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venerdì 22 giugno 2012

Risveglio carismaticista alla prova biblica? Parliamone


RISVEGLIO CARISMATICISTA ALLA PROVA BIBLICA? PARLIAMONE

Nell’articolo «Risveglio carismaticista alla prova biblica 1» abbiamo presentato dapprima il pensiero di Francesco Minaci, che si definisce evangelista, ed è un seguace del carismaticista Kenneth Hagin e della sua falsa «dottrina del rhema», che alimenta presunte «nuove rivelazioni». In pratica, le sue tesi sono basate soprattutto sulla credenza nei sogni e nelle nuove rivelazioni; esse sono un miscuglio singolare fra alcuni momenti solenni dell’AT, alcune feste d’Israele, una «escatologia ottimistica» mossa dal desiderio e dalla fantasia. Abbiamo assoggettato tali tesi a un’analisi critica e le abbiamo trovate lacunose e insufficienti dal punto di vista logico, teologico, esegetico e storico. La costruzione ideologica di un risveglio escatologico si basa, in pratica, sulla errata interpretazione dei dati scritturali riguardo ad alcuni momenti solenni della storia d’Israele e alla singolare combinazione inventata fra feste d’Israele e presunto «risveglio» escatologico.
     Nella seconda parte mostriamo come le tesi di Francesco Minaci e di altri carismaticisti siano in netto contrasto con i parametri biblici riguardo alla storia e alla fine dei tempi. L’unica «rinascita» escatologica preannunciata nel NT è un «risveglio in negativo», ossia dell’occultismo, dell’esoterismo, dello gnosticismo, dell’apostasia, della falsa fede e delle dottrine ingannatrici. «Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall’ipocrisia di uomini bugiardi…» (1 Timoteo 4,1s).
     Dopo la pubblicazione della prima parte, ho scritto a Francesco Minaci quanto segue: Francesco, come preannunciato, ho analizzato il tuo scritto criticamente alla luce della Scrittura, facendone osservazioni e obiezioni. Chiaramente, ciò che ho scritto riguarda le tue idee espresse in tale tuo scritto, non la tua persona, la tua morale, il tuo zelo per il Signore e l’opera tua. Puoi partecipare alla discussione, se vuoi, sulle mie bacheche o per e-mail. Ciò che mi scriverai, lo leggerò, lo analizzerò e, se conforme al merito dell’articolo, lo pubblicherò nel tema, che aprirò.
     La stessa cosa ho fatto dopo la seconda parte. Non ho ricevuto nessuna risposta finora. Peccato.
     Seguono inoltre i seguenti punti: I contributi dei lettori e le mie eventuali risposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Risveglio_carismat_Car.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


mercoledì 20 giugno 2012

Risveglio carismaticista alla prova biblica 2


RISVEGLIO CARISMATICISTA ALLA PROVA BIBLICA 2
Parametri biblici nella storia e alla fine dei tempi

Nella prima parte [http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Risveglio_carismat1_Esc.htm] abbiamo presentato le tesi di Francesco Minaci, carismaticista e seguace di Kenneth Hagin e della sua falsa dottrina del rhema. Egli presenta una singolare «teologia ottimistica» del cosiddetto «risveglio», basata su una fantasiosa spiritualizzazione delle feste d’Israele e su momenti della storia del vecchio patto, che lui interpreta come «risvegli» e che prende a modello per un presunto prossimo risveglio escatologico senza precedenti, che supererà attese e immaginazione.
     Le questioni, che affrontiamo qui di seguito, sono specialmente le seguenti: Chi o che cosa si risveglierà veramente, alla fine dei tempi? Per chi vale il risveglio nella Bibbia, per credenti o increduli?
     Seguono inoltre i seguenti punti: 4. Il travisamento dei dati escatologici; 5. Chi si deve risvegliare?
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Risveglio_carismat2_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


~~> Discuti questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/risveglio-carismaticista-alla-prova-biblica-2/10151059711027990

domenica 17 giugno 2012

Risveglio carismaticista alla prova biblica 1


RISVEGLIO CARISMATICISTA ALLA PROVA BIBLICA 1
Analisi critica delle tesi di Francesco Minaci

