LEGGI
DEGLI UOMINI NELLE CHIESE
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1. LEGALISMI VECCHI E NUOVI
■ Il paradosso dei giudaizzanti: È una cosa ben triste, quando alcuni vogliono vivere sotto il regime legislativo mosaico, sebbene Cristo
ci abbia liberato da esso, istituendo il nuovo patto. Così facevano i Galati allora,
e così fanno i loro imitatori di oggi, che vogliono salvarsi per le opere della
legge! Eppure è scritto che «la legge
dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del
peccato e della morte» (Rm 8,2), come viene
chiamata la legge mosaica. A coloro, che vogliono essere giustificati per la legge mosaica, Cristo non
giova nulla (Gal 5,2) e sono scaduti dalla grazia (v. 4).
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■ I nuovi «Mosè» nelle chiese: C’è un’altra cosa ben triste: i conduttori, che mettono nuove leggi nelle loro chiese, come se la
«legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2) non bastasse! Essi emettono
coercitivamente ingiunzioni e divieti sui credenti e pretendono che essi
ubbidiscano assolutamente a tali direttive, spesso arbitrarie e soggettive.
Così facendo, appesantiscono le coscienze dei credenti, impediscono la
comunione con altri credenti, pretendono di controllare le coscienze dei
cristiani, come se lo Spirito Santo e la Parola di Dio non bastassero.
La nuova "legge" fai-da-te. |
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■ Attenzione ai nuovi paradigmi arbitrari: Così facendo, non si accorgono che stanno imitando scribi e farisei, che
creavano nuovi consensi o riproponevano vecchie tradizioni che, in effetti,
mettevano fuori uso la Parola di Dio (Mt 15,6). In tali casi, quando si
comincia a insegnare dottrine, che sono precetti
di uomini (Mc 7,7), vale il seguente rimprovero di Gesù: «Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla
tradizione degli uomini... Come sapete bene annullare il comandamento di Dio,
per osservare la tradizione vostra!» (vv. 8s).
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■ Attenzione ai nuovi clericalismi: C’è sempre il rischio che i conduttori si trasformino da curatori del
gregge, che creano nei credenti volontarietà, in coloro che signoreggiano le pecore del Signore (1
Pt 5,2s). Questo è l’inizio del clericalismo nelle chiese. Allora tali moderni
Diotrefe si ergono ad autorità indiscussa, che non ammettono alcuna decisione
personale dei credenti in campo spirituale e morale, pena una pesante
disciplina e l’ostracismo. Infatti, Giovanni lamentava di Diotrefe che «non solo non
riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori
della chiesa» (3 Gv 1,9s). Tale leva dell’ostracismo era già stata
usata dai Giudei (cfr. Gv 9,22.34s; 12,42; 16,2).
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2. ALCUNI APPROFONDIMENTI: [→ Sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Leggi_chiese_Sh.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni
in esso
contenute? {Nicola Martella}
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