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lunedì 15 giugno 2015

Sei progettato e voluto da Dio



SEI PROGETTATO E VOLUTO DA DIO
«Facciamo l’uomo...»

di Immanuel Martella

1. LA SINFONIA «DAL NUOVO MONDO»: Sommessi e inappariscenti iniziano gli archi a suonare la loro dolce melodia, sostenuta dal delicato suono dei flauti e dei clarinetti. Improvvisamente la melodia viene del tutto sopraffatta. Potenti colpi di tamburo accompagnano un nuovo e inaspettato attacco musicale, che sorprende l’ascoltatore e lo incuriosisce riguardo a quanto segue. Sempre più strumenti dell’orchestra riprendono il motivo di base, lo variano, e ripetutamente segue un nuovo attacco con colpi di tamburo. Così comincia il primo movimento della potente sinfonia n. 9 «Dal Nuovo Mondo» di Antonín Dvořák (N.d.R.: 1. Adagio - Allegro molto). Ogni volta che la sento, mi chiedo: Dvořák aveva in mente Genesi 1, quando compose questa sinfonia?
     Infatti, una sinfonia letteraria ancora più potente accompagna la narrazione della creazione del nostro nuovo mondo in Genesi 1. La sua dolce melodia trascina con sé il lettore attento. Vari motivi attraversano il testo, che mediante movimenti ripetuti e accentuati introduce gli atti creativi di Dio: Un colpo di tamburo — e Dio disse! Un colpo di tamburo — e così fu! E sullo sfondo, l’orchestra suona innumerevoli variazioni della melodia di base e ci racconta come Dio ha creato tutto.

2. VOLUTO E ATTESO! [sul sito]

3. IL «PROGETTO UOMO»: Fino a questo punto, Dio aveva molteplicemente parlato e creato. Ecco che, arrivato all’apice della sua creazione, Egli presenta il «Progetto Uomo» a tutta la sua corte celeste.
     Il testo evidenzia in particolar modo che, dietro a questo atto creazionale, c’è una decisione voluta e ben pianificata di Dio. Dio vuole crearci! Egli stesso ci mette mano (cfr. Gn 2,7) e determina esattamente come dovrebbe essere l’uomo (1,27). E Dio attua il progetto, crea l’uomo (1,27), arrivando alla conclusione: «Molto buono»! (1,31).
     Si tratta di un progetto molto speciale, perché quest’uomo dev’essere creato a somiglianza di Dio. L’uomo quale immagine di Dio viene particolarmente evidenziato e collocato in una posizione molto speciale nella creazione (1,28-31).
     Dio non determina solo in linea di principio, se l’uomo deve essere creato o meno — e lascia il resto poi a una selezione naturale. La narrazione creazionale, arrivata a questo apice, ci mostra che l’uomo è il risultato dell’attiva creatività di Dio e non l’effetto di processi evolutivi casuali.
     L’uomo è voluto da Dio, preventivamente pianificato e creato in modo meraviglioso mediante la sua decisione e la sua attuazione. Questo non vale solo per l’umanità nel suo insieme, ma per ogni singola persona in modo individuale. Questa era, per esempio, la convinzione di Davide (Salmo 139,13-16) e di Giobbe (Gb 10,9-12). Io sono voluto da Dio — ciò significa: la scelta di Dio riguarda me! Come recita un famoso canto spirituale tedesco: «Tu sei voluto, non sei un figlio del caso, non uno scherzo della natura, indipendentemente dal fatto se canti la canzone della tua vita con una tonalità minore o maggiore».

4. LA DIFFERENZA [sul sito]
5. IL VALORE DI UN UOMO [sul sito]
6. OBIETTIVI E COMPITI [sul sito]

IL RESTO DELLO SCRITTO SEGUE SUL SITO
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Prog-Dio_Ori.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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sabato 24 agosto 2013

