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sabato 13 giugno 2015

Diffidenza coniugale



DIFFIDENZA CONIUGALE

1. Al settimo cielo
     Abitualmente si parla di una «coppia affiatata», di coniugi, di compagni, della «stessa carne» (Gn 2,23s), di consorti, di sposi. [→ sul sito]

2. L’inferno nella coppia
     Ci sono poi tempi di crisi, sia per gravi circostanze esterne, sia per problemi interni. Allora subentra ostilità, sospetto, diffidenza. Uno dei due coniugi diventa infedele, sleale, perfido e fedifrago (ossia rompe la fede comune). Qui di seguito voglio evidenziare soltanto due aspetti.
     Diffidenza: In tempi duri, può succedere che un coniuge tanto delicato e sensibile cominci a guardare di mal occhio l’altro consorte che riposa sul suo seno (Dt 28,54.56).
     Perfidia: La perfidia è una «fede» (= fiducia) malata, che si perverte e che è pronta a tradire i patti. Al tempo di Malachia, i Giudei ripudiavano le mogli ebree, senza giusta causa, per sposarsi con donne pagane più giovani (Mal 2,11). Ecco il rimprovero di Dio: «L’Eterno è stato testimone fra te e la donna della tua giovinezza, verso la quale ti sei condotto perfidamente, benché ella sia la tua compagna e la donna del tuo patto» (v. 14; cfr. vv. 15s).

Lascio ai lettori di trovare altri aspetti, che minano la vita di coppia e la rendono un inferno in terra.

LO SCRITTO COMPLETO SI TROVA SUL SITO…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Diffid_coniug_GeR.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: http://groups.google.com/group/fede-controcorrente/subscribe

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martedì 9 giugno 2015

Donne e domande



DONNE E DOMANDE

1. ENTRIAMO IN TEMA: Chiaramente il seguente è un tema semiserio. Tuttavia, Pulcinella, scherzando, scherzando, diceva la verità. Ci sono donne, che non pongono tante domande, ma basta che di danno un’occhiata e sembra che ti abbiano fatto una radiografia, sapendo quindi già tutto di te, ancor prima che tu apra la bocca. Poi, ci sono donne, che sembrano essere una continua sega per i nervi di un uomo. Le cosiddette «domande del giornalista» solo le loro: «Quando?». «Chi?». «Con chi?». «Dove?». «Come?». «Perché?». E così via.

2. LE DOMANDE DELLE DONNE: Fin dalla tenera età un maschio sente domande da parte del gentil sesso. È come se le donne avessero in sé integrato il «gene interrogativo», il «neurone inquisitorio» o il «chip delle domande». Dopo la mamma vengono le sorelle, le nonne, le zie; poi, arriva la fidanzata, la moglie, la suocera, le figlie... [→ sul sito]

3. DONNE CHE NON DOMANDANO PIÙ: Qui ci preme soprattutto chiederci i motivi perché una donna smette di farti domande. Sull’immagine ho suggerito alcune varianti. Eccone ancora un paio:
     ■ Lei pensa che Wikipedia abbia risposte migliori delle tue e per di più nessuno gli fa pesare che abbia delle domande.
     ■ Lei si è iscritta a un forum, dove può chiedere tutto ciò che vuole e molti sconosciuti le rispondono, senza colpevolizzarla.
     ■ Da quando sta su Whatsapp non ha più tempo per porti domande.
     ■ Dopo tutte le domande, che ha posto a te e ad altri, oramai si sente abbastanza saggia ed esperta.
     ■ Finalmente ha capito che comprendi soltanto il linguaggio dei segni e lei è troppo pigra per impararlo.
     ■ Domande? Mia moglie si è oramai piantata dinanzi alla TV e durante la pubblicità consulta il telefonino. Con l’encefalogramma piatto che si ritrova, che domande vuoi che mi ponga? A casa mia, mica le donne si parlano, si mandano messaggini!

Forse anche tu hai delle varianti, che magari riguardano la tua vita e casa tua.

