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sabato 2 gennaio 2021

 COERENZA CON LA VERITÀ

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Fonte: https://www.facebook.com/AnnunciSpaiati/posts/1289219941462080 (iscriviti!)

giovedì 29 dicembre 2016

Fidarsi del proprio cuore?



FIDARSI DEL PROPRIO CUORE?
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1. La tesi sentimentale
     Tempo fa ho letto il seguente scritto di qualcuno, che rispecchia una tendenza diffusa, che riporto con alcune correzioni secondarie e con il grassetto: «Nella vita fidati sempre del tuo cuore, in qualunque situazione, in qualunque prospettiva tu ascoltalo e seguilo sempre e comunque. Solo lui è in grado di mostrarti la verità. Solo lui è nella condizione giusta per mostrarti la strada da seguire. Seguilo perché ti condurrà dove hai sempre desiderato andare, dove ti aspetta qualcuno di speciale, non dubitare mai!» {Raffy}
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2. Breve analisi
     Ciò che l’autore intende con «cuore» è vario: istinto, intuito, sentimento, intimo, coscienza e cose simili. Si attribuisce al proprio «cuore» una certa capacità di essere un «saggio interiore», come fosse un maestro di vita, una guida spirituale e morale.
     Di là dal romanticismo, espresso da tale autore, il proprio «cuore» può veramente fare cose del genere? Può esso dare discernimento, lumi, guida, ammaestramento e così via? Dubitiamo proprio di no.
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3. L’analisi biblica del cuore umano [→ Sul sito]
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4. La cura biblica per il cuore umano
     ■ La via biblica è quella del ravvedimento dalla malvagità del proprio cuore, per ottenere il perdono divino (cfr. At 8,22). Allora lo Spirito Santo creerà nel peccatore penitente la rigenerazione dell’essere. A quel punto, non sarà il proprio cuore a guidare il credente, ma il Signore con il Suo Spirito e la sua Parola. Coloro, che invece vorranno coltivare il loro «malvagio cuore incredulo», ritirandosi dal Dio vivente (Ebrei 3,12), saranno ingannati da se stessi e finiranno con un fiasco esistenziale.
     ■ Ecco la raccomandazione della sapienza: «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed Egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa» (Proverbi 3,5-8). Chi smette di fidarsi del proprio cuore e del proprio giudizio, ma si affida al Signore, oltre ai benefici spirituali, starà meglio anche fisicamente, acquistando salute!
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Fida_cuor_Ori.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join

mercoledì 10 settembre 2014

Meglio non barare



MEGLIO NON BARARE
 


Ho casualmente trovato in rete tale foto religiosamente romantica con sopra il seguente verso biblico: «Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua» (At 16,31). Ammetto che ciò ha creato in me sentimenti contrastanti, a causa della manipolazione presente su tale immagine, in cui si da a credere che un bebè stia lì in ginocchio a pregare, imitando il padre. Tutto ciò è privo di ogni realismo. Perciò, ritenendola di pessimo gusto, l’ho respinta e interpretata a modo mio.
     Tale verso fu detto a persone specifiche in una situazione particolare (At 11,14 Cornelio; At 16,31 il carceriere di Filippi). È scritto pure che quanti di un raggruppamento credettero, furono battezzati (At 8,12s; 18,8 Crispo con tutta la sua casa), ossia quelli che avevano ricevuto lo Spirito Santo (At 10,47). Quindi, non bisognerebbe trarre da ciò un principio universale; tanto meno coinvolgere neonati, che non hanno la facoltà di intendere e volere. Inoltre, allora le famiglie formavano un’unità sociale ben differente da oggi, dove molti lasciano presto il clan paterno, fanno scelte differenti rispetto alla famiglia d’origine e si autodeterminano. A ciò si aggiunga che un bebè non ha coscienza di dover esprimere una fede in Dio, né può ricevere lo Spirito rigenerante.
     Quanto alla foto, qualcuno potrebbe rilevare che qui si tratta di una semplice manipolazione religiosa. Per essere salvati, bisogna credere; un bebè non ha ancora la consapevolezza di dover credere in Cristo, per essere salvato. Un bebè non si può mettersi in tale posizione fisica, per pregare. Se uno lo mette in tale posizione, esso o dorme o piange.
     Quindi, è meglio non barare con la realtà per motivi religiosi o per romanticismo ideologico. Non bisogna rendere ridicola la verità, dando agli avversari dell’Evangelo motivi per denigrarlo. La verità biblica ha i piedi ben piantati per terra.

