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domenica 20 dicembre 2020

GESÙ NON È NATO A NATALE

 

...ma questo non mi impedirà di parlare della sua nascita e della sua morte anche in questo periodo.

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Non mi interessa festeggiare il Natale, festa dalle dubbie origini e deteriorata solo a occasione sentimentalismi e consumismo. Tuttavia, non farò sterili campagne contro il Natale, ma chiederò all'occasione: "Tu sai perché Gesù è nato?".

-- Infatti, vediamo che Paolo ad Atene sfruttò l'occasione dell'"altare al Dio sconosciuto" (At 13,23), per parlare in modo confacente dell'unico Dio vivente, prendendoli per mano ("Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l'annuncio!"), invece di cominciare subito uno scontro frontale contro l'idolatria, che avrebbe chiuso subito tutti i ponti.

-- Similmente io, invece di fare campagne infruttuose contro il Natale, sfrutterò l'occasione anche del Natale per parlare dell'opera di Cristo, dalla sua nascita alla sua risurrezione e oltre. Quale fu il risultato di Paolo, di là dai soliti beffardi riguardo alla risurrezione? (v. 32). "Or alcuni si unirono a lui e credettero, fra i quali anche Dionisio l'Areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro" (v. 34). A questo bisogna mirare!

-- Questa ingiunzione vale sempre per ogni uomo di Dio: "Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo" (2 Tm 4,2). Non si può "congelare" l'annuncio della cristologia in questo periodo, per rintanarsi nel proprio guscio devozionale, sperando che il Natale passi presto; oppure, addirittura, cominciando infauste campagne anti-natalizie, che scandalizzano solo le anime. Al contrario, bisogna sfruttare le occasioni così, come si presentano, "perché i giorni sono malvagi" (Ef 5,16), e ciò vale per tutto, anche per l'annuncio dell'Evangelo. {Nicola Martella}

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 Fonte del video su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=P9Whaj9VhEk

 Fonte del video su Facebook: https://www.facebook.com/101078318062716/posts/224394075731139/

giovedì 22 dicembre 2016

Convenzioni mitologiche natalizie: Babbo Natale




CONVENZIONI MITOLOGICHE NATALIZIE:
BABBO NATALE
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Qui di seguito trattiamo una delle moderne convenzioni mitologiche natalizie, ossia «Babbo Natale».
     Il cosiddetto «Babbo Natale» è una mito religioso contemporaneo, creato dal marketing delle aziende e che è tenuto in vita dalla pubblicità, dal business e dalle convenzioni oramai radicate nell’immaginario collettivo
     La fede biblica non necessita di tale mitologia natalizia, né di personaggi inventati.
     Ecco che cosa afferma il Nuovo Testamento delle mitologie religiose e delle romantiche convenzioni di questo mondo.
     ■ «Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Gesù Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino. Schiva però i miti profani e da vecchie, ma esercitati nella devozione» (1 Timoteo 4,6s).
     «Verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito di udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Timoteo 4,3s).
     «Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, non dando retta a miti giudaiche né a comandamenti di uomini, che voltano le spalle alla verità» (Tito 1,13s).
     ■ «Non è con l’andar dietro a miti artificiosamente composti che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà» (2 Pietro 1,16).
[...].
     SUL SITO SEGUONO L’INTERO SCRITTO, I CONTRIBUTI DEI LETTORI E LE MIE EVENTUALI OSSERVAZIONI
     [→ CONTINUA LA LETTURA: Babbo Natale: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Babbo_natale_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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Per l’approfondimento si vedano i seguenti scritti:
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ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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lunedì 19 dicembre 2016

Quale attesa del Signore?



QUALE ATTESA DEL SIGNORE?
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Gesù Messia è nato una sola volta.
È morto una sola volta.
È resuscitato una sola volta.
È asceso al cielo una sola volta.
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Gesù Messia vive per sempre.
Non nasce più in una stalla.
Non muore più su una croce.
Non risuscita più da un sepolcro.
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Gesù Messia sta per tornare.
Quale «Gesù» stai aspettando tu?
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Ricordati che l’unico luogo, in cui Gesù vuol nascere ancora, è nel tuo cuore!
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Fonte: https://www.facebook.com/groups/417984805048378/permalink/659246887588834/

giovedì 24 dicembre 2015

Difendere il Natale con singolari argomenti



DIFENDERE IL NATALE CON SINGOLARI ARGOMENTI

1.  LA SINGOLARE RICOSTRUZIONE: Qui non mi interessano le polemiche odierne sul Natale fra fautori e negazionisti. Al riguardo rimando all’articolo «Natale e apologetica cristiana» e ad altri scritti indicati in esso. Qui si tratta di una verità storica. Discuto una singolare ricostruzione della data della Natività di Gesù. Non si può sostenere una tesi con falsi argomenti o prove discutibili.
     Qualcuno mi ha segnalato il seguente breve articolo, nell’intento di dimostrare l’attendibilità del 25 Dicembre quale vera data della nascita di Gesù. Lo riporto così come viene proposto, adeguando solo il formato.