LO SCRITTO COMPLETO SI TROVA SUL SITO…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/T1-Donne_domande_GeR.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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lunedì 20 maggio 2013

Gravidanza e maternità fra gioie e dolori



GRAVIDANZA E MATERNITÀ FRA GIOIE E DOLORI

Le donne gravide sono per me meravigliose e suscitano sentimenti di mistero, rispetto e tenerezza perfino negli uomini più duri, abituati in genere a vedere nel gentil sesso specialmente delle «femmine» o degli oggetti di turbamento sessuale. Ho vissuto da vicino diverse gravidanze di mia moglie e, oramai, anche le mie figlie sono state incinte. Nella mia esperienza ho notato una trasformazione misteriosa e meravigliosa della donna in tali periodi. Tranne che in casi particolari o patologici, ella ne guadagna in qualità: diventa più tranquilla (anche i tratti si rilassano), armoniosa, pacata, conciliante, particolarmente femminile; il suo presente è sereno, lo sguardo al futuro la rende speranzosa e fiduciosa. In genere, i problemi e i conflitti di sempre, le difficoltà e le circostanze avverse vengono particolarmente filtrati, relativizzati e ammortizzati. (Certo in casi patologici una gravidanza può anche amplificare i malesseri già esistenti.)
     Ho notato che la gravidanza diventa per molte donne anche un toccasana. Alcune trovano in essa la conferma e l’adempimento della loro femminilità. Per altre ciò coincide con un riscatto personale e sociale e godono di essere, perciò, al centro delle attenzioni e delle premure degli altri. La gravidanza porta in alcune anche una certa forma di guarigione personale e psichica da egotismo, psicosi, complessi di inferiorità, patologie da relazione, eccetera. L’occupazione con l’essere in divenire e col «nido» per accoglierlo allontana da tante cose patogene e da fonti di malessere. In genere, una donna esce da una gravidanza e da un parto in gran parte trasformata, più forte e più capace di vivere.
     In genere, dopo il parto, le donne trovano realizzazione e appagamento anche in tale creatura venuta alla luce. Eppure, alcune donne, pur avendo avuto una felice gravidanza e una «dolce attesa», dopo il parto vedono la loro vita sconvolta, cadono in depressione e tutti i problemi del mondo sembrano essere i loro. Questo è ciò che risulta dal primo contributo...



Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Gravidanza_maternita_S&A.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

martedì 27 novembre 2012

Rasare o spuntare la chioma



RASARE O SPUNTARE LA CHIOMA

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Ho letto un vostro articolo sulla capigliatura della donna, in relazione al velo. Con piacere ho notato la sua obbiettività sull’argomento, ritenendo possibile che il velo, che nel testo originale non compare, se non alla fine, possano essere i capelli lunghi. Io credo così! Ma volevo chiedere una precisazione sul termine tagliare e il suo senso nel testo greco. Spero che mi possa rispondere.
     I termini keirastai e xurastai hanno certamente una differenza, giusto? Uno si riferisce al tagliare la massa, l’altro, a raso. La precisazione, che volevo chiedere, è la seguente: Si può percepire, dal senso del termine keirastai, che la donna non debba neanche spuntare i suoi capelli? Praticamente, ella non dovrebbe toccarli assolutamente, come era nell’uso del nazireato? Spero tanto che mi sappia rispondere in questo lato tecnico della lingua greca. {G. .L.}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Il verbo greco keirō significa semplicemente «io taglio, toso, rado». Ad esempio, tale verbo era usato per la chioma: i capelli venivano interamente tagliati in segno di lutto. Perciò si parlava di avere la testa tosata o i capelli tagliati. Tale verbo era usato per indicare il taglio di fiori, foglie, rami, tronchi e alberi. Era quindi usato per indicare l’azione di disboscare un monte. Era anche usato per indicare il rodere, consumare, divorare, dilapidare interamente qualcosa (fegato, sostanze, averi), quindi anche per saccheggiare, devastare, fare strage.
     Dopo aver detto ciò, alla domanda se keirō si riferisse anche a spuntare la chioma femminile o accorciarla, la risposta è assolutamente no, poiché tale verbo indicava sempre un’azione radicale, anche quando era usato per chioma e capelli. […]