*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/meglio-non-barare/833391133358789

domenica 20 luglio 2014

Compunti dalla verità



COMPUNTI DALLA VERITÀ



1. Entriamo in tema
     L’immagine e l’aforisma su di essa parlano già da soli. Alcune volte, le punture sono inevitabili e necessarie, per prevenire un male imminente, per impedire un male maggiore o per debellare un male già esistente. I pastori si servono del «pungolo», un bastone appuntito, per indurre l’animale a eseguire gli ordini. Similmente è anche la disciplina del Signore per i credenti. Ricordo qui un detto, che ho fatto mio da tempo e che ricordo spesso ai credenti della nostra comunità: «Chi non vuol sentire con le orecchie, dovrà sentire nella carne».

2. Domande di lavoro
     ■ Come reagisci, quando sei compunto dal Signore, dalla Parola, da una predicazione, da un fratello o da una circostanza?
     ■ La tristezza, che segue al compungimento, ti porta alla collera o al ravvedimento?
     ■ Come gestisci le tue «spine nella carne», che il Signore o la vita ti mette?

Sul sito si trovano anche il seguente punto: 3. Per l’approfondimento biblico.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Compunti_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.

~~> Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/compunti-dalla-verit%C3%A0/805816499449586

martedì 18 giugno 2013

Tagliare dritto fra amore e verità

TAGLIARE DRITTO FRA AMORE E VERITÀ

Una forbice ha due parti, ambedue necessarie per tagliare. Così è per tagliare rettamente la «Parola della verità»! Necessitiamo dell’amore nella verità e della verità nell’amore. La lettura di un breve scritto di un credente in rete mi ha spinto a rispondergli come segue.

1. LE ASSERZIONI (Nunzio Lo Nardo): Pietro ci dice di «mostrare un amore speciale per il popolo di Dio».
     Paolo gli fa eco con le parole: «Quando abbiamo l’opportunità di aiutare qualcuno, dovremmo farlo. Ma dovremmo dare una speciale attenzione a coloro, che sono nella famiglia dei credenti».
     Perché Dio sottolinea che dobbiamo avere speciale amore e attenzione verso gli altri credenti? Perché hanno la priorità nell’Amore. Perché Dio vuole che la Sua famiglia sia nota per il suo Amore più che per qualsiasi altra cosa. Gesù ha detto che il nostro amore degli uni per gli altri — non le nostre credenze dottrinali — è la nostra maggiore testimonianza per il mondo. Egli disse: «Il vostro forte amore degli uni per gli altri dimostrerà al mondo che voi siete miei discepoli».
     Non importa ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio: senza amore sono un fallito (1 Corinzi 13,3). {15-06-2013}

2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola Martella): Le intenzioni sono buone e ci sono in tale scritto diversi spunti positivi. Ad alcuni aspetti di tali tesi rispondo come segue.
     In quale brano Pietro, Paolo e Gesù affermano ciò, che si attribuisce loro? Mettiamo i riferimenti, così diamo opportunità agli altri di vedere il contesto! […]
     Si formula la seguente tesi: «Non importa ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio: senza amore sono un fallito». Essa è formulata in modo infelice. È vero che senza l’amore, le cose hanno meno valore nel loro effetto riguardo alle persone, che dicono, credono e fanno, ma non in se stesse. Le cose vere rimangono tali comunque! La Bibbia non dice mai che non sia importante le cose che diciamo, crediamo e facciamo! […]
     Credere: «Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati» (Rm 10,9s). Qui credere e dire (= confessare pubblicamente) vanno insieme.
[…]
     Validità assoluta: La verità, la giustizia e la sana dottrina sono valori veraci in sé e che non vengono sminuiti dai nostri sentimenti. Essi valgono anche in tempi, in cui li pratichiamo per dovere, senza avere al momento la giusta motivazione. «Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è pur sempre un’amministrazione, che m’è affidata» (1 Cor 9,17; cfr. v. 16).
[…]
Siamo chiamati a tagliare «rettamente la Parola della verità» (1 Tm 2,15). Tagliando una lunga stoffa, quasi dritto all’inizio può essere del tutto storto alla fine. Buon discernimento!

