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lunedì 12 giugno 2017

Malinformata sul «protestante»



MALINFORMATA SUL «PROTESTANTE»
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1.  LA TESI: «Per essere chiari, io non sono protestante. Sono cristiana. Io sono di Gesù». {Pastore Anna La Vita; 05-05-2017} Dopo la mia nota, posta sotto tale asserzione, lo scritto è stato da lei cancellato.
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2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI
     Lacune sul protestantesimo: «Protestante» significava in origine «chi attesta pubblicamente». Era la stessa cosa di chi professava la sua fede, intendendo la salvezza per grazia mediante la sola fede in Gesù soltanto sulla base solo della Parola. Questo fecero Lutero e altri testimoni della Riforma dinanzi all’Inquisizione romana.
     Inoltre, con tale frase, formulata a contrasto (io non sono..., ma sono...), si suggerisce, volenti o nolenti, che i «protestanti» non siano cristiani, né siano di Gesù. Voglio ricordare a tale «pastora» che missionari protestanti fedeli alle Scritture hanno portato l’Evangelo e l’aiuto pratico in pressoché ogni parte del mondo.
     Per questi motivi, io mi sento «protestante» (dichiaro pubblicamente la mia fede), «evangelico» (credo alle parole di Gesù) e «cristiano» (= seguace dell’«Unto» [= ebr. Messia, gr. christós). Chiaramente non condivido tutto ciò che i protestanti odierni affermano, né approvo tutto ciò che fanno; ma ciò vale anche per altre denominazioni. Conosco personalmente credenti, che frequentano chiese protestanti in Germania e che bruciano di zelo per il Signor Gesù.
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     Una nota al margine: L’unica cosa che non ho mai trovato nella Bibbia è che una donna si chiami «pastore», visto che nel NT a una donna, quanto pia e capace sia, non è permesso di insegnare pubblicamente in un’assemblea né di guidarla.
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3.  ASPETTI CONCLUSIVI [→ Sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Protestante_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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martedì 15 novembre 2016

