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martedì 4 giugno 2013

Musica e canto nella devozione cristiana

MUSICA E CANTO NELLA DEVOZIONE CRISTIANA

di Nicola Martella - Antonio Capasso

1. ENTRIAMO IN TEMA {Nicola Martella}: Il titolo originario parlava dell’adorazione cristiana. In fase di revisione abbiamo preferito allargare il campo all’intera devozione cristiana, essendo che musica e canto servono (nel culto e fuori di esso) anche per pregare, supplicare, meditare, ringraziare, edificare, esprimere la comunione fraterna e, non per ultimo, anche per insegnare dottrine bibliche fondamentali.
     I credenti di tutti i tempi hanno cantato la fede nel loro Dio, per glorificarlo. E in tutti i tempi c’è stata la tendenza di adeguare i propri gusti al «mondo»; alcuni, poi, hanno attinto dal «fuoco estraneo». In ogni tempo gli uomini di Dio hanno cercato di tenere distinto il «sacro» dal «profano»; altri, ne hanno fatto una commistione, sia nella musica che nei testi.
     Oggigiorno, all’interno della cosiddetta «musica cristiana» si propone testi scarni di dottrina biblica, slogan ripetitivi e quasi banali, sentimentalismi assortiti, eccitazioni psichiche, il tutto accompagnato da volumi alti, ritmi frenetici e quant’altro, che inducono a moine, a danze tribali, a tremolii e così via. Dal teocentrismo e cristocentrismo si è passati a un umanesimo tinteggiato di cristianesimo e all’antropocentrismo. Dal voler sapere e predicare solo Cristo e Lui crocifisso (1 Cor 1,23; 2,2), si è passati al sensualismo estatico, che dice: dammi, fammi sentire, toccami, abbracciami, eccetera. Invece della santificazione, che porta a una vita santa, pura e irreprensibile, si cercano emozioni psico-religiose, euforia mistica, bei sentimenti, eccitazioni esaltanti, divertimento collettivo e spettacolare.
     A ciò si aggiungano voglia di intrattenimento, narcisistica esibizione, recitazione, teatralità e divismo. Mentre i contenuti da cantare diventano sempre più poveri e il messaggio cristiano è ridotto a slogan, che accontentano tutti, la tecnica sofisticata, i generi musicali in voga e gli effetti speciali la fanno da padrone. La comunione fraterna e la predicazione della Parola vengono sostituite da una terapia di gruppo, chiamata «concerto cristiano» o simile. Invece di tornare a casa edificati nello spirito dall’esortazione e dall’istruzione della sacra Scrittura, che compunge e convince, si esce da una tale manifestazione sonora «sfogati» nella psiche, dopo tali sensazioni, brividi ed eccitamenti. Le uniche parole sentite sono quelle, con cui moderni menestrelli — in veste di «profeti di pace (o dell’armonia psico-mistica)» e di «maestri di misteri» di una fede, che è ridotta al minimo quanto a contenuti di verità e che, perciò, accontenta tutti, credano quel che credano — lisciano l’animo sensibile degli spettatori, accarezzano il loro narcisismo, tranquillizzano gli astanti e dicono loro che tutto va bene, che possono continuare a fare ciò, che vogliono, visto che Dio come uno «zio buono» li ama comunque, a Lui gli vanno bene così come sono e chiede loro solo di mostrargli buoni sentimenti.