     Questa è una sintesi, l’intero scritto si trova sul sito. [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Taglia_dritto_ama-ver_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


mercoledì 5 giugno 2013

Verità emancipante



VERITÀ EMANCIPANTE

«Chi comprende la dottrina di Cristo, ha la stessa sensazione come un uccello, che fin lì non sapeva di avere delle ali e che ora, improvvisamente, si rende conto che può volare, essere libero e non aver più bisogno di temere» (Leo Tolstoj).

Abbiamo letto tante storie di animali, che sono cresciuti con altri di specie diversa e che, perciò, si credevano di essere uguale a tali altri animali. Ci ricordiamo del «brutto anatroccolo» che, diventato cigno, si rese conto della sua identità solo quando vide altri cigni, con cui finalmente poté identificarsi. 



Qui abbiamo a che fare con un uccello, che non è cosciente di avere delle ali, magari perché gli animali con cui vive, non ne hanno. Poi, un giorno, viene a contatto con altri uccelli della stessa specie e nota che essi hanno le ali e che con esse possono volare. Improvvisamente diventa cosciente che anche lui ha le stesse ali e sente inconsciamente l’impeto di usarle, per seguire i suoi simili, che si alzano in volo. Dopo i primi goffi tentativi, si libra in volo e diventa naturale staccarsi da terra e avere un’altra prospettiva della realtà: dall’alto.
     Similmente accade a quella persona, che finalmente scopre l’insegnamento di Cristo, ossia che la salvezza è per grazia mediante la fede in Cristo, il Figlio di Dio. Nel momento che accetta Gesù come proprio Salvatore e Signore, si rende conto che è salvato per il sangue di Cristo, giustificato da Dio, rigenerato dallo Spirito Santo. Non deve far più nulla per guadagnarsi la salvezza, né deve più temere la santa ira di Dio o il giusto giudizio del Signore.
     Come per l’uccellino, che diventa uccello, il credente ottiene ali forti, che lo possono sorreggere. […]

     Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Verita_emanci_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

venerdì 16 novembre 2012

Ponte d’amore e di verità




PONTE D’AMORE E DI VERITÀ

«Dio della pace, ti preghiamo: bandisci lo spirito della discordia e dell’inconciliabilità, lo spirito della prepotenza e della sete di potere. Fa che impariamo ad ascoltare — te e gli uni gli altri. Illuminaci, cosicché riconosciamo la tua volontà, e dacci il coraggio di farla» (Karl-Heinz Ronecker; tradotto e adattato da Nicola Martella; fonte: Discordia).

La verità dell’amore e l’amore per la verità non possono essere disgiunti. Le esigenze della verità e quelle dell’amore devono essere tenute presenti, per poter crescere sani e per poter sperimentare la grazia, la misericordia e la pace di Dio. La comune ubbidienza alla verità rivelata e presente nella Scrittura permette un amore fraterno e sincero. Solo l’amore per la verità ci permette di riconoscere l’errore e le fonti di menzogna e di contaminazione spirituale, da cui prendere le distanze. Ogni servo del Signore deve evitare di farsi coinvolgere in dispute stolte e insensate contese, ma deve insegnare la verità con mitezza e pazienza, avendo come obiettivo l’amore per le anime e la possibilità che esse riconoscano la verità biblica.
     L’immagine mostra che il ponte della comunicazione cristiana non si può reggere soltanto sulle buone intenzioni, sui buoni sentimenti e su una mente disponibile, ma necessita di basarsi e di ancorarsi sulla verità dell’Evangelo, ossia sulla persona e sull’opera di Gesù Messia. Se Cristo è al centro, allora anche sentimenti e pensieri potranno farsi ponte per una comunicazione secondo amore e verità, misericordia e giustizia, fedeltà e lealtà.

Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Ponte_ama_vero_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}