MEGLIO NON BARARE
Ho casualmente trovato in rete tale foto religiosamente
romantica con sopra il seguente verso biblico: «Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato
tu e la casa tua» (At
16,31). Ammetto che ciò ha creato in me sentimenti contrastanti, a causa della manipolazione presente su tale
immagine, in cui si da a credere che un bebè stia lì in ginocchio a pregare,
imitando il padre. Tutto ciò è privo di ogni realismo. Perciò, ritenendola di
pessimo gusto, l’ho respinta e
interpretata a modo mio.
Tale verso fu detto a persone
specifiche in una situazione particolare (At 11,14 Cornelio; At 16,31 il
carceriere di Filippi). È scritto pure che quanti di un raggruppamento credettero, furono battezzati (At
8,12s; 18,8 Crispo con tutta
la sua casa), ossia quelli che avevano ricevuto lo Spirito Santo (At 10,47). Quindi, non bisognerebbe trarre da ciò un
principio universale; tanto meno coinvolgere neonati, che non hanno la facoltà di intendere e volere. Inoltre,
allora le famiglie formavano un’unità sociale ben differente da oggi, dove
molti lasciano presto il clan paterno, fanno scelte differenti rispetto alla
famiglia d’origine e si autodeterminano. A ciò si aggiunga che un bebè non ha coscienza di dover esprimere una fede
in Dio, né può ricevere lo Spirito rigenerante.
Quanto alla foto, qualcuno potrebbe rilevare che
qui si tratta di una semplice manipolazione
religiosa. Per essere salvati, bisogna credere;
un bebè non ha ancora la consapevolezza di dover credere in Cristo, per essere
salvato. Un bebè non si può mettersi in tale posizione fisica, per pregare. Se uno lo mette in tale
posizione, esso o dorme o piange.
Quindi, è meglio non barare con la realtà per motivi
religiosi o per romanticismo ideologico. Non bisogna rendere ridicola la
verità, dando agli avversari dell’Evangelo motivi per denigrarlo. La verità
biblica ha i piedi ben piantati per terra.
*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook":
https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/meglio-non-barare/833391133358789
Nessun commento:
Posta un commento