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mercoledì 18 dicembre 2013

Ricorda di essere felice: una dottrina biblica?



RICORDA DI ESSERE FELICE: UNA DOTTRINA BIBLICA?

1. La questione
     Non bastava l’ingiunzione umanistica cristianizzata del tipo «Ama te stesso!». Ora, si fanno strada anche le raccomandazioni umanistiche cristianizzate del tipo «Ricordati di essere felice». In tale romanticismo religioso apparentemente saggio c’è la radice di un falso evangelo, che sposta l’attenzione dalla realizzazione in Cristo in vista della vita eterna all’autorealizzazione in questo mondo.
     Eppure nella sacra Scrittura non si trova nulla del genere. È solo lievito filosofico della sapienza, che viene dal basso, ossia «terrena, psichica, diabolica» (Gcm 3,15). Eppure essa si fa strada nelle menti dei cristiani, come fosse dettata dal Signore, e la felicità fosse un diritto, che Dio garantirebbe a ognuno. Alcuni cristiani pensano che cose del genere siano veramente bibliche, ossia si trovino realmente nella sacra Scrittura. La psicologia cristianizzata («Ama te stesso!») e la cosiddetta «teologia della prosperità» («Dio vuole la tua felicità e prosperità in questo mondo!») lo fanno credere, ma tali proposte sono una falsità, solo un surrogato del vero Evangelo, un pericoloso lievito dottrinale.

2. La via biblica
     L’obiettivo di Dio per i suoi figli non è la felicità in questo mondo, ma la vita eterna. Il fine dell’esistenza del credente non è l’autorealizzazione su questa terra, ma di realizzare Cristo nella propria vita e gli obiettivi di Dio in questo mondo: l’annuncio dell’Evangelo del regno.
     Nella sacra Scrittura esistono vari brani, in cui sono contenute raccomandazioni del tipo «Ricorda di essere ubbidiente!». La felicità è tutt’al più un efflusso dell’ubbidienza, non l’obiettivo primario del comando. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Ricorda_felice_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


sabato 24 agosto 2013

Quanto è libera la creazione? Parliamone



QUANTO È LIBERA LA CREAZIONE? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo il confronto «Quanto è libera la creazione?» avuto con Mauro Presutti. Ciò si è reso necessario perché questo amico ha portato, a più riprese, altri argomenti nella discussione.
     Come definire l’atteggiamento ideologico di Mauro Presutti? Penso che voglia coniugare insieme umanesimo e cristianesimo, creazione e croce, naturalismo e spiritualismo, filosofia umanista e dottrina biblica, Aristotele e Cristo, come già hanno fatto altri (p.es. Tommaso d’Aquino). Non so se Mauro Presutti si identificherebbe con la definizione di «umanista cristianizzato» o simile. Forse potrebbe dircelo lui, come intenda se stesso.
     È fuor di dubbio che si tratta di una discussione avvincente. Tuttavia, una cosa è fare esegesi contestuale; altra cosa è servirsi della Bibbia per sostenere una tesi. Questioni distanti vengono messe insieme, col tenue collante di una analogia soggettiva e fragile e del falso sillogismo, che fa apparire le cose congruenti. A noi qui non deve tanto interessare che cosa pensi la logica dell’umanesimo (o del naturalismo) cristianizzato, che finisce col mettere in bocca alla Bibbia cose, che essa non afferma; ma a noi deve interessare se e come sono poste tali questioni nella sacra Scrittura, operando una chiara esegesi contestuale.

     Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Creazione_libera_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


giovedì 22 agosto 2013

Quanto è libera la creazione?



QUANTO È LIBERA LA CREAZIONE?

1.  LE TESI: Un amico, che conosco di persona, ha messo il seguente scritto in rete in un gruppo, che gestisco.
     Scrive Paolo nella Lettera ai Romani: «La creazione è stata sottomessa alla caducità». Una frase illuminante, immensa nel suo significato più profondo.
     La natura, di cui l’Uomo fa parte, è sottoposta alla caducità. La caducità della creazione spezza la relazione diretta tra Dio e la natura. La creazione geme e soffre.
     Così come l’uomo subisce la necessità di una natura libera, così Dio subisce la necessità della morte del Figlio. La morte del Figlio spiega la frattura tra Dio e la natura. Una natura libera, che può anche sbagliare. Tra Dio e la natura si è intromessa la libertà. La natura non è cieca o cinica o cattiva o buona: è libera.
     Dio l’ha creata libera, deliberatamente sottratta al suo controllo. Tutto ciò mi pare una buona traccia per comprendere tante malvagità umane, tanti disastri, incidenti, sciagure. {Mauro Presutti; 21-08-2013; grassetto redazionale}


2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Ci sono spunti interessanti in tale scritto. Altri sono discutibili. Evidenzio soltanto alcuni aspetti, lasciando ad altri lettori di intervenire sul resto.

