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martedì 16 luglio 2013

Tacere eloquente

TACERE ELOQUENTE

I motivi, per cui si tace, sono tanti e hanno varia causa. Si tace, secondo i casi, per motivi positivi o negativi, ad esempio: per rifiuto, per delusione, perché si è seccati dalle tante parole altrui, perché feriti nell’amor proprio o nella dignità, perché oramai le parole sono inutili, per lutto, per auto-commiserazione, per disperazione, per non ferire, per pudore, per timore di conseguenze, per vergogna dinanzi ad altri, per non svelare un segreto, per non tradire, per codardia e così via. […]
     Un silenzio non si può smentire né confutare. Per capirne il senso, ci vuole una grande capacità interpretativa. Gente distratta o insensibile non comprende le parole né i silenzi, né i gesti o la mimica, che li accompagnano. […]
     Tacere può essere eloquente, e il silenzio può lasciare una eco rimbombante nella mente altrui.
     C’è il tempo per tacere e quello per parlare. Infatti, anche il silenzio può rendere colpevoli. Oppure, il ravvedimento può nascere, tacendo dinanzi a Dio e aspettando che sia Lui a parlare alla coscienza. Ci sono tempi di decadenza spirituale e morale, in cui chi annuncia la verità viene evitato o messo a tacere. Inoltre, ci sono persone, che non vogliono veramente ascoltare la verità, ma solo trovare una conferma al proprio pregiudizio e un pretesto per accusare e colpire la persona dabbene. Il discernimento sta nel sapere quando tacere e quando parlare.

     Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Tace_eloquent_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}




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