2. ADORAZIONE E MUSICA {Antonio Capasso} […]

2.2. ADORARE ATTRAVERSO LA MUSICA CRISTIANA: «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, poiché il Padre cerca tali adoratori» (Gv 4,23).
     Il primo articolo del «Catechismo di Westminster» (1648) afferma: «Qual è lo scopo principale della vita umana? Lo scopo principale della vita umana è dare gloria a Dio e godere per sempre della sua presenza». Quindi, dare gloria a Dio è lo scopo primario della vita umana. Se l’uomo è stato creato per glorificare Dio, quanto più è chiamato l’uomo rinato in Cristo ad adorare Dio. Tutto del nostro essere deve adorare e glorificare Dio: «Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio» (1 Cor 10,31). In questa sede però, vorrei parlare del culto, che offriamo a Dio attraverso la musica cristiana.
     Credo che sia sotto gli occhi di tutti (in particolare di coloro, che sono convertiti da molti anni), che nelle chiese in questi ultimi tempi si sta affermando sempre di più un modo nuovo di fare musica cristiana. Sempre di più si assiste all’introduzione nel culto di generi musicali come rock, metal, metalcore, hardcore, amocore, punk-rock, crossover, funk, regge, hip-hop, tecno-dance, ecc. E tutto questo avviene allo scopo di soddisfare i gusti e le tendenze delle nuove generazioni. Ecco perché nelle chiesa, si vedono sempre di più impianti sonori all’avanguardia, persone specializzate nel canto, musicisti professionisti, tecnici del suono e cosi via.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Continuazione del 2° punto; 3. Musica sacra o profana? {Antonio Capasso}
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Music_canto_devoz_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

ATTENZIONE! Questo articolo ha un carattere specialistico e non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver letto l’intero articolo sul sito, ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!

giovedì 14 giugno 2012

Dio abita nelle lodi da avanspettacolo? Parliamone


DIO ABITA NELLE LODI DA AVANSPETTACOLO? PARLIAMONE

Un lettore mi aveva chiesto lumi esegetici intorno a Salmo 22,3 [4], brano che viene usato dai carismaticisti per affermare che le loro «lodi da avanspettacolo» siano il luogo, in cui Dio venga ad abitare o dimorare, compiacendosi della loro musica assordante, delle loro performance, delle loro moine e delle danze e degli eccitamenti perpetuati in gruppo. Ho approfondito tali questioni in senso esegetico e ho risposto a tali pretese dei moderni «menestrelli», che strumentalizzano simili versi, nell’articolo «Dio abita nelle lodi da avanspettacolo?».
     Si noti che anche gli Israeliti pensavano che con le loro esibizioni arbitrarie e chiassose intorno al vitello d’oro stessero celebrando il Dio del patto! Essi non intendevano fare altro, se non celebrare il Dio del patto e rallegrarsi alla sua presenza. Eppure essi erano fuori dottrina e avevano così infranto il patto dell’Eterno! «O Israele, questo è il tuo Dio, che ti ha tratto dal paese d’Egitto!... Domani sarà festa in onore dell’Eterno! E l’indomani, quelli si levarono di buon’ora, offrirono olocausti e recarono sacrifici di pace; e il popolo si adagiò per mangiare e bere, e poi si alzò per divertirsi» (Es 32,4ss). Proprio l’Eterno, però, era assente da tale manifestazione in suo onore, era alquanto adirato per ciò, che succedeva, ed era intenzionato al peggio contro Israele (vv. 7-10); e solo l’intercessione di Mosè prevenne un giudizio totale (vv. 11ss).
     I moderni «menestrelli» si rendono veramente conto se stanno effettivamente lodando il Dio vivente o un «totem» cristianizzato con le loro «performance da avanspettacolo»? (Si veda il primo contributo per alcuni dettagli.)
     Seguono i contributi dei lettori…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Dio_abita_lodi_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


