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venerdì 3 aprile 2015

Leggi di purità alimentare



LEGGI DI PURITÀ ALIMENTARE

Le questioni poste dal lettore ci portano qui ad affrontare vari argomenti: le leggi mosaiche sulla purità alimentare, le norme igieniche e salutiste, la distinzione fra animali puri e impuri, il consumismo odierno, il costume di mangiare gli agnelli a Pasqua, il bisogno di una dieta equilibrata e di norme salutiste oggi.

UN LETTORE MI HA SCRITTO QUANTO SEGUE: Caro Nicola, ho alcune domande da porti. Leggevo la lista degli animali puri e impuri, riferita al popolo d’Israele (Dt 14). So, che noi facenti parte del nuovo patto siamo al di fuori di quelle prescrizioni. Mi chiedevo però, se in quelle proibizioni ci fossero delle motivazioni, che il Dio creatore di tutto, nella sua onniscienza, voleva far intendere agli uomini tutti. Per esempio, mangiare animali morti da sé (ammalati, non sani) può comportare della patologie, degli effetti collaterali sulla nostra salute. Altri tipi di animali probabilmente non producono proprietà benefiche, ma possono invece risultare dannosi per il nostro organismo. Se ciò non fosse, perché c’è stata una selezione di questi animali? Su quali metri di riferimento?
     Un’altra cosa: a Pasqua è tradizione mangiare gli agnelli. Bene, o forse è meglio dire male, vista la mole di giovani bestie che vengono uccise crudelmente, spesso senza il rispetto dei canoni di tutela degli animali, nelle uccisioni. Ho visto dei video assurdi che mi portano, per solidarietà, a non consumare l’agnello a Pasqua e in generale a cercare un maggiore equilibrio nella dieta, per quei motivi espressi sopra. È vero che abbiamo il dominio su ogni creatura e il permesso di cibarsi di tutto, ma in questi tempi, dove ogni aspetto viene esasperato agli estremi, non si diventa forse complici del meccanismo diabolico nel consumismo egoistico, che non bada alle regole e al buon senso civile? {Andrea Angeloni; 31-03-2015}
 

AD ASPETTI RILEVANTI DI TALI QUESTIONI RISPONDO COME SEGUE: La distinzione fra animali puri e impuri mirava alla salute del popolo d’Israele, che non doveva vivere nel nord dell’Europa, negli Stati Uniti o nel Canada, ma nella Palestina quale sua terra promessa. È chiaro che tali norme rispecchiassero sia la latitudine di Canaan, sia gli animali ivi ricorrenti, sia la situazione culturale e religiosa del Medio Oriente, contro il cui paganesimo la legge mosaica era estremamente avversa.
     Semplificando, possiamo dire, che gli animali puri sono in genere erbivori, quelli impuri sono carnivori; i primo stanno all’inizio della catena alimentare, i secondi alla fine. Gli animali carnivori mangiano in genere gli animali più deboli, vecchi e malati, che sono più facilmente abbordabili; in tempi di magra, essi mangiano anche i cadaveri, che trovano. Alcuni animali si cibano solo di cadaveri (p.es. avvoltoi). Sono esclusi anche animali onnivori (p.es. maiali), gli animali erbivori non ruminanti, gli animali acquatici, che filtrano l’acqua, e gli animali acquatici che stanno in alto nella catena alimentare (p.es. mammiferi, carnivori) o si cibano di cadaveri. Quindi, gli animali carnivori e onnivori e quelli che filtrano l’acqua possono essere veicoli per malattie infettive. Qui non vogliamo scendere troppo nei particolari. Si noti comunque anche che diverse norme non seguivano prettamente criteri salutisti, ma erano spesso formulate in antitesi alle pratiche religiose dei pagani (cfr. Ez 20,25). [...]