Sul sito segue il resto dell’articolo.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Rasa_spunta_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


lunedì 16 maggio 2011

Le fasi dell’innamoramento


LE FASI DELL’INNAMORAMENTO

1. LA FASE EROICA: Quando chi è innamorato si trova nella «fase della trasfigurazione» dell’altro e mi chiede che cosa io pensi della loro relazione, vede probabilmente come fastidioso sentirsi dire da me di essere chiari sin dall’inizio sulle attese riguardo alla vita, agli obiettivi, ai progetti e così via. E in tutto ciò naturalmente non tralasciando soprattutto di accertarsi quale sia la volontà di Dio. In tale «fase eroica» sembra loro tutto scontato e si è disposti a tutto, visto che ci si sente i protagonisti di una romanzo d’amore.
     In fondo l’innamoramento è un «pregiudizio positivo», che si cristallizza in un particolare aspetto dell’alto o nell’appagamento di un bisogno personale particolare. In tale fase non si vede la realtà per quella che è, ma secondo i filtri che si pongono. Spesso non ci si innamora neppure di tale persona concreta, ma del suo «fantasma», ossia della sua immagine fantastica, che la mente ricostruisce.

2. IL RISVEGLIO DAL SOGNO: Poi, pian piano si esce da tale giardino incantato e si è quasi sorpresi che l’altro ponga tante domande concrete sul futuro, chieda garanzie e impegni concreti. In certi casi si è delusi che tale figura da sogno possa, in certi casi, ferire con le sue domande e asserzioni; nelle favole d’amore ciò non accade. Allora ci si chiede turbati: «Di chi mi ero innamorato veramente, di un’altra persona? Volavamo insieme in alto, all’unisono; perché ora tali mutamenti d’animo? Perché le tante domande, i dubbi, i cambiamenti d’idee, le indecisioni?». La Bella Addormentata, svegliandosi dal sonno, si chiede quanti sacrifici è disposta a fare per il Principe Azzurro, e viceversa. È l’altro proprio così «virtuoso» come appariva nell’incanto? Conviene ingranare la marcia ridotta della semplice amicizia o bisogna pigiare sull’acceleratore?
     Seguono i seguenti punti: 3. Approfondimenti; 4. Avere le idee chiare. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Innamora_fasi_S&A.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

venerdì 4 febbraio 2011

Il partner ideale per un seguace di Cristo? Parliamone


IL PARTNER IDEALE PER UN SEGUACE DI CRISTO? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo gli articoli:
     Si tratta di riflessioni di giovani nella fase, in cui sono alla ricerca del futuro coniuge. Quali sono i criteri ideali, che essi mettono alla base della loro ricerca come discepoli di Cristo?
     I punti salienti, che sono stati evidenziati dalle ragazze cristiane, sono i seguenti: Dev’essere cristiano e anche consacrato al Signore; ▪ Deve poter assicurare stabilità economica alla futura famiglia; ▪ Deve avere un buon carattere: essere rispettoso e comprensivo, avere il senso dell’onore, non essere pigro né indolente; ▪ Deve piacere fisicamente; ▪ Deve avere un’età compatibile; ▪ Deve poter essere un buon padre; ▪ Non deve avere hobby deleteri e che creano dipendenza; ▪ Deve saper trascinare al bene e non al male; ▪ Deve spingere il partner a onorare e servire il Signore.
     Chiaramente tutto ciò ha la sua contropartita nel modo, in cui un ragazzo cristiano desidera che sia la sua futura moglie. «La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna, che teme l’Eterno, è quella che sarà lodata. Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte!» (Pr 31,30s).
     A tutto ciò aggiungerei ancora due elementi: ▪ Bisogna essere profondamente innamorati di tale persona, tanto da stravedere per lei / lui, come accade nel Cantico dei Cantici; ▪ Bisogna farsi guidare dal Signore e farsi consigliare da persone sagge e mature. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Partner_ideale_seguace_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

