ADOZIONE
E RESURREZIONE
Un lettore mi ha scritto quanto segue: In Atti degli apostoli al capitolo
13 si parla della promessa fatta ai padri e soprattutto della resurrezione del
Signore Gesù. A un certo punto è scritto quanto segue: «...e noi vi annunziamo il lieto messaggio che la promessa fatta ai
padri Dio l’ha adempiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche è scritto nel salmo secondo: “Tu sei
mio Figlio, oggi ti ho generato».
Volevo capire riguardo all’espressione «risuscitando
Gesù come anche è scritto nel salmo secondo: “…io ti ho generato”». Il
generare è riferito alla risurrezione? Gesù è stato generato alla resurrezione? {G. S.; 12-09-2014}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Senza un salto culturale nel mondo antico e in quello specificamente
ebraico, non è possibile capire tale problema.
Per capire
l’adozione nell’antichità, bisogna capire che i «figli generati» avevano lo status paragonabile ai servi; chi di
tali «figli generati» diventava «figlio
adottato», a una certa età, aveva altresì lo status di erede. Questo è un discorso un po’ difficile per molti di noi oggi,
poiché l’istituto dell’adozione moderna differisce da quella antica. Tuttavia,
è ciò che è scritto anche da Paolo: «Or io dico: Fintantoché l’erede
è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; ma
è sotto tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre» (Gal 4,1s). Similmente,
storicamente parlando, i credenti erano sotto la tutela della legge mosaica in stato di servitù, finché non arrivò il
Figlio di Dio a riscattarci, per ricevere l’adozione a «figli legittimati» e, quindi a eredi per grazia di Dio (vv. 3-7). L’adozione era quindi un atto di
riscatto o emancipazione.
La formula «Oggi,
ti ho generato» era usata nell’antichità da un uomo, quando adottava un suo figlio, un suo parente
o un estraneo a suo erede. […]
Nel Salmo 2 venne usata quella formula
particolare e venne così espressa proprio tale realtà: all’atto di adozione del
re d’Israele da parte di Dio («Tu sei mio
figlio» v. 7), seguì la conferma dell’eredità (v. 8). Ciò si riferiva
all’adozione di Davide e della sua
progenie, che aveva il diritto al trono (cominciando con Salomone) a «figlio di Dio» (cfr. 2 Sm 7,12ss).
Anche Gesù, essendo «l’Unto a re», è
il Figlio di Davide e, quindi, erede legittimo per il trono d’Israele. Non
poteva ricevere l’eredità, fintantoché rimaneva morto; perciò Dio lo ha dovuto
necessariamente resuscitare (At 13,33ss).
[…]
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Adoz_resurr_OiG.htm]
Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito,
voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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