1. ENTRIAMO IN TEMA: Ero stato invitato all’evento «Vogliamo il risveglio in ITALIA», iniziato da un certo da Massimo Di Liberto e da una donna, che preferisce nascondersi dietro all’etichetta «Na Dia». Ero intervenuto, mostrando alcune mie perplessità, ma ero stato trattato con ingiuria da Massimo Di Liberto; egli ha poi cancellato tutti i miei interventi. Ho parlato di ciò nell’articolo «Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé», a cui è seguita un’interessante discussione. Sebbene l’evento avesse come scadenza venerdì 1 giugno 2012, settimane dopo mi è arrivata per e-mail un’ulteriore segnalazione e uno scritto (già conosciuto) dal titolo «In cosa consiste questo risveglio?». Rispondendo a tale e-mail, scrissi quanto segue: Quest’ultimo scritto contiene alcune lacune teologiche. Inoltre, i brani citati da Francesco Minaci, si riferiscono a «risvegli» all’interno d’Israele, che era già il popolo di Dio. Non esiste, infatti, un risveglio d’increduli (devono essere vivificati, non risvegliati), ma solo dei credenti, che si sono assopiti. Ciò fa una grande differenza.
     Annunciai di rispondere ai contenuti dottrinalmente lacunosi dello scritto di Francesco Minaci e segnalai nuovamente i miei scritti sopra citati. Per sicurezza, misi il contenuto della mia risposta anche su tale evento.
     Ora, è arrivato il momento di presentare le tesi di Francesco Minaci e di rispondervi. Egli si definisce evangelista, ed è un seguace del carismaticista Kenneth Hagin e della sua falsa dottrina del rhema. Consiglio ai lettori di leggere dapprima il nostro lungo confronto riportato nell’articolo sopra menzionato.
     In pratica, le tesi di Francesco Minaci sono un miscuglio singolare fra credenza nei sogni e nelle nuove rivelazioni, alcuni momenti solenni dell’AT, feste d’Israele, «escatologia ottimistica» mossa dal desiderio e dalla fantasia…
     Seguono inoltre i seguenti punti: 2. Le tesi di Francesco Minaci; 3. Osservazioni e obiezioni.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Risveglio_carismat1_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


giovedì 31 maggio 2012

Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé? Parliamone


VOGLIONO UN «RISVEGLIO», SENZA COMINCIARE DA SÉ? PARLIAMONE

In questo luogo discutiamo l’articolo «Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé», ossia con una riforma morale. Esso poteva portare semplicemente anche il titolo «“Risveglio” e morale», oppure «“Risveglio” spirituale e riforma morale».
     Abbiamo visto che il termine «risveglio» è pressoché assente nella Bibbia, se non per indicare occasionalmente la risurrezione finale (lo stesso «resuscitare» significa «suscitare di nuovo, risvegliare»). Tuttavia è diventato un termine alla moda, che ognuno riempie a suo piacimento.
     Abbiamo pure visto che l’azione del «risvegliare (specialmente lo spirito degli uomini)» avviene come segue: ▪ 1. Ha sempre come autore Dio. ▪ 2. Avviene in seguito alla proclamazione della Parola di Dio. ▪ 3. Non è un’azione di massa, ma sono sempre singoli cuori a venir convinti mediante un pentimento personale, i quali poi diventano strumenti di «risveglio» per altri con l’esempio e l’impegno. ▪ 4. Non è mai un fenomeno mistico e irresistibile, ma è sempre basato sul convincimento personale e che porta a un risvolto pratico (p.es. mettersi all’opera).
     Il tema principale dell’articolo è il seguente: Come è possibile che coloro, che si fanno promotori di un «risveglio» di tipo mistico, irresistibile e di massa, poi falliscano proprio nelle questioni morali? Come è possibile che coloro, che si fregiano di grandi carismi dello Spirito, mostrino poi, nella pratica, una grande carenza del «frutto dello Spirito»? Nell’articolo tale contrasto è stridente.
     È questo un segno del tempo della fine, in cui si hanno le forme della devozione, pur avendo messo sotto naftalina la sua dinamica? (2 Tm 3,1-5). Si crede così di poter pareggiare l’assenza della necessaria irreprensibilità (specialmente nelle guide delle chiese) mediante un eccesso d’ideologia misticheggiante?
     Purtroppo, guardando la maggior parte dei contributi, bisogna constatare che i lettori non hanno voluto dibattere tanto di «risveglio» e morale, ma della relazione fra Israele e la chiesa. Converrebbe quasi cambiare il titolo della discussione. Constato che la cosiddetta «teologia della sostituzione», ossia d’Israele con la chiesa, è molto più diffusa di quanto immaginassi; il suo ovvio metodo è la spiritualizzazione mediante l’allegoria.
     Seguono inoltre i seguenti punti: I contributi dei lettori, finora elaborati, e le miei eventuali risposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Voglio_risveglio_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