     1. Faccio notare che tale brano non parla di «natura» (gr. fýsis), ma di «creazione» (gr. ktísis). (Per fýsis «natura» cfr. Rm 1,26; 2,14.27; 11,24; Paolo non usò in Romani mai tale termine per la «creazione». Per ktísis «creazione» cfr. Rm 1,20; 8,19-22; cfr. pure Col 1,23; Eb 9,11; 2 Pt 3,4; Ap 3,14).

     2. Quanto alla «natura», che Dio avrebbe «creata libera, deliberatamente sottratta al suo controllo», ciò non risulta da tale testo di Romani 8,19-22. Anzi viene detto proprio il contrario: «la creazione è stata sottoposta alla nullità», e cioè da Dio (v. 20), e alla «servitù della corruzione» (v. 21). Quindi, la creazione non è libera, ma brama la liberazione (vv. 19.21). Se fosse libera, perché anelerebbe a essere liberata?
     Biblicamente parlando, l’unica cosa, che si è intromessa fra Creatore e creatura, è la ribellione della creatura e i conseguenti cattivi frutti del peccato (trasgressione, iniquità, malvagità, prevaricazione, abuso, perversione, ecc.). «Siccome per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12). Il risultato è che Dio ha abbandonato a se stessi, non la natura, ma gli uomini ribelli, e cioè: «alle voglie dei loro cuori in impurità» (Rm 1,24), «a passioni infami» (v. 26), «a una mente perversa» (v. 28; cfr. anche Ef 2,1s; 4,19; Gd 1,7s).

     3. Romani 8,20 recita letteralmente: «La creazione è stata sottoposta alla nullità». Ossia essa non può raggiungere mai una meta, ma è soggetta al ciclo delle cose (p.es. stagioni, rotazione e rivoluzione della terra). Oltre a ciò è soggetta alla «servitù della corruzione» (v. 21); la creazione invecchia (entropia). Infine, «la creazione geme insieme ed è in travaglio» (v. 22), ossia il peccato dell’uomo ha compromesso anche la creazione.

     4. La buona notizia è la seguente: «La creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figli di Dio» (v. 19). Perché? […]

Il resto dello scritto segue sul sito
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Creazione_libera_Ori.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.

giovedì 18 aprile 2013

Realtà e prospettiva ideologica

REALTÀ E PROSPETTIVA IDEOLOGICA
 


1. Attenzione alle facili ideologie
     Ho trovato tale immagine in rete e vi ho fatto le mie osservazioni critiche su di essa. Si afferma: «Quando cambi il modo di osservare le cose, le cose che osservi cambiano». Poi si attribuisce ciò falsamente alla «fisica quantistica» e si firma il tutto con «Meditazioni e chakra»; l’autore è quindi un seguace della filosofia e della religione orientali.
     Tale affermazione non è vera e non c’entra nulla con la fisica quantistica. La fisica quantistica non c’entra nulla con le meditazioni e i chakra! Si vuole fare solo effetto, per accreditarsi. Mentre la fisica quantistica ha a che fare con cose reali, la filosofia orientale vuol far credere che tutto sia illusione, ossia che uno non vedrebbe le cose reali, ma solo chimere. Tuttavia, l’oggetto non si può ridurre alla sua proiezione; questo sì che ce lo insegna la scienza.
     Le cose non cambiano sostanza, cambia soltanto la prospettiva di chi guarda. E se, osservando le cose, non si tengono presenti le altre prospettive, ma ci si fissa su una soltanto, si prenderanno solo cantonate. La sostanza rimane coerente con se stessa di là dalle nostre prospettive su di essa. Ad esempio, chi lavora in una fabbrica di cioccolato, non può pensare che questo suo modo di osservare le cose trasformi il mondo in cioccolata.
     Si tratta della solita tattica delle filosofie orientali, che strumentalizzano non solo la realtà, ma anche la scienza, per accreditarsi e accreditare le proprie illusioni. In pratica, si tratta di un falso sillogismo, usato per accreditare una prospettiva esoterica della realtà.

2. La realtà delle cose
     L’unica cosa vera di tale immagine, è quanto segue. Osservando le cose, non bisogna rigidamente credere che il proprio punto di vista coincida con tutta la realtà, ma bisogna avere la mente aperta, per cogliere le diverse angolazioni e sfumature e per addivenire a un’analisi e a una concezione il più globale possibile e il più vicino possibile alla realtà delle cose. Ad esempio, se si analizzano le molecole dell’H2O da tutti i punti di vista, si prenderà atto che sul nostro pianeta esse non si trovano soltanto allo stato liquido (acqua dal rubinetto), né soltanto a quello solido (ghiaccio nel frigo), né soltanto a quello gassoso (vapore nella sauna). Qui il modo di osservare le cose, non muta la realtà, ma arricchisce la nostra concezione d’essa.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 3. Rimanere realisti; 4. Uso corretto delle cose.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Real_prospet_MeG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

lunedì 1 aprile 2013

Libero per essere felice?