giovedì 7 luglio 2011

Il ministero musicale nella chiesa neotestamentaria? Parliamone


IL MINISTERO MUSICALE NELLA CHIESA NEOTESTAMENTARIA? PARLIAMONE


Qui di seguito discutiamo l’articolo «Il ministero musicale nella chiesa neotestamentaria» di Leigh Pennington. Nell’introduzione ho mostrato che alcuni evidenziano in proposito la continuità fra AT e NT, altri mettono l’enfasi sulla discontinuità fra antico e nuovo patto. La tesi di base di Leigh Pennington è la seguente: ciò che è stato già adombrato nella liturgia templare dell’antico patto, trova la sua piena luce nel nuovo patto.
     Certamente esistono tante domande, a cui si vorrebbe dare una risposta, ad esempio le seguenti: Perché tra le «funzioni ministeriali» non sono elencati i carismi lirici e musicali? Perché nel NT non si parla mai di «cantori» e di un «capo dei musici», come nell'AT? (in 56 versi). Avremmo voluto leggere anche nel NT che «i cantori, con i loro strumenti musicali, dirigevano i canti di lode» (2 Cr 23,13; cfr. 1 Cr 15,16.22.27), ma mai si accenna a ciò nelle chiese e nelle direttive, che gli apostoli hanno date loro. Nel NT sembra che ci sia una «democratizzazione» della lode innologica: «Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo...» (1 Cor 14,26; cfr. v. 15). «Siate ripieni dello Spirito, parlandovi con salmi e inni e canzoni spirituali, cantando e salmeggiando con il cuore vostro al Signore» (Ef 5,18s). «La parola di Cristo dimori tra voi riccamente; con ogni sapienza ammaestratevi e ammonitevi gli uni gli altri; con salmi, inni e cantici spirituali cantate a Dio nei vostri cuori in grazia» (Col 3,16). Chiaramente, cantare in mezzo all'assemblea era possibile già al tempo dell'AT (Eb 2,12; Sal 22,22). Ogni credente con l’animo lieto può salmeggiare (Gcm 5,13).
            Eppure certi interrogativi restano. Visto che «salmeggiare» significa cantare accompagnandosi con uno strumento (a corda), chi suonava nelle chiese (perlopiù in casa) al tempo del NT? Chi componeva gli inni, a cui Paolo accenna nelle sue epistole? Possibile che si sia passato dalla sinagoga alla chiesa, senza portarsi dietro alcunché di cultura musicale? Nelle epistole del NT gli scrittori affrontarono i problemi dottrinali e morali presenti nelle chiese e non tanto l'organizzazione della vita devozionale del singolo e di gruppo. Eppure, come abbiamo visto sopra, le occasioni non mancarono; essi però si limitarono a enunciare che cosa fare, invece di descrivere anche come farlo.
            Che sia lecito avere un gruppo di servizio dedito alla musica nella chiesa locale, per me è fuori discussione (cfr. Fil 4,8), sebbene rimanga la questione se tale gruppo è al servizio della comunità, per edificarla, o se la domina e la rende solo spettatrice di uno spettacolo di professionisti (1 Cor 6,12; 10,23). Infatti, in certe comunità, nessuno può citare inni, figuriamoci poi a salmeggiare nell'assemblea, contravvenendo alle direttive apostoliche.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Ministero_musica_NT_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/il-ministero-musicale-nella-chiesa-neotestamentaria-parliamone/10150302524202990

lunedì 4 luglio 2011

Il ministero musicale nella chiesa neotestamentaria

IL MINISTERO MUSICALE NELLA CHIESA NEOTESTAMENTARIA
 
Riguardo alla musica e al suo ministero nel nuovo patto alcuni mettono l’enfasi sulla continuità fra AT e NT; le prime chiese, essendo giudaiche, non si differenziavano dalle sinagoghe, tanto che il termine synagōghē «sinagoga» deriva dal verbo synághein «riunirsi» ed era anche usato dai cristiani giudaici per caratterizzare le loro riunioni (Gcm 2,2). Sarebbe qui interessante fare uno studio sull’uso della musica nella sinagoga.
     Altri mettono l’enfasi sulla discontinuità fra l’AT e il NT; essi fanno notare che le prime chiese cristiane (perlopiù chiese in casa) non erano il tempio né lo sostituivano. Essi affermano che nel NT riguardo alla chiesa si parla sì di inni, canti o salmi, ma mai di strumenti di accompagnamento o di un vero e proprio ministero musicale come nell’AT. Nel NT si parla sì di strumenti o della loro similitudine (Mt 6,2; 9,23; 11,17; 1 Cor 13,1; 14,7s; Eb 12,19; cfr. Ap 1,10; 4,1; 14,2.8; 18,22), ma gli unici strumenti attivamente suonati da Atti 2 ad Apocalisse 22 si trovano nella trascendenza, e cioè per l’uso militare (Mt 24,31; 1 Cor 15,52; 1 Ts 4,16; Ap 8,2.6-13; 9,1.13s; 10,7; 11,15) o per la liturgia (Ap 5,8; 15,2). Si potrebbe obiettare che il verbo «salmeggiare» intendeva cantare accompagnandosi con uno strumento a corde (vedi sotto).
     L’autore dell’articolo, Leigh Pennington, si reca spesso in Italia per fare seminari sulla musica. Egli mi ha messo a disposizione il seguente articolo, che appare molto interessante. Egli affronta alcune di queste questioni. La sua tesi di base è la seguente: ciò che è stato già adombrato nella liturgia templare dell’antico patto, trova la sua piena luce nel nuovo patto. Lo rimetto all’analisi dei cristiani biblici, confidando in una sobria e feconda discussione.
     Seguono i seguenti punti: 1. Entriamo in tema; 2. Tracce veterotestamentarie e realtà neotestamentarie; 3. Esempi neotestamentari nel ministero della musica ecclesiale; 4. Realtà musicali cristiane da 1945 fino a oggi; 5. Alcuni imperativi espressi dall’apostolo Paolo; 6. Alcuni requisiti musicali basilari per la chiesa locale; 7. Responsabilità di conduttori e musicisti; 8. Una conclusione personale…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Ministero_musica_NT_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/il-ministero-musicale-nella-chiesa-neotestamentaria/10150299856662990