Diffondere valori, non ideologie



DIFFONDERE VALORI, NON IDEOLOGIE
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1.  DAI VALORI ALL’IDEOLOGIA?: Tu tale immagine ci sono alcuni «sì» e alcuni «no». Qualcuno mi ha chiesto, perché uso un facsimile dei logo per il referendum sulla costituzione, fissato per l’inizio di dicembre 2016. Il primo motivo è perché vedo che i cristiani si stanno polarizzando, chi sul «sì» e chi sul «no», facendo battaglie feroci, che sfociano spesso nella carne e creano fazioni nelle chiese e in Internet. Chi dissente, viene pesantemente attaccato sul piano personale; io stesso ne ho fatto le spese.
     Premetto che sia stato un grande errore aver indetto questo referendum popolare su una materia così delicata. Una grande massa non voterà sulla base di convinzioni, non avendo gli strumenti di analisi e comprensione, ma sulla base di slogan e di emotività. Per questo, una buona fetta di cittadini si asterranno dal voto. E molti di coloro, che si informeranno, saranno così confusi che, alla fine, decideranno istintivamente e all’ultimo momento. Il referendum sta portando una grave lacerazione sociale. Ai fatti si aggiungono mitologie ideologiche stravaganti e calunnie assortite. È mia convinzione che una materia così delicata doveva essere decisa soltanto in parlamento.
     Ora, anche tra i cristiani fedeli alla Scrittura ognuno può avere le proprie opinioni; tuttavia la militanza attiva per una o l’altra fazione è qualcosa di differente, specialmente quando si avversa chi non la pensa allo stesso modo. Allora, invece di predicare l’Evangelo e di dare una buona testimonianza e un «buon odore di Cristo» (2 Cor 2,15), alcuni si improvvisano «esperti» di politica, dando l’impressione che ci si trova dinanzi a degli «omuncoli cristiani» e a delle «fotocopie sbiadite» di discepoli originali, che hanno smesso di dare sapore e di brillare (Mt 5,13-16). Improvvisamente la luce del «mondo» attrae i seguaci di Cristo, invece di essere loro a brillare in esso. «Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita» (Fil 2,14ss).
     Improvvisamente, i cristiani biblici si reinventano come politologi (certo di terza categoria) e creano immani paure nel popolo e nelle chiese, come se tale referendum cambierà irrimediabilmente le sorti dell’Italia. Poi, ci si accorgerà che, chiunque vincerà, non cambierà molto nel Paese e che i problemi di prima saranno anche quelli di dopo. Intanto, però, quelli che sono saliti in modo militante su un carro o sull’altro e che hanno condotto accese battaglie contro l’altra parte, in estenuanti ping-pong pieni di ferimenti, ingiurie, aggressività e così via, si ritroveranno con una vita più vuota di prima, carichi di colpe e risentimenti, disfatti spiritualmente e moralmente.
     Se avessero seguito i dettami della sacra Scrittura, avrebbero potuto risparmiarsi tutto ciò! Alla fine, saranno delusi comunque, poiché, qualunque schieramento vinca, la montagna avrà partorito un topolino! Niente cambierà veramente nella loro vita. I danni fatti nella contesa politica con altri credenti, quelli sì che lasceranno profondi solchi e ferite, che non si rimangeranno così in fretta.
     ■ Non era la «nostra cittadinanza... nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore»? (Fil 3,20). Come mai allora confidiamo che un referendum cambierà le nostre sorti veramente, che vinca il «sì» o il «no»?
     ■ Paolo scongiurava Timoteo con solennità e rigore «di osservare queste norme senza pregiudizio e di non far mai nulla per favoritismo» (1 Tm 5,21; cfr. Gcm 3,17s). Chi si schiera in modo militante, perde tali peculiarità. Spesso obbliga altri a prendere posizione diversa, e così si creano divisioni, fazioni e partiti nelle assemblee (cfr. 1 Cor 1,10; 11,18s), che alimentano solo i moti della carne (cfr. Gal 5,20).
     ■ L’amore pubblicamente dichiarato per uno schieramento politico specifico non è paragonabile ad altre passioni, che creano dipendenza? Similmente «l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori» (1 Tm 6,10). Con ciò contrasta un altro programma: «Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e protenditi verso giustizia, devozione, fede, amore, costanza, dolcezza» (v. 11).
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SUL SITO LEGGI ANCORA I SEGUENTI PUNTI:
2.  IL COMPORTAMENTO DEI CREDENTI NEL «MONDO»
3.  DIFFONDERE VALORI BIBLICI
4.  ASPETTI CONCLUSIVI
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Val_ideol_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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giovedì 7 marzo 2013

Cristiani maturi e infantili

CRISTIANI MATURI E INFANTILI

Tempo fa, ho letto la seguente massima: «Il cristiano è un individuo a parte, unico, fuori dal comune; in lui deve esserci qualcosa che lo distingue, chiaramente riconoscibile» (M.L. Jones).

Questo è un ideale per quei credenti, che sono moralmente e spiritualmente cresciuti e si danno premura a maturare e a diventare adulti nella fede. Essi si danno ogni premura di aggiungere l’uno all’altro i seguenti elementi della vita di fede: fede, talento, conoscenza, autocontrollo, persistenza, devozione personale, affetto fraterno e amore (2 Pt 1,5ss).
     Questo non vale certo per quei cristiani che, ancora molti anni dopo la conversione, sono ancora bambini necessitanti il latte. Costoro di straordinario hanno solo il biberon e magari anche i giocattoli del misticismo. Come quasi tutti gli infanti, sono suscettibili e permalosi, e i loro capricci sono all’ordine del giorno. Alcuni di loro hanno spesso come segno distintivo anche la carnalità, non di rado cristianizzata. Poiché sono imprevedibili e lunatici, c’è sempre bisogno che qualcuno si occupi di loro come baby-sitter spirituale e magari faccia da pompiere per spegnere i loro bollenti spiriti. Poi, come tutti i bambini, sono incostanti e incoerenti; perciò, un giorno dicono una cosa e il giorno dopo ne fanno un’altra. Inoltre, mancano di discernimento e, perciò, sono sempre in pericolo di mettersi nei guai sul piano morale, spirituale e dottrinale.
     Ci sono, quindi, cristiani e cristiani: dotti o ignoranti, saggi o stolti, maturi o infantili, operosi o sterili, zelanti o indolenti, spirituali o carnali, ubbidienti o ribelli, e così via. Che tipo di cristiano sei tu? Le parole iniziali di M.L. Jones valgono sinceramente anche per te?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Maturi_infantili_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}