Il mito delle origini pagane del Natale

Basandosi sulla propria profonda ed estesa ricerca, Tighe sostiene che la data del 25 Dicembre «sia sorta dagli sforzi dei primi cristiani latini di determinare la data storica della morte di Cristo». Egli arriva anche al punto di sostenere che la festa pagana del 25 Dicembre della «“Nascita del Sole Invitto”... fu certamente un tentativo di creare una data pagana alternativa verso una festa, che aveva già un qualche significato per i cristiani romani».
            Il Prof. Tighe spiega: «Nella tradizione giudaica al tempo di Cristo, vi era un credo di quello che loro definivano età integrale- cioè il fatto che i profeti fossero morti nello stesso giorno del loro concepimento o della loro nascita. I primi cristiani profusero molte energie per determinare l’esatta data della morte di Cristo. Facendo ricorso a fonti storiche, i cristiani del primo o secondo secolo, stabilirono che la data del 25 Marzo fosse stata quella della crocifissione. Poco dopo, il 25 Marzo divenne, anche, la data condivisa del concepimento di Cristo.
            Così, aggiungendo nove mesi - il periodo standard di una gravidanza - alla data del 25 Marzo, i cristiani determinarono il 25 Dicembre come data della nascita di Cristo. [...]» (fonte; si legga qui il resto dello scritto in inglese; grassetto nostro).

Chi ha proposto tale scritto in un social network ha concluso come segue: «Ecco risolto il presunto mito pagano del Natale. In realtà, una data profondamente radicata nella tradizione profetica giudaico-cristiana dei primi secoli del cristianesimo».

2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Il Natale mi lascia abbastanza indifferente, e questo vale nei riguardi sia degli assertori, sia dei negazionisti. Gli argomenti di questi ultimi sono conosciuti. Ogni tanto leggo presunte prove degli assertori del Natale. La seguente tesi è proprio bizzarra e nelle argomentazioni fa acqua da tutte le parti.
            E dovremmo credere a questa «favola giudaica»? Tale prof. William Tighe chi è? Che competenza ha? Che cosa ha scritto? Dove sono le fonti delle sue argomentazioni? A tali domande invano si cercheranno risposte su tale scritto.

2.1.  C’ERA PRIMA IL CULTO DEL SOLE O IL NATALE IL 25 DICEMBRE?: In pratica, «c’era prima l’uovo o la gallina?». Ecco che cosa ha fatto William Tighe: ha ribaltato l’argomentazione, affermando che la festa della «Nascita del Sole Invitto» (per esteso: «Giorno di nascita del dio Sole Invitto») sarebbe nata come alternativa pagana alla festa, che i cristiani romani celebravano riguardo alla natività di Gesù! Tale tesi è inverosimile e indimostrata.
            Il culto del «dio Sole» era praticato già da millenni in tutto il mondo e continuò a essere praticato, fino ad oggi, dappertutto e in vari modi. Al tempo di Gesù e degli apostoli, la società romana era profondamente pagana già da molti secoli, mentre il cristianesimo era una minoranza; tale società rimase pagana, anche dopo la presunta cristianizzazione per mezzo dei cosiddetti imperatori cristiani. Da almeno l’epoca di Caracalla (188-217), gli imperatori si fecero ritrarre sulle monete con la corona del dio Sole; così fece lo stesso Costantino (274-337). Tale culto solare era associato a quello dell’antico dio romano Marte e del dio Mitra di più recente acquisizione; anche Giove e Apollo erano identificati con il sole. Il culto del dio Sole aveva ancestrali radici negli antichi culti d’Oriente e d’Egitto. Come fosse diffuso il culto del dio Sole nell’impero romano, è mostrato dal fatto che gli era dedicato un giorno settimanale: il Dies Solis «il giorno del Sole» (cfr. Sonntag in Germania, Sunday in inglese). Nel 383 fu l’editto di Teodosio che stabilì che il Dies Solis fosse chiamato anche Dies Dominicus «giorno del Signore», diventato poi Domenica. E fu questo imperatore che nel 380 stabilendo il cristianesimo come unica religione di stato mise fine a ogni altro tipo di culto, compresa la religione del Sol invictus.
            Ancora nel 460 papa Leone I constatava rattristato: «È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dèi» (Papa Leone I, 7° sermone tenuto nel Natale del 460 - XXVII-4).
            Alla fine del XII secolo, il vescovo siriano Jacob Bar-Salibi scrisse: «Era costume dei pagani celebrare al 25 dicembre la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di festività. Anche i cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i dotti della chiesa notarono che i cristiani erano fin troppo legati a questa festività, decisero in concilio che la “vera” Natività doveva essere proclamata in quel giorno» (Ramsay MacMullen, Christianity and Paganism in the Fourth to Eighth Centuries [Yale, 1997], p. 155).

IL RESTO DELLO SCRITTO SEGUE SUL SITO
2.2.  L’ETÀ INTEGRALE?
2.3.  MITI GIUDAICI CRISTIANIZZATI
3.  ASPETTI CONCLUSIVI

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Difend_Natale_UnV.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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