martedì 1 febbraio 2011

Il partner ideale per un seguace di Cristo 2


IL PARTNER IDEALE PER UN SEGUACE DI CRISTO 2

Avevo chiesto a due giovani adulti, allora ancora singoli, quale fosse per loro il partner ideale in qualità di seguaci di Cristo. L'obiettivo era di stimolare altri giovani cristiani biblici a porsi tali questioni nella ricerca di un coniuge per la loro vita. Alle loro riflessioni è seguita una mia analisi.
     Vincenzo Russillo ha messo al corrente di tale tema una sua giovanissima conoscente, la quale ha inviato il suo punto di vista (primo contributo). A ciò è seguito, a distanza di tempo, un nuovo e lungo contributo di una giovane cristiana. Ciò mi ha indotto ad ampliare l'argomento iniziato con l’articolo «Il partner ideale per un seguace di Cristo 1» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Partner_ideale_seguace_GeR.htm].

Ecco l’inizio di uno dei contributi. Quante volte abbiamo sognato il nostro principe azzurro e chissà quante virtù e pregi gli abbiamo attribuito. Purtroppo la realtà è ben diversa, anche se il partner ideale esiste, è difficile trovarlo. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, vorrei iniziare la mia riflessione con un verso, che ci porta a riflettere: «Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti mena il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio» (Ecclesiaste 11,9)
     Per le persone del mondo tutto è lecito, ma per i figli di Dio la vera libertà è seguire Cristo e avere una mente conforme alla sua. Chi sceglie di servire il Signore, si comporterà in base ai consigli saggi contenuti nella Parola di Dio. Tanti sono i punti essenziali da prendere in considerazione per scegliere il nostro partner ideale. Io parlerò secondo la mia prospettiva femminile.
     Per una credente in Cristo, la prima cosa da valutare è che il ragazzo, al quale si vuole legare sentimentalmente, abbia accettato Gesù nel proprio cuore e non sia un credente di «etichetta». Dobbiamo ricordare questo monito: «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi» (2 Corinzi 6,14). L’Antico Testamento vietava di utilizzare due animali di specie diverse per arare il proprio campo, perché avrebbero lavorato in modo disomogeneo (p.es.: bue e asino).
     La seconda decisione importante è quella riguardante il lavoro. È fondamentale capire se il partner può assicurare stabilità economica alla futura famiglia, che s’intende costruire. È difficile che una coppia di fidanzati, che abbiano caratteri e culture diverse, possano facilmente giungere al matrimonio. È vero, da Genesi 2,24-25 è possibile dedurre che Dio creò l’uomo e la donna compatibilmente differenti, ma nel matrimonio avrebbero raggiunto la loro unità. L’uomo aveva bisogno di un aiuto convenevole (cfr. Genesi 2,18). L’esperienza insegna che più elementi in comune si condividono in una coppia, tanto più consolidata sarà la loro unione.
     Terzo punto essenziale è cercare di comprendere il carattere della persona, che s’intende sposare. Una donna potrebbe accorgersi solo dopo il matrimonio che il marito era troppo possessivo e geloso (cfr. Proverbi 6,34). L’esperienza insegna che gli aspetti negativi del partner non migliorano dopo il matrimonio. […]
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Partner_ideale_seguace2_S&A.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


■ Discuti questo tema su «Diakrisis»: http://www.facebook.com/topic.php?uid=142924442405050&topic=937

domenica 30 gennaio 2011

Il partner ideale per un seguace di Cristo


IL PARTNER IDEALE PER UN SEGUACE DI CRISTO

Tempo fa, feci una ricerca con due giovani adulti, che erano ancora singoli. Avevo chiesto loro quale fosse per loro il partner ideale in qualità di seguaci di Cristo. Ai loro rispettivi punti di vista seguono, alla fine, le mie analisi e le mie osservazioni. L'obiettivo è di stimolare altri giovani cristiani biblici a porsi tali questioni nella ricerca di un coniuge per la loro vita. Ecco l’inizio di ambedue i punti di vista

