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martedì 18 settembre 2018

Chi garantisce la salvezza, perché sia sicura?


CHI GARANTISCE LA SALVEZZA, PERCHÉ SIA SICURA?

di Nicola Martella
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1.  LE QUESTIONI: Un lettore mi ha posto la seguente questione: Caro fratello Nicola, [...].

     Ultimamente ho cercato di darmi delle risposte molto chiare sulla sicurezza della salvezza e sulla sua perdita. Al di là delle dispute e delle controversie su questo soggetto così dibattuto, vorrei porre una domanda: Se il credente in Cristo o nato di nuovo è sicuro della sua salvezza per quale motivo lo Spirito Santo, in armonia con la Parola di Dio, lo richiama a: consacrazione, santificazione personale, testimonianza, ubbidienza, servizio, crescita, fede o fiducia, preghiera, comunione in una chiesa locale, e potrei aggiungere molto altro. Se comunque il credente ha ricevuto la vita eterna, che non è più possibile perdere, per quale motivo tutti questi richiami e avvertimenti nella Parola?

     Ho capito che da questa parte dell’eternità tutto può succedere ed anche di più. Siamo in una guerra, e non siamo ancora coronati, lo saremo solo lassù. Per chi non combatte, corona non v’è! Come in ogni guerra, seppur terrena, rimangono sul campo di battaglia morti e feriti; non illudiamoci che per una guerra spirituale non sia altrettanto.

     Poi non mi spiego il motivo per essere oltremodo rigidi sulla sicurezza o perdita della salvezza, anche perché sarà solo il Signore Gesù a valutare ogni singolo credente. Per quanto mi riguarda mi sento di tenere del rispetto anche al fratello, che può avere delle fondamenta fragili, per il fatto che non tutti siamo forti, vi sono anche i deboli.

     Ora, non è mio modo di fare di entrare in dispute, diatribe, ecc. Non sono ancora lassù; solo là avrò tutta la chiarezza, che qui sicuramente nessuno, nemmeno dei credenti, che si dicono laureati, hanno. Le promesse di Dio sono sì e amen, ma così anche le sue minacce.

     Caro Nicola mi sembra che Wesley fosse arminiano e Weitefield calvinista, ma il Signore Gesù si è compiaciuto di servirsi di entrambi. Ora per me vale: «E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non possiede il Figlio di Dio, non ha la vita. Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna voi, che credete nel Nome del Figlio di Dio» (1 Giovanni 5,11ss). Se è vita eterna, non può mai cessare, nemmeno con la morte del corpo: «Poiché per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.... [23] Sono stretto tra i due lati: ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è casa di gran lunga migliore» (Fil 1,21.23). Sia la nostra più forte brama di essere con Cristo. E con gioia e pazienza aspettiamo il suo glorioso ritorno. [...] {Mario Tonezzer; 10/08/2018}

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2. ALCUNE RISPOSTE: Di questo tema ho già largamente dibattuto in passato sul mio sito (cfr. qui). E, come vedo, esso ricorre continuamente. Mi soffermo su alcune cose specifiche e importanti, tralasciando altre marginali. Ecco qui di seguito singoli punti (leggili sul sito).

     ■ Credenti o rigenerati?

     ■ Quant’è sicura la salvezza?

     Scenari biblicamente realistici: Tutto può ancora succedere nella guerra spirituale?

     ■ Saldi nella grazia

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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Garant-salv_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join

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lunedì 14 ottobre 2013

Matteo 25,46 e la pena eterna



MATTEO 25,46 E LA PENA ETERNA

Le questioni: Un lettore mi ha scritto, a più riprese, quanto segue.
     1. Pace, volevo farvi una domanda. I cattolici interpretano la frase kolasin di Matteo 25,46 con supplizio eterno. Questa interpretazione è errata perché kolasin significa soltanto punizione. Alcuni testimoni di Geova mi hanno detto che l’interpretazione di kolasin con supplizio non è errata, però non sarà un supplizio letteralmente cosciente, ma Gesù ha usato la frase supplizio come illustrazione. Spero in un vostro aiuto, per capire la giusta interpretazione su questa cosa. E comunque mi hanno detto che supplizio ha come campo di applicazione il supplizio capitale, cioè porta alla morte, come il supplizio di Gesù sulla croce lo portò alla morte. Pace. {07-10-2013}
     2. Per quale motivo i cattolici interpretano supplizio eterno? Quale prova c’è che Gesù con kolasin ha voluto dire supplizio? Kolasin significa soltanto punizione, e la punizione può essere qualsiasi cosa, anche fare morire per sempre può rappresentare una punizione eterna. Spero in un aiuto per capire meglio. Pace del Signore. {A.d.B; 07-10-2013}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo sul sito, dove sono presenti i seguenti punti: 1. Entriamo in tema; 3. Le risposte; 4. Aspetti conclusivi.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Mt25_46-pena_etern_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.