giovedì 15 luglio 2010

Musica equivoca fra sacro e profano? Parliamone 15-07-10

MUSICA EQUIVOCA FRA SACRO E PROFANO? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l'articolo "Musica equivoca fra sacro e profano". Una lettrice faceva notare come un noto cantante cristiano ha, tra la musica che preferisce, quella di Sting, Elton John e altri cantanti secolari. Anche un altro credente, che ha un ministero dell’adorazione, ascolta questo tipo di musica. Ella faceva notare che la musica ha una forte influenza su tutta la persona.
    Io chiedo, si può essere musico-dipendente? Quanto influenzano musica e testi le opinioni di coloro che continuamente l'ascoltano? Si può ancora dire di avere la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16) e di essere ripieni di Spirito Santo, dopo aver ascoltato per ore, ad esempio, musica rock metallica o interpreti come Marilyn Manson, che si dichiara satanista?
    [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Musica_sacro_profan_UnV.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 2: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta2_Car.htm


lunedì 12 luglio 2010

Inni che evito di cantare 13-07-10

INNI CHE EVITO DI CANTARE

Scrivendo questo articolo, premetto che sono grato per i tanti credenti che hanno scritto inni biblici, ossia che rispecchiano la sana dottrina, che si evince chiaramente dalla sacra Scrittura. Qui di seguito parlerò di alcuni inni e canti, che io evito di cantare, ciò non ha nulla a che fare con le persone degli autori né con la loro attività complessiva, ma soltanto agli aspetti di cui parlerò. Ciò non mette in dubbio la loro moralità, il loro amore per il Signore e per la Scrittura e la loro devozione. Lo scopo è di accendere una riflessione comune, perché possiamo fare meglio.
     Chiaramente non canterei nessun canto in cui si invoca una qualsiasi persona, che non sia Dio onnipotente o Gesù Cristo. Non canterei neppure nessun canto, in cui lo Spirito Santo venga invocato e pregato. Chiaramente lo Spirito Santo è una delle tre persone della Deità, ma il suo attuale ministero è presso il credente (Rm 8,26s), Egli non è il destinatario di preghiere e invocazioni. Per un maggiore approfondimento rimando all’articolo «Pregare lo Spirito Santo?».
     L’unica eccezione sono nel NT le formule di benedizioni trinitarie: «La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13,13). Qui, comunque non c’è un’invocazione allo Spirito.
    Ricordo che molti anni or sono, durante una riunione devozionale con gli studenti nell’istituto biblico (Ibei) di Roma, in cui avevo la responsabilità della conduzione quel giorno, furono proposti alcuni canti, alcuni dei quali nuovi. A un certo punto, sbottai e dissi: «Questo inno non lo canto!». Gli studenti rimasero perplessi e già con gli occhi mi interrogavano sul motivo. Tale canto recitava, a un certo punto: «Sali in alto e regna su noi». Dissi agli astanti: «Gesù è già salito in alto ed è seduto sul trono di Dio. Perciò tale invocazione è sbagliata». Feci mutar il testo come segue: «Tu dall’alto, sì regna su noi». Così cantammo poi tale inno anche nella nostra comunità. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Inni_non-cantare_UnV.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 2: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta2_Car.htm
■ Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 1: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta_Oc.htm

