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martedì 27 ottobre 2015

Tra il dire e il fare — Martin Luther King



TRA IL DIRE E IL FARE — MARTIN LUTHER KING

1.  UN MODELLO INCOERENTE: Sottoscrivo a pieno tale asserzione poste sull’immagine, e ciò indipendentemente da chi l’abbia scritta. È un obiettivo nobile e degno di essere seguito.
     Peccato però che proprio Martin Luther King stesso non si sia attenuto a tali apprezzabili propositi, come avrebbe dovuto. Anche la sua coscienza gli chiedeva: «È giusto?», quando si portava a letto le sue seguaci; ma allora lui aveva così «drogato» e tacitato la sua coscienza, che egli oramai non sentiva più la sua flebile voce.
     Perciò, se si può apprezzare Martin Luther King per le sue battaglie sociali per i diritti civili degli svantaggiati, per me non è un modello etico da imitare e da indicare ad altri come esempio di moralità.

2.  UN MODELLO COERENTE: Preferisco guardare a Gesù Messia, che ha adempiuto a pieno tali buoni propositi indicati da Martin Luther King, e cioè fino in fondo e con estrema coerenza. Cristo Gesù, «pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio un bottino da difendere, [7] ma annichilì se stesso e prese forma di servo, divenendo a somiglianza degli uomini; [8] e trovato nell’esteriore come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (Fil 2,6ss).
     Gesù Cristo è il vero modello da imitare, che non inganna mai e non viene mai meno. [...]

3.  CHIAMATA ALLA COERENZA: Anche noi seguaci di Gesù, l’Unto a Re, non siamo solo chiamati a formulare buoni principi, ma applicarli dapprima a noi stessi. Paolo era consapevole di servire «di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna» (1 Tm 1,16). Altresì insegnava ai suoi collaboratori a vivere in modo esemplare per gli altri «credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità» (1 Tm 4,12; Tt 2,7s). [...]



Per l’approfondimento:

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mercoledì 18 marzo 2015

Chi cita Martin Luther King, lo conosce veramente?



CHI CITA MARTIN LUTHER KING, LO CONOSCE VERAMENTE?

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Nessuno vuol privare Martin Luther King (1929-1968) dei suoi meriti storici di pastore battista statunitense, che si è battuto come politico, attivista e leader dei diritti civili (cfr. qui).
     Sulla bacheca di un contatto mi è venuta sotto gli occhi la seguente citazione di King: «Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli». Non vogliamo mettere in discussione il fatto che tale affermazione sia suggestiva e contenga elementi di veridicità; certo, bisognerebbe sapere, come approfondiremo, che cosa King intendesse per «fratelli»: membri dell’umanità o membri del corpo di Cristo. Dando uno sguardo alle sue dottrine, non si può rimanere molto entusiasti.

 2.  DOTTRINA E MORALE DEFICITARIE
     Piano dottrinale: Martin Luther King non credeva, ad esempio, alle seguenti dottrine: all’ispirazione della Scrittura, alla Deità di Cristo, alla nascita da una donna vergine, alla morte sostitutiva di Gesù in croce, al ritorno visibile di Cristo, alla risurrezione dei morti e al giudizio finale. Inoltre, per lui i seguenti fatti narrati erano dei miti: il giardino dell’Eden e i fatti lì avvenuti (p.es. il serpente, che sedusse Eva) e il fuoco dell’Inferno. Tutto sarebbe provenuto dal paganesimo e sarebbe stato adattato alla religione della Bibbia.

     Piano morale: Come pastore doveva sapere che cosa fosse la fornicazione e l’adulterio. Il migliore amico di King, Ralph Abernathy, scrive quanto segue nel suo libro «And The Walls Came Tumbling Down» [E le mura sono crollate] (Harper & Row, New York 1989): la notte prima di essere ucciso, ebbe degli incontri sessuali con due donne. Tale condotta era usuale per lui: di giorno arringava le folle, spesso riempiendosi la bocca con brani biblici, e di notte si portava a letto le sue ammiratrici.
 
3.  LUCI E OMBRE [sul sito]
4.  ASPETTI CONCLUSIVI [sul sito]

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