Quanto è libera la creazione? Parliamone



QUANTO È LIBERA LA CREAZIONE? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo il confronto «Quanto è libera la creazione?» avuto con Mauro Presutti. Ciò si è reso necessario perché questo amico ha portato, a più riprese, altri argomenti nella discussione.
     Come definire l’atteggiamento ideologico di Mauro Presutti? Penso che voglia coniugare insieme umanesimo e cristianesimo, creazione e croce, naturalismo e spiritualismo, filosofia umanista e dottrina biblica, Aristotele e Cristo, come già hanno fatto altri (p.es. Tommaso d’Aquino). Non so se Mauro Presutti si identificherebbe con la definizione di «umanista cristianizzato» o simile. Forse potrebbe dircelo lui, come intenda se stesso.
     È fuor di dubbio che si tratta di una discussione avvincente. Tuttavia, una cosa è fare esegesi contestuale; altra cosa è servirsi della Bibbia per sostenere una tesi. Questioni distanti vengono messe insieme, col tenue collante di una analogia soggettiva e fragile e del falso sillogismo, che fa apparire le cose congruenti. A noi qui non deve tanto interessare che cosa pensi la logica dell’umanesimo (o del naturalismo) cristianizzato, che finisce col mettere in bocca alla Bibbia cose, che essa non afferma; ma a noi deve interessare se e come sono poste tali questioni nella sacra Scrittura, operando una chiara esegesi contestuale.

     Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Creazione_libera_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


giovedì 22 agosto 2013

Quanto è libera la creazione?



QUANTO È LIBERA LA CREAZIONE?

1.  LE TESI: Un amico, che conosco di persona, ha messo il seguente scritto in rete in un gruppo, che gestisco.
     Scrive Paolo nella Lettera ai Romani: «La creazione è stata sottomessa alla caducità». Una frase illuminante, immensa nel suo significato più profondo.
     La natura, di cui l’Uomo fa parte, è sottoposta alla caducità. La caducità della creazione spezza la relazione diretta tra Dio e la natura. La creazione geme e soffre.
     Così come l’uomo subisce la necessità di una natura libera, così Dio subisce la necessità della morte del Figlio. La morte del Figlio spiega la frattura tra Dio e la natura. Una natura libera, che può anche sbagliare. Tra Dio e la natura si è intromessa la libertà. La natura non è cieca o cinica o cattiva o buona: è libera.
     Dio l’ha creata libera, deliberatamente sottratta al suo controllo. Tutto ciò mi pare una buona traccia per comprendere tante malvagità umane, tanti disastri, incidenti, sciagure. {Mauro Presutti; 21-08-2013; grassetto redazionale}


2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Ci sono spunti interessanti in tale scritto. Altri sono discutibili. Evidenzio soltanto alcuni aspetti, lasciando ad altri lettori di intervenire sul resto.

     1. Faccio notare che tale brano non parla di «natura» (gr. fýsis), ma di «creazione» (gr. ktísis). (Per fýsis «natura» cfr. Rm 1,26; 2,14.27; 11,24; Paolo non usò in Romani mai tale termine per la «creazione». Per ktísis «creazione» cfr. Rm 1,20; 8,19-22; cfr. pure Col 1,23; Eb 9,11; 2 Pt 3,4; Ap 3,14).

     2. Quanto alla «natura», che Dio avrebbe «creata libera, deliberatamente sottratta al suo controllo», ciò non risulta da tale testo di Romani 8,19-22. Anzi viene detto proprio il contrario: «la creazione è stata sottoposta alla nullità», e cioè da Dio (v. 20), e alla «servitù della corruzione» (v. 21). Quindi, la creazione non è libera, ma brama la liberazione (vv. 19.21). Se fosse libera, perché anelerebbe a essere liberata?
     Biblicamente parlando, l’unica cosa, che si è intromessa fra Creatore e creatura, è la ribellione della creatura e i conseguenti cattivi frutti del peccato (trasgressione, iniquità, malvagità, prevaricazione, abuso, perversione, ecc.). «Siccome per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12). Il risultato è che Dio ha abbandonato a se stessi, non la natura, ma gli uomini ribelli, e cioè: «alle voglie dei loro cuori in impurità» (Rm 1,24), «a passioni infami» (v. 26), «a una mente perversa» (v. 28; cfr. anche Ef 2,1s; 4,19; Gd 1,7s).

     3. Romani 8,20 recita letteralmente: «La creazione è stata sottoposta alla nullità». Ossia essa non può raggiungere mai una meta, ma è soggetta al ciclo delle cose (p.es. stagioni, rotazione e rivoluzione della terra). Oltre a ciò è soggetta alla «servitù della corruzione» (v. 21); la creazione invecchia (entropia). Infine, «la creazione geme insieme ed è in travaglio» (v. 22), ossia il peccato dell’uomo ha compromesso anche la creazione.

     4. La buona notizia è la seguente: «La creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figli di Dio» (v. 19). Perché? […]

Il resto dello scritto segue sul sito
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Creazione_libera_Ori.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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