LIBERO PER ESSERE FELICE?

1. CHE SIGNIFICA ESSERE «LIBERO» E «FELICE»?: […]

2. CHI È VERAMENTE FELICE?: Solo chi è veramente libero in sé e da tutto, può essere veramente felice. Solo chi ha in sé la fonte d’energia, lo scopo e il fine, e non dipende da nulla e da nessuno, può essere veramente libero e felice. Chi non dipende in alcun modo da cose o da persone, può altresì liberare e rendere felici. Egli solo può diventare per altri «via» (strumento, tramite, viatico, mediatore), «verità» (paradigma, modello) e «vita» (fonte d’energia).
            Chi trova come guida una persona veramente libera e felice, può aspirare alla liberazione e all’appagamento, e diventarne strumento. Solo chi è veramente libero, può volontariamente fare grande rinunce per un fine più grande.

3. LA TRASCENDENZA E LA FELICITÀ: Quant’è libero e felice Dio? Quanto può liberare e rendere felici Cristo?
            ■ Dio Padre viene chiamato «il felice e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori, il quale solo possiede l’immortalità e abita una luce inaccessibile» (1 Timoteo 6,15s).
            ■ Gesù venne chiamato «Principe della vita» (Atti 3,15). Egli disse: «Io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho potestà di deporla e ho potestà di ripigliarla» (Giovanni 10,17s).
            ■ Gesù disse: «Se dunque il Figlio [di Dio] vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Giovanni 8,36). E anche: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14,6).
            ■ Altri brani: Giovanni 1,4; Filippesi 2,6; Apocalisse 1,18; 21,5.

Quindi, solo Gesù, essendo veramente libero, ha potuto volontariamente rinunciare al suo diritto, per realizzare la liberazione di chiunque crede in Lui come Messia, ossia come suo personale Signore e Salvatore.

4. ASPETTI CONCLUSIVI: […]

Qui ci sono solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Libero_felice_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


lunedì 26 luglio 2010

Il transumanesimo: L’uomo alla ricerca della pienezza umana senza Dio 26-07-10


IL TRANSUMANESIMO
L’uomo alla ricerca della pienezza umana senza Dio

Paolo Brancè inizia come segue il suo articolo: Il transumanesimo è una concezione filosofica e culturale che sostiene fiduciosamente la capacità umana di guidare il cammino evolutivo dell’uomo esclusivamente mediante le risorse scientifiche e tecnologiche. Attraverso l’ingegneria genetica, la biotecnologia e l’intelligenza artificiale l’uomo transumanista è fiducioso di debellare non solo le malattie e il dolore, ma anche di rallentare il processo biologico d’invecchiamento, aumentare le capacità sensoriali e cognitive, sviluppare un corpo virtualmente perfetto e, per i più ottimisti, sconfiggere la morte stessa. In aggiunta, i transumanisti vagheggiano anche un miglioramento dello stato psichico (sconfitta della depressione e della tristezza) e della vita morale (eliminazione degli impulsi criminali e violenti). Ancora, forme radicali di transumanesimo includono il cosiddetto «megascale engineering», cioè ingegneria su larga scala, che riguarda non solo costruzioni immense come ascensori spaziali o stazioni orbitanti, ma anche la trasformazione dei pianeti e lo sfruttamento delle energie stellari.
     È ragionevole pensare che da questa brevi note introduttive del Transumanesimo l’uomo si sostituisce a Dio, sembra essere «dio»: escludendo Dio dalla sfera creazionale e redentiva egli diventa egli stesso creatore e redentore. È una visione rigorosamente materialistica quella transumanista, anche se non esclude una «trascendenza» in senso estetico, ossia rappresentata dalla poesia, dalla musica e dall’arte; la pienezza della vita e il raggiungimento della felicità, postulate dal transumanesimo, non sono caratterizzate da una trascendenza storica e sovrannaturale. Il criterio ermeneutico, con il quale viene interpretata la natura umana, è tecnologico e non religioso. Persino le ambizioni religiose del New Age vengono superate: l’avvento di una Nuova Era non è prospettata attraverso una visione religiosa e spirituale della vita, ma attraverso un processo evolutivo, che determina il passaggio dall’uomo sapiens all’uomo cyborg. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A2-Transumanesimo_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Specul_origini_E-Bonanno_MeG.htm
Unito al Signore, uno spirito con Lui (1 Cor 6,17): http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-1Cor6-17_uno-spirito_EdF.htm

Accuse di calunnia: Quando non si comprende l'apologetica biblica: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Accuse_di_calunnia_UnV.htm