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lunedì 29 gennaio 2018

Parenti credenti ma fornicatori, che fare?


PARENTI CREDENTI MA FORNICATORI, CHE FARE?
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SUNTO: Due giovani, figli di credenti, si convertono e si battezzano. In seguito, la ragazza si mette insieme a un giovane di un’altra chiesa e rimane incinta. I genitori la costringono al matrimonio, ma questo risulta poi un fallimento. Ora lei convive con un altro uomo, un non-credente. Il fratello non condivide questa scelta e si tiene a una certa distanza dalla sorella. I genitori sono passati col tempo da un atteggiamento di disapprovazione a uno di progressiva tolleranza, tanto che trattano il compagno della figlia con la stessa stima che si manifesta a uno di famiglia. Mi è stato richiesto di analizzare il caso e di dare le mie valutazioni.
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Fonte: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cred_fornic_S&A.htm  (Prima d’intervenire, leggi l’intero articolo!). 
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giovedì 29 settembre 2016

Battezzare conviventi?



BATTEZZARE CONVIVENTI?
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UN LETTORE MI HA SCRITTO QUANTO SEGUE: Buongiorno, Nicola; prima di tutto ti ringrazio per il lavoro che svolgi; sono un tuo fedele lettore non solo del tuo sito, ma anche della tua letteratura.
     Sono membro di una assemblea cristiana, che io e mia moglie abbiamo iniziato a frequentare alcuni anni fa e in cui da subito ci siamo trovati bene. È una chiesa in crescita e in espansione. Il conduttore è un ottimo strumento nelle mani del Signore, specialmente nell’evangelizzazione, essendo capace di coinvolgere le persone e di portare anime a Cristo. Perciò, si sono aggiunte nuove persone. E anche alcuni amici, che hanno frequentato la chiesa per anni come «simpatizzanti», da qualche tempo hanno espresso il desiderio di essere battezzati. Ciò non poteva che creare una grande gioia in tutti. Il giorno dei battesimi è stato quindi programmato.
     Ora, però, tra questi simpatizzanti ce n’è uno, che frequenta la nostra chiesa da molto tempo. Chiamiamolo Vincenzo. Dopo la separazione da sua moglie, aveva conosciuto una donna straniera, che si era precedentemente convertita e battezzata nel suo paese d’origine; chiamiamola Elide. Fu lei a portare Vincenzo alle riunioni della nostra chiesa. Ambedue convivevano in questa zona e hanno generato insieme una prole! Vincenzo non è legalmente divorziato dalla sua precedente moglie; le motivazioni, che dà, sono abbastanza complicate e sibilline, e non sto qui a cercare di elencarle, poiché non le abbiamo capite.
     Il problema è sorto nel momento in cui, è stato dato l’annuncio dei prossimi battesimi: Vincenzo si è alzato in piedi e ha pubblicamente chiesto di essere battezzato. Per svariati anni, il conduttore ha cercato di rimandare la questione; anche questa volta, imbarazzato com’era, rispose pubblicamente a Vincenzo che la sua situazione sarebbe stata valutata come chiesa e che le persone più ragguardevoli avrebbero preso una decisione in merito. Varie persone nella sala, di cui il conduttore ha fatto i nomi, si sono guardate imbarazzate (tra cui io stesso), meravigliandosi di essere investiti inaspettatamente di tale responsabilità e chiedendosi che cosa volesse significare ciò, che appariva come uno scaricabarile. Credo che oramai sia proprio arrivato il momento in cui il conduttore debba chiarire la situazione di Vincenzo con lui e con la comunità.
     A mio parere, Vincenzo è sinceramente convertito, e durante le riunioni spesso prega e legge pubblicamente qualche versetto, che lo ha toccato durante la settimana. Anche conoscenti comuni confermano che continuamente parla di Cristo ed evidenziano come insista sulla salvezza.
     Tuttavia, non essendo battezzato Vincenzo non partecipa ai simboli; e naturalmente così fa anche Elide. Dall’altra parte, a parer mio, il conduttore, volendo aiutare Vincenzo, vorrebbe che egli si pazientasse fino a un suo completo ravvedimento anche per le questioni del suo passato; dall’altra parte, non vorrebbe che si allontanasse dalla comunità, se lo prendesse di petto.
     Caro Nicola, cosa ne pensi? Bel pasticcio! Cosa consiglieresti in tale situazione? Come ci si deve praticamente muovere? Ti ringrazio fin da subito per la tua eventuale risposta, ringraziandoti ancora per il servizio che svolgi. Io ho la mia convinzione, che persegue una linea rigida al riguardo. Ma vorrei anche il tuo parere, che è sempre di grande consiglio, riflessione e benedizione. {A.G., ps.; 26.09.2016}
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VOI CHE COSA RISPONDERESTE?
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ATTENZIONE! Questo articolo presenta un tema delicato e ha un carattere specialistico, perciò non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver LETTO L’INTERO ARTICOLO SUL SITO (clicca sul link alla fine), ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!
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AD ASPETTI RILEVANTI DI TALI QUESTIONI RISPONDO SUL SITO:
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Batt_conviv_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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lunedì 28 febbraio 2011

Conversione di conviventi divorziati


CONVERSIONE DI CONVIVENTI DIVORZIATI

1.  LE QUESTIONI: Ciao Nicola, spero che tu stia bene. Sono anziano della chiesa di ***, lettore dei tuoi articoli.
     Mi chiedo se puoi darmi una mano: abbiamo una coppia, che si è avvicinata alla chiesa, trovandosi in una situazione di convivenza, e sono entrambi reduci da divorzi. Lei è sicuramente convertita, su lui non ho ancora certezza. Invitati a interrompere la convivenza, i due si sono sposati. La chiesa è un po’ in subbuglio per questo, perché alcuni dicono che era l’unica mossa giusta, mentre altri dicono che dovevano semplicemente separarsi.
     Abbiamo iniziato a studiare il caso in comunità. I due matrimoni precedenti non sarebbero ricomponibili, a causa della indisponibilità degli interessati (e anche i rispettivi ex-coniugi sono ormai impegnati in altri rapporti). Entrambi i nostri amici testimoniano di essere stati più vittime che autori dei loro divorzi. Se le cose stanno così, convertendosi dovrebbero avere una nuova vita, che escluda anche i vecchi legami, ormai rotti, e le vecchie esperienze, no?
     Ma alcuni credenti obiettano che non potevano comunque sposarsi, perché per Dio i loro precedenti matrimoni sono tuttora validi, in quanto nessun uomo può rompere ciò, che Dio ha unito. E mi chiedono: in base a quali versetti biblici si può sostenere che i loro primi matrimoni sono rotti anche agli occhi di Dio, per cui potrebbero passare a nuove nozze con la sua approvazione? Su questo mi trovo in panne, perché non conosco neanche un versetto, che sostenga esattamente questo. Tu conosci l’argomento sicuramente meglio di me, potresti darmi un aiuto? Grazie, il Signore ti benedica. Un abbraccio…
     Seguono le mie risposte. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Convers_conviv_divorz_S&A.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}