sabato 10 luglio 2010

L’ispirazione innologica 10-07-10

L’ISPIRAZIONE INNOLOGICA

Si può parlare di una «ispirazione innologica», ossia di chi scrive canti sacri o di cantautori cristiani? Come si differenzia essa dalla «profezia»? Ecco alcuni brani biblici orientativi. In 1 Cronache 25 l'ebraico recita letteralmente come segue.
   In 1 Cr 25,1 si legge che «i figli di Asaf, di Heman e di Jedutun profetavano con cetre, saltèri e cembali».
     In 1 Cr 25,2 è scritto che Asaf «profetava, seguendo le istruzioni del re».
     In 1 Cr 25,3 si legge che Jedutun «profetava con la cetra per lodare e celebrare l’Eterno».
 
Essendo l'uso di tale verbo inconsueto, i traduttori interpretarono tali espressioni in modi differenti, aggiungendo elementi interpretativi, ad esempio: «suonavano pieni di spirito o in modo ispirato», «cantavano gli inni sacri accompagnandosi con [strumenti]», «cantava [o suonava] gli inni sacri», «suonava ispirato su [strumento]», ecc.
    Come vediamo, in questo brano singolare, il termine ebraico usato per «cantare» o «suonare» in modo ispirato è «profetare», che si potrebbe rendere correttamente con «proclamare la Parola di Dio sotto la sua ispirazione». Non era un caso che Asaf, Heman, Jedutun e i loro figli fossero «cantautori» al tempo di Davide, come molti salmi mostrano. Si trattava quindi di una ispirazione innologica, per la quale l’ebraico usava il termine «profetare». Esso non significava «parlare in anticipo o predire», ma «parlare pubblicamente o proclamare». Non era un caso che alcuni di essi fossero chiamati anche «veggenti» e altri «saggi». Lo stesso Davide era chiamato «dolce cantore d’Israele» (2 Sm 23,1), oggi diremmo «cantautore», a causa dei tanti salmi che scrisse. Tali «cantautori» avevano un posto particolare nel culto d’Israele, specialmente dal tempo di Davide in poi e per tutta la storia d’Israele.
     Ecco qui di seguito alcune domande per aiutare la discussione... [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Cantautori_Lv.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
IMPORTANTE: Concentriamoci sul fenomeno generale e non su qualche cantautore specifico. Inoltre, quale inno non canteresti e perché?
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 2: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta2_Car.htm
■ Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 1: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta_Oc.htm
Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-C-Annacondia_ascolta_MeG.htm

martedì 6 luglio 2010

L'ispirazione innologica 06-07-10

L'ISPIRAZIONE INNOLOGICA

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni. Gentile fratello Nicola, io sono un discreto appassionato di pittura e, qualche volta, mi e' capitato di partecipare a una estemporanea pittorica (un raduno di pittori che dipingono il loco, un po' improvvisando), ma mai mi era capitato di sentire di "improvvisazioni" dello Spirito Santo. Ma, come puoi vedere, accade! (http://www.youtube.com/watch?v=tTRt4J47QtI&feature=player_embedded).      Ora, tralascio le ovvie considerazioni su Dio che "improvvisa" (lo Spirito Santo e' Dio), mi ha colpito leggere nei titoli del video: "Testo e musica dello Spirito Santo". Dunque le parole che dice Corrado Salme' sono Parola di Dio? Mi sembra di offendere il Signore solo a pensarlo e purtroppo nessuno s'indigna.      Personalmente ritengo che, prima di fare determinate affermazioni ("Testo e musica dello Spirito Santo"), bisognerebbe leggere la vera Parola di Dio. Poi forse comprenderemo con un semplice raffronto. I Bereani insegnano... Gentile fratello Nicola, tu e i tuoi lettori cosa ne pensate? {18 giugno 2010}
 
