CHI
GARANTISCE LA SALVEZZA, PERCHÉ SIA SICURA?
di Nicola Martella
.
1. LE QUESTIONI: Un lettore mi ha posto la seguente
questione: Caro fratello Nicola, [...].
Ultimamente ho
cercato di darmi delle risposte molto chiare sulla sicurezza della salvezza e sulla sua perdita. Al di là delle dispute e delle controversie su questo
soggetto così dibattuto, vorrei porre una domanda: Se il credente in Cristo o
nato di nuovo è sicuro della sua salvezza per quale motivo lo Spirito Santo, in
armonia con la Parola di Dio, lo
richiama a: consacrazione, santificazione personale, testimonianza,
ubbidienza, servizio, crescita, fede o fiducia, preghiera, comunione in una chiesa
locale, e potrei aggiungere molto altro. Se comunque il credente ha ricevuto la
vita eterna, che non è più possibile perdere, per quale motivo tutti questi richiami e avvertimenti
nella Parola?
Ho capito che da
questa parte dell’eternità tutto può succedere
ed anche di più. Siamo in una guerra, e non siamo ancora coronati, lo saremo solo lassù. Per chi non combatte, corona non
v’è! Come in ogni guerra, seppur terrena, rimangono sul campo di battaglia morti e feriti; non illudiamoci che per
una guerra spirituale non sia altrettanto.
Poi non mi spiego
il motivo per essere oltremodo rigidi
sulla sicurezza o perdita della salvezza, anche perché sarà solo il Signore
Gesù a valutare ogni singolo credente. Per quanto mi riguarda mi sento di
tenere del rispetto anche al fratello, che può avere delle fondamenta fragili,
per il fatto che non tutti siamo forti, vi sono anche i deboli.
Ora, non è mio
modo di fare di entrare in dispute, diatribe, ecc. Non sono ancora lassù; solo
là avrò tutta la chiarezza, che qui
sicuramente nessuno, nemmeno dei credenti, che si dicono laureati, hanno. Le promesse di Dio sono sì e amen, ma così
anche le sue minacce.
Caro Nicola mi
sembra che Wesley fosse arminiano e
Weitefield calvinista, ma il Signore
Gesù si è compiaciuto di servirsi di entrambi. Ora per me vale: «E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato
la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non possiede il Figlio di Dio,
non ha la vita. Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita
eterna voi, che credete nel Nome del Figlio di Dio» (1 Giovanni 5,11ss). Se
è vita eterna, non può mai cessare, nemmeno con la morte del corpo: «Poiché per me il vivere è Cristo e il morire
guadagno.... [23] Sono stretto tra i due lati: ho il desiderio di partire e di
essere con Cristo, perché è casa di gran lunga migliore» (Fil 1,21.23). Sia
la nostra più forte brama di essere con Cristo. E con gioia e pazienza
aspettiamo il suo glorioso ritorno. [...] {Mario Tonezzer; 10/08/2018}
.
2. ALCUNE RISPOSTE:
Di questo tema ho già largamente dibattuto in passato sul mio sito (cfr.
qui). E, come vedo, esso ricorre continuamente. Mi soffermo
su alcune cose specifiche e importanti, tralasciando altre marginali. Ecco qui di seguito singoli punti (leggili sul sito).
■ Credenti o rigenerati?
■ Quant’è sicura la salvezza?
■ Scenari biblicamente realistici: Tutto può ancora succedere nella guerra spirituale?
■ Saldi nella grazia
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