martedì 29 maggio 2012

Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé


 VOGLIONO UN «RISVEGLIO», SENZA COMINCIARE DA SÉ

1. ENTRIAMO IN TEMA: Qualcuno ha pubblicato un evento, con scadenza 1 giugno 2012, dal titolo: «Vogliamo il risveglio in Italia». Mi è stato mandato un invito a tale evento telematico.
     In effetti c’era soltanto il titolo di suo, poiché poi seguiva il testo di Gioele 2,28-32 con tanto di titoletto: «L’ultima grande pioggia dello Spirito, prima del giorno dell’Eterno», preso dalla Nuova Diodati.
     Ecco il testo: «Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. 29 In quei giorni spanderò il mio Spirito anche sui servi e sulle serve. 30 Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco e colonne di fumo. 31 Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno. 32 E avverrà che chiunque invocherà il nome dell’Eterno sarà salvato, perché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l’Eterno, e fra i superstiti, che l’Eterno chiamerà» (grassetto nostro).

2. IL CONFRONTO: Dal mio intervento a tale evento telematico ne è nata una discussione con Francesco Minaci, un credente che si qualifica col ministero di «evangelista». Ciò potrebbe essere interessante anche per gli altri lettori.

     Nicola Martella: Chi vuole il cosiddetto «risveglio», inizi a risvegliare se stesso, ubbidendo alla «legge di Cristo»! Poi, con la sua vita risveglia quelli, che gli stanno accanto... E così via. Il «risveglio», termine tanto alla moda oggigiorno, ma poco ricorrente nella Bibbia, è soprattutto un fatto personale, poi a tu per tu e, quindi, a macchia d’olio (cfr. Gv 1,40ss.43-46).
     Inoltre, permettetemi di dire che Gioele 2,28-32 non c’entra nulla con un risveglio di Gentili in Italia. Tale brano nel suo contesto parla del «risveglio» dei Giudei, non dei Gentili. Si tratta di «ogni carne» in Israele (cfr. vostri / vostre; Gioele parlava ai suoi connazionali). Tale salvezza si realizzerà per Sion o Gerusalemme, per i superstiti d’Israele (Gle 2,32) e per quelli andati in esilio (Gle 3,1s). Quindi, tale brano ha a che fare con l’Israele della fine dei tempi, appena prima del «giorno del Signore (o dell’ira)», comunemente chiamato «tribolazione (finale)».
     Allora, che cosa c’entra tutto ciò con l’appello «Vogliamo il risveglio in ITALIA»? Se si vuole realizzare il vero contenuto di tale brano, mettiamoci a evangelizzare gli Ebrei italiani! Tale brano non promette altro. Se poi vogliamo la conversione degli Italiani, evangelizziamo questi ultimi, ma allora lasciamo perdere Gioele 2,28-32.

     Francesco Minaci: Gioele profetizza che lo Spirito scende su ogni carne. {27-05-2012}

     Nicola Martella: Se leggi il contesto, ti accorgerai che Gioele stava parlando solo ai suoi connazionali, gli aggettivi usati lo confermano; e gli esuli o deportati sono quelli d’Israele. Nel libro di Gioele i Gentili sono i nemici (cfr. Gle 3,4ss). È il contesto che regna ed è esso che spiega il singolo testo. La Parola bisogna tagliarla rettamente, facendo esegesi contestuale! Altrimenti si aprono porte e portoni al soggettivismo, all’arbitrio e alle interpretazioni allegoriche, che falsano la Parola di Dio!
     La locuzione «ogni carne» dipende sempre dal contesto e a ciò, a cui si riferisce. In un testo può indicare tutta l’umanità, in un altro gli abitanti di una nazione, in un altro ancora la gente di una zona o di una città e, infine in un altro una particolare etnia. Quando il brano di Gioele si adempì parzialmente e come caparra a Pentecoste (l’adempimento finale sarà escatologico), lo Spirito venne soltanto sugli Ebrei e Pietro lo applicò soltanto a loro (At 2,14ss «uomini giudei»)…
     Seguono inoltre i seguenti punti: Resto della discussione; 3. Alcuni approfondimenti biblici; 4. Un epilogo inaspettato con Massimiliano Di Liberto: 4.1. Piedi piccoli di alcuni promotori di «risveglio»; 4.2. Il fango di alcuni promotori di «risveglio».
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Voglio_risveglio_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}