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. Sono andato a rivedermi tale filmato, in cui compaiono Corrado Salme' e Julim Barbosa. E gia' il titolo mi ha colpito: "Estemporanea dello Spirito Santo". Tale filmato e' accompagnato dalla seguente didascalia: "Estemporanea dello Spirito Santo con la Sua meravigliosa presenza che tocca i cuori e guida le mani di Julim Barbosa in strepitosi assoli di chitarra. Da vedere fino alla fine, semplicemente splendido!!! Gloria a Dio!!! http://www.ccgiubileo.org".      Considerare lo Spirito Santo come una forza estemporanea, e' tipico dello spiritualismo estatico. Nello gnosticismo cristianizzato (o carismaticismo) s'immagina che i soggetti e lo Spirito si fondano nell'"atto pneumatico" estemporaneo (ispirazione, manifestazione, penetrazione energetica, rapimento spirituale, estasi, fenomeni iperestetici, ecc.). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Cantautori_Lv.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

lunedì 5 luglio 2010

Musica equivoca fra sacro e profano 05-07-10

MUSICA EQUIVOCA FRA SACRO E PROFANO

Una lettrice ci ha presentato le seguenti questioni. Caro Nicola, proprio recentemente mi è capitato di vedere sulle informazioni d’un noto cantante cristiano che, tra la musica che ama c’è Sting, Elton John e altri cantanti secolari. Volevo chiederti un parere riguardo a questo. Cosa pensi del fatto che un credente, coinvolto per giunta in un ministero d’adorazione, ascolti questo tipo di musica?
     Io e mio marito, sinceramente, da quando abbiamo lasciato al Signore la guida della nostra vita, abbiamo eliminato un certo tipo di musica. Credo che la musica abbia una forte influenza su tutta la persona, anima, corpo e spirito… non c’è musica neutrale. Sia io che mio marito veniamo da un passato di tossicodipendenza, il Signore ha fatto una grande opera nella nostra vita, siamo stati in un centro di riabilitazione cristiano, «L’Arca Teen Challenge», io nel 1989, mio marito nel 1998, e come puoi immaginare, la musica per noi era un vero legame, come diverse altre cose.
     Purtroppo ho constatato che ci sono diversi credenti che ascoltano musica cosiddetta «del mondo» e, sinceramente, a volte, mi chiedo, se siamo noi a essere troppo radicali. Vorrei scrivere un messaggio a questo fratello, perché so che ha anche scritto dei libri sul ministero dell’adorazione e tiene credo anche dei seminari. Tu cosa mi consigli di scrivergli. In ogni modo, prima di tutto, dimmi il tuo parere, magari non sei d’accordo con noi; se così, avrai sicuramente delle motivazioni che gradirei ascoltare. Se ci sono degli articoli che vuoi consigliarmi, ti ringrazio. Grazie. Che la pace di Cristo Gesù sia con te…
 
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. Quello della musica profana è un campo minato: ciò che si potrà dire, risulterà per gli uni un toccasana, per gli altri veleno. Per questo bisogna mantenere un grande equilibrio. Ammetto di non conoscere molto lo scenario musicale odierno; in genere non giudico tanto la musica (che spesso è legata ai gusti), quanto i testi.
     In ogni tempo i musicisti e cantautori cristiani hanno attinto i loro generi alla cultura circostante (si pensi a Johann Sebastian Bach, a Georg Friedrich Händel). Tale «contaminazione» risulta da un confronto fra la loro musica e quella del loro tempo. Ciò non è neppure errato, visto che come cristiani dobbiamo imprigionare ogni cosa e renderla soggetta a Cristo. «Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,4s). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Musica_sacro_profan_Mt.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-C-Annacondia_ascolta_MeG.htm
Sincronia e diacronia tra dicotomia e complementarietà 2: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Sincron_diacro_complement2_Ori.htm
Sincronia e diacronia tra dicotomia e complementarietà 1: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/2-Sincron_diacro_complement1_Avv.htm