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lunedì 21 maggio 2012

Salmo 137,9 e gli avversari della Bibbia? Parliamone


Qui di seguito discutiamo l’articolo «Salmo 137,9 e gli avversari della Bibbia». Gli avversari della Bibbia di ogni specie e provenienza usano i versi finali di questo salmo per screditare la sacra Scrittura.
8 O figlia di Babilonia, devastatrice,
felicitazioni a chi ti darà il contraccambio di ciò,
che tu ci hai fatto!
9 Felicitazioni a chi piglierà i tuoi bambini
e li sbatterà contro la roccia!

Oltre agli avversari della fede biblica, che hanno da sempre cercati pretesti, nel corso della storia, ci sono stati sempre cristiani, che hanno cercato di addolcire tali versi per loro fastidiosi e provocatori, per renderli più accettabili a sé e agli altri, mediante l’allegoria o una spiritualizzazione arbitraria.
     Nell’articolo abbiamo visto che tali versi nel loro contesto storico, letterario, teologico e culturale avevano un significato differente da quanto i detrattori della Bibbia vogliono intendere. Prendiamo anche le distanze da ogni maquillage allegorico. Come abbiamo visto tali versi ricalcavano una precisa predizione, che Dio aveva fatto mediante il suo profeta Isaia ben 150 anni prima. Qui di seguito discutiamo di vari aspetti e particolari.
     Seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali risposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-Sal137_avvers_MT_AT.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


~~> Discuti questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/salmo-1379-e-gli-avversari-della-bibbia-parliamone/10150988793217990

giovedì 17 maggio 2012

Salmo 137,9 e gli avversari della Bibbia


 SALMO 137,9 E GLI AVVERSARI DELLA BIBBIA

Una lettrice mi hanno posto la seguente questione: Caro Nicola, un conoscente non-credente mi ha citato Salmo 137,9 [N.d.R.: «Beato chi piglierà i tuoi bambini e li sbatterà contro la roccia!»]. Egli, prendendomi in giro, ha dichiarato: «Chissà mai quale spiegazione può avere tale verso». La verità è che non so dargli una spiegazione. Puoi venirmi in aiuto? Ti ringrazio molto. {L. V. G.; 11-05-2012}

Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondo come segue:

1. I moderni tentatori
     Gli atei, gli agnostici, i senza Dio e gli avversari della rivelazione biblica d’ogni provenienza sono abili a isolare versi dalla sacra Scrittura e a metterli come pietre d’inciampo sulla via dei credenti, nell’intento di screditare la Bibbia ai loro occhi, di seminare il dubbio circa la sua attendibilità e di far cadere gli sprovveduti nell’incredulità. Essi assomigliano al serpente nel giardino dell’Eden, che astuto, sornione e con recitato interesse pose domande apparentemente intelligenti a Eva, promettendole emancipazione e illuminazione. Allora come oggi, le insinuazioni sono le medesime: «Dio vi avrebbe detto proprio così? Come può chiedervi cose del genere? Non è come dice Lui, ma Egli sa che… Egli vi nasconde che… Perché continuare a credere in Dio, se tu stesso puoi essere Dio della tua vita?», e così via.

2. Il contesto regna
     Per capire il verso finale del Salmo 137, bisogna leggere l’intero salmo e tener presente l’allora contingenza storica. Ricordo che da questo salmo è stata tratta la famosa aria «Va’ pensiero» del Nabucco di Giuseppe Verdi.
     Gerusalemme era stata distrutta dai Babilonesi, migliaia di persone erano state uccise in modo barbaro, specialmente i dignitari (scorticati vivi e impalati vivi), le donne erano state stuprate, i neonati erano stati sbattuti contro le rocce. Altri (donne, uomini, ragazzi, giovani) furono deportati seminudi, a piedi per molte centinaia di chilometri, con indicibili stenti, per essere usati come schiavi a Babilonia; tanti di loro perirono per strada di stenti e per la fame e la sete. Gli anziani, se non uccisi prima della partenza, furono abbandonati a loro stessi, essendo un peso per la marcia. I neonati erano considerati parimenti un impedimento e furono soppressi in loco, prima di partire, per evitare di perdere per strada anche le mamme, che allattavano, e quindi delle schiave. Il libro delle Lamentazioni di Geremia descrive lo strazio di quei giorni durante e dopo l’assedio e tutte le atrocità che il popolo di Giuda subì. Dopo la lunga deportazione, i Babilonesi aguzzini arrivati finalmente con i superstiti nel luogo dell’esilio, pretendevano dai Giudei sopravvissuti agli strapazzi e all’angoscia di essere allietati con delle canzoni allegre. Ci si può immaginare i sentimenti, che c’erano nel loro animo e che essi non poterono esprimere per paura di rappresaglie.
     Seguono inoltre i seguenti punti: 3. Capire il tenore del testo; 4. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Sal137_avvers_R34.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}