente. Questo mi ha indotto a pubblicare finalmente questo scritto.

     Altri punti dell’articolo: 1. Denominazione; 2. Battesimo.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Battesimo_Chiesa-di-Cristo_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

mercoledì 29 giugno 2011

Lampadine ecclesiali fulminate?


LAMPADINE ECCLESIALI FULMINATE?

Le chiese bibliche hanno da sempre i «lavori in corso», sono dei laboratori o delle officine per la fede, in cui si è sempre all’opera per mettere in pratica il progetto divino. Certe chiese odierne secolarizzate, però, sono oramai diventati dei musei, in cui ammirare le glorie passate. Al presente si sono così adeguate al mondo che praticamente nella realtà non c’è quasi più nessuna sostanziale differenza fra tali chiese e la cosiddetta «società civile», specialmente nella morale. Ciò che avviene nella società, viene lentamente ripreso nei costumi di tali chiese (p.es. convivenza, matrimoni gay). Progressivamente vengono scardinati i fondamenti dottrinali e morali, che i padri di tali chiese avevano evinto dalla sacra Scrittura.
     Una fede surrogata produce una devozione surrogata: sembra tutto vero nella forma, ma è oramai privo di vera sostanza biblica…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-Lampadine_eccles_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}