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Pur_aliment_MT_AT.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/leggi-di-purit%C3%A0-alimentare/10153260075597990

mercoledì 24 luglio 2013

Il Decalogo è prescrittivo o descrittivo per i cristiani? Parliamone

IL DECALOGO È PRESCRITTIVO O DESCRITTIVO PER I CRISTIANI? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Il Decalogo è prescrittivo o descrittivo per i cristiani?». Abbiamo visto che il NT non usa mezzi termini verso tutta la legge mosaica, ossia sia verso la sua base (Decalogo), sia verso le leggi derivate di qualsiasi specie: «Cristo è la fine della legge, in vista della giustificazione d’ognuno, che crede» (Romani 10,4). Sebbene la legge mosaica fosse nell’antico patto una fonte di verità e sapienza e una luce fra le tenebre, con l’avvento dell’eccellenza del nuovo patto e della «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2), essa è stata abrogata e dichiarata interamente «un’ombra dei futuri beni» (Eb 10,1). Entrando in vigore il nuovo ordinamento, che è permeato da una «migliore speranza», non solo il primo patto fu interamente abrogato, ma fu dichiarato oramai come debole e inutile; col senno del poi si convenne che «la legge non ha condotto nulla a compimento» (Eb 7,18s).
     La legge non portò salvezza, ma indicò tutt’al più solo la realtà del peccato, delle sanzioni e della morte. Perciò, fu chiamata «legge del peccato e della morte», da cui «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù» ha liberato i credenti del nuovo patto (Rm 8,2). Essi sono «divenuti morti alla legge mediante il corpo di Cristo» (Rm 7,4), ossia essa non è più ingiuntiva per loro. La legge mosaica diventò, perciò, un documento storico, da cui si possono trarre principi spirituali o lezioni morali, ma essa non è più obbligatoria nel nuovo patto. Solo ciò, che è espressamente menzionato nel NT, è ingiuntivo per il cristiano biblico.
     Come ci mostrano vari epistole del NT (Rm, Gal, Col, Eb), coloro che insegnano la necessità di ubbidire alla legge mosaica nel nuovo patto, giudaizzando così la fede, sono falsi maestri.

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Decalog_pre-descritt_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


lunedì 22 luglio 2013

Il Decalogo è prescrittivo o descrittivo per i cristiani?



IL DECALOGO È PRESCRITTIVO O DESCRITTIVO PER I CRISTIANI?

«Prescrittivo» è ciò, che è obbligatorio. «Descrittivo» è ciò, che si trova nell’AT, ma che non è obbligatorio nel nuovo patto; ma ciò posso trarre dei principi o delle lezioni, ma non commetto peccato, se faccio diversamente. Ad esempio, nell’antico patto era proibito mangiare carne di animali impuri (p.es. maiale, carnivori, crostacei, anguille, animali acquatici senza pinne, animali non ruminanti); nel nuovo patto ciò non è più ingiuntivo (Mc 7,19; At 10,13.15; 1 Cor 10,25.27), ma descrittivo, ossia posso cercare di capire le ragioni all’interno dell’antico patto e il perché del mutamento nel nuovo patto e, caso mai fosse possibile, posso trarre da tutto ciò principi e lezioni generali di natura spirituale. […]
     Il Decalogo era la Costituzione di un popolo, Israele, a base delle altre leggi (legge del patto, leggi derivate, leggi civili e religiose, morali e cerimoniali). Nel nuovo patto abbiamo la «legge di Cristo»; essa supera in eccellenza la legge mosaica e reca ciò, che la prima non poteva mai suggellare veramente, poiché «la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17). La rivelazione dell’antico patto era parziale; solo l’unigenito Figlio, che sta a tu per tu col Padre, è colui, che ha fatto conoscere veramente Dio (v. 18). Inoltre, i credenti del nuovo patto sono «divenuti morti alla legge mediante il corpo di Cristo» (Rm 7,4), ossia la legge mosaica non li riguarda più; chi vuole raggiungere la perfezione con la legge mosaica, invalida la morte di Cristo (cfr. Gal 2,21).
     Solo la «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2) è ingiuntiva per noi, membri del nuovo patto. Infatti, «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (Rm 8,2), ossia dalla legge mosaica, che condanna. […]
     Come scrisse un Ebreo ad altri Ebrei, che si erano accostati alla fede in Gesù quale Messia promesso, la legge era solo «un’ombra dei futuri beni» (Eb 10,1) e che in Cristo «v’è bensì l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento), ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio» (Eb 7,18s).

     Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Decalog_pre-descritt_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}




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