DIFENDERE IL NATALE CON SINGOLARI
ARGOMENTI
1. LA SINGOLARE RICOSTRUZIONE:
Qui non mi interessano le polemiche odierne sul Natale fra fautori e
negazionisti. Al riguardo rimando all’articolo «Natale
e apologetica cristiana» e ad altri scritti indicati in esso. Qui si
tratta di una verità storica. Discuto una singolare
ricostruzione della data della Natività di Gesù. Non si può sostenere una
tesi con falsi argomenti o prove discutibili.
Qualcuno
mi ha segnalato il seguente breve articolo, nell’intento di dimostrare
l’attendibilità del 25 Dicembre quale vera data
della nascita di Gesù. Lo riporto così come viene proposto, adeguando solo
il formato.
Il mito delle origini pagane del Natale
Basandosi
sulla propria profonda ed estesa ricerca, Tighe sostiene che la data del 25
Dicembre «sia sorta dagli sforzi dei primi cristiani latini di determinare la
data storica della morte di Cristo». Egli arriva anche al punto
di sostenere che la festa pagana del 25 Dicembre
della «“Nascita del Sole Invitto”... fu certamente un tentativo di creare una data pagana alternativa verso una festa,
che aveva già un qualche significato per i cristiani romani».
Il Prof. Tighe spiega: «Nella
tradizione giudaica al tempo di Cristo, vi era un credo di quello che loro
definivano “età integrale”- cioè il fatto
che i profeti fossero morti nello stesso
giorno del loro concepimento o della loro nascita. I primi cristiani
profusero molte energie per determinare l’esatta data della morte di
Cristo. Facendo ricorso a fonti storiche, i cristiani del primo o secondo
secolo, stabilirono che la data del 25 Marzo fosse stata quella della
crocifissione. Poco dopo, il 25 Marzo divenne, anche, la data condivisa del
concepimento di Cristo.
Così, aggiungendo nove mesi - il periodo standard di una
gravidanza - alla data del 25 Marzo, i cristiani determinarono il 25 Dicembre
come data della nascita di Cristo. [...]» (fonte;
si legga qui il resto dello scritto in inglese; grassetto nostro).
Chi ha proposto
tale scritto in un social network ha concluso come segue: «Ecco risolto il
presunto mito pagano del Natale. In realtà, una data profondamente radicata
nella tradizione profetica
giudaico-cristiana dei primi secoli del cristianesimo».
2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI:
Il Natale mi lascia abbastanza indifferente,
e questo vale nei riguardi sia degli assertori, sia dei negazionisti. Gli
argomenti di questi ultimi sono conosciuti. Ogni tanto leggo presunte prove
degli assertori del Natale. La seguente tesi è proprio bizzarra e nelle
argomentazioni fa acqua da tutte le parti.
E dovremmo credere a questa «favola giudaica»? Tale prof. William Tighe
chi è? Che competenza ha? Che cosa ha scritto? Dove sono le fonti delle sue
argomentazioni? A tali domande invano si cercheranno risposte su tale scritto.
2.1.
C’ERA PRIMA IL CULTO DEL SOLE O IL NATALE IL 25 DICEMBRE?: In
pratica, «c’era prima l’uovo o la gallina?». Ecco che cosa ha fatto William Tighe:
ha ribaltato l’argomentazione,
affermando che la festa della «Nascita del Sole Invitto» (per esteso: «Giorno
di nascita del dio Sole Invitto») sarebbe nata come alternativa pagana alla
festa, che i cristiani romani celebravano riguardo alla natività di Gesù! Tale
tesi è inverosimile e indimostrata.
Il culto del «dio Sole» era praticato già da millenni in tutto il mondo
e continuò a essere praticato, fino ad oggi, dappertutto e in vari modi. Al
tempo di Gesù e degli apostoli, la società romana era profondamente pagana già
da molti secoli, mentre il cristianesimo era una minoranza; tale società rimase
pagana, anche dopo la presunta cristianizzazione per mezzo dei cosiddetti
imperatori cristiani. Da almeno l’epoca di Caracalla (188-217), gli imperatori
si fecero ritrarre sulle monete con
la corona del dio Sole; così fece lo stesso Costantino (274-337). Tale culto
solare era associato a quello dell’antico dio romano Marte e del dio Mitra di
più recente acquisizione; anche Giove
e Apollo erano identificati con il
sole. Il culto del dio Sole aveva ancestrali radici negli antichi culti
d’Oriente e d’Egitto. Come fosse diffuso il culto del dio Sole nell’impero
romano, è mostrato dal fatto che gli era dedicato un giorno settimanale: il Dies Solis «il giorno del Sole»
(cfr. Sonntag in Germania, Sunday in inglese). Nel 383
fu l’editto di Teodosio che stabilì
che il Dies Solis fosse chiamato
anche Dies Dominicus «giorno del Signore», diventato poi Domenica. E
fu questo imperatore che nel 380 stabilendo il cristianesimo come unica
religione di stato mise fine a ogni altro tipo di culto, compresa la religione
del Sol invictus.
Ancora nel 460 papa Leone I
constatava rattristato: «È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella
Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono
verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo
molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani
devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dèi» (Papa
Leone I, 7° sermone tenuto nel Natale del
460 - XXVII-4).
Alla fine del XII secolo, il vescovo
siriano Jacob Bar-Salibi scrisse: «Era costume
dei pagani celebrare al 25 dicembre
la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di
festività. Anche i cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i
dotti della chiesa notarono che i cristiani erano fin troppo legati a questa
festività, decisero in concilio che la
“vera” Natività doveva essere proclamata in quel giorno» (Ramsay MacMullen, Christianity and Paganism in the
Fourth to Eighth Centuries [Yale, 1997], p. 155).
IL RESTO DELLO SCRITTO SEGUE SUL SITO…
2.2. L’ETÀ INTEGRALE?
2.3. MITI GIUDAICI
CRISTIANIZZATI
3. ASPETTI CONCLUSIVI
[CONTINUA
LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Difend_Natale_UnV.htm]
SOLO
DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute?
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scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per
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