1.  Il punto di vista d’un uomo: a domanda principale è la seguente: «Dio ci guida nella scelta del nostro partner?». Sicuramente sì. Tuttavia non certo è facile capire come interviene. Parto da un evento che fa parte della mia vita. Durante la relazione con la mia ex ragazza, ho posto al Signore questa domanda: «Mio Dio, è questa la ragazza giusta per me? Guidami tu». Dopo un paio di mesi mi lasciò, in modo abbastanza traumatico. Questo piccolo spaccato della mia vita può far luce sui metodi con cui il nostro Padre ci guida in ogni situazione.
     Principalmente, secondo la mia opinione, non c’è un modello perfetto di partner. Tuttavia la Bibbia ci dice di unirci a una credente: «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele?» (2 Cor 6,14-15). […]

2.  Il punto di vista d’una donna: Come cercare il partner giusto? Bella domanda! Mi diverte immaginare un annuncio sul giornale celeste: «Cercasi marito ideale, che ami Dio, pieno d iniziativa, sensibile, che ami la famiglia, che riesca in tutto e tutto sappia fare; forte, tenace, che non abbia paura di niente, valoroso… (e quante ancora!)». Noi donne siamo molto brave a fare un elenco ben fornito su come deve essere il nostro «superman»! Ma forse, un primo passo per «cercare», sarebbe quello di scendere un attimo dal nostro fantasioso e fiabesco sogno e di preparare prima di tutto la nostra mente e il nostro cuore a «cercare» un uomo reale e non un principe azzurro!
     Sicuramente ognuna di noi donne ha un tipo di carattere, oltre all’aspetto esteriore, che piace di più un ragazzo. Anch’egli, a suo modo, può attirarci di più, ma dobbiamo tenere sempre presente che è una persona esattamente come noi, con i propri difetti e mancanze, non potrà mai essere l’uomo perfetto! Saranno però proprio le sue imperfezioni che s’incastreranno perfettamente con le mie. Comunque sia, ci sono delle caratteristiche spirituali che sicuramente non vanno prese sotto gamba ma vanno valutate bene. […]
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Partner_ideale_seguace_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

lunedì 13 dicembre 2010

Verginità e tampone


VERGINITÀ E TAMPONE

Ci sono temi che alcuni non vorrebbero vedere affrontati in rete, perché secondo loro sono tabù, che bisogna lasciare tali. Essi affermano che sono questioni spinose in senso dottrinale, che potrebbero turbare i «semplici», oppure sono questioni morali, che metterebbero imbarazzo a chi le legge. Di ciò abbiamo avuto già modo di dibattere.
     Chiaramente, non mi è venuto in mente di parlare pubblicamente di temi così intimi come gli assorbenti interni delle donne, né ho un piacere particolare a farlo. Se lo faccio è perché mi è stata posta un'esplicita domanda in merito, che esprime il bisogno che si faccia chiarezza su tale tema. In genere, quando uno pone una domanda, centinaia d'altri vorrebbero farlo, ma non trovano il coraggio, e forse migliaia si pongono lo stesso problema. Ritengo che mostrare fatti su questo e altri argomenti, possa essere liberatorio per molte persone, che si trovano nel dubbio e nello scrupolo morale. Parliamo di questa questione in senso tecnico e con rispetto, non morbosamente; evitiamo perciò vari particolari, che potrebbero turbare gli animi sensibili. Inoltre, nessuno è obbligato di leggere quanto segue.
     Presenteremo prima le questioni, poste da un lettore, e poi le risposte adeguate relative agli assorbenti interni, alla perdita accidentale della verginità e ai conseguenti sensi di colpa. Questi e altri aspetti concomitanti saranno poi chiariti in un eventuale discussione conseguente. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Verginita_tampax_S&A.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

■ Discuti questo tema qui o su "Punto°A°Croce": http://www.facebook.com/notes/puntoacroce/verginita-e-tampone/10150097975742990