SUL
PULPITO CON LA TESTA NEL PALLONE
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1.
ENTRIAMO IN TEMA:
Io personalmente non sono stato infettato
dal bacillo del «tifo». [...] [→ Sul sito]
Tuttavia, premetto che non ho nulla contro le attività sportive, neppure contro la
passione calcistica. Non giudico chi è appassionato di calcio. Qui voglio
parlare d’altro.
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2. IL
PALLONE IN TESTA AI PREDICATORI: [→ Sul sito]
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3. PULPITO
E TRIBUNA: Mi fa un
certo effetto vedere, in Internet, immagini di conduttori, predicatori e
collaboratori, che li ritraggono al pulpito
in atteggiamento predicatorio. Poi, scorrendo le bacheche dei social network di
alcuni di loro, vedo che a scritti altamente spirituali seguono altri sul
calcio. In questi ultimi non solo si atteggiano a esperti della «nostra squadra», ma il loro linguaggio si trasforma, usando parole denigratorie contro chi non
la pensa come loro.
Ecco un
esempio, che ho visto ultimamente, ma ne potrei fare altri. Si noti il
linguaggio e come l’autore voglia apparire come un esperto delle cose
riguardanti la sua «squadra del cuore». Lascio apposta tale credente
nell’anonimato, dandogli uno pseudonimo; infatti, egli non è l’unico a pensare,
a scrivere e a esprimersi così. Lascio tutto così, come l’ha scritto l’autore, evidenziando
solo alcuni termini chiave. Alla fine di ogni paragrafo segue un mio commento.
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■ Auguro ai tifosetti del Napoli
che Dela se ne va, manda tutti a quel paese e che il Napoli ritorni ad essere
una squadra mediocre da 8° posto in poi, che rischia ogni anno la serie B, che
non abbiamo i conti a posto, che falliamo
di nuovo e che vediamo col binocolo i campi esteri, quello vi
auguro... Dela può anche commettere degli errori ma è il 2°
presidente più vincente della povera storia del Napoli. Secondo i bookmakers
dopo Juve, Roma ed INter siamo la 3° squadra (a pari punti
con il Milan) che può puntare al titolo, quindi “male che va” lottiamo per il
3°/4° posto... PS tutta questa voglia di far guerra fatela per cose serie e no
per il GIOCO DEL CALCIO!! {31 agosto 2015} ●► Si noti che per scrivere cose del
genere, l’autore ha dovuto investire
molto tempo, energie e ingegno, per capire come le cose stanno e per dare un
giudizio personale. Si notino i verbi dell’identificazione
personale (abbiamo, falliamo, vediamo, siamo), che fa distinguere dai
«tifosetti», da cui prende distanza con un «vi auguro». Quindi, il tifo è per
lui una delle sue occupazioni principali.
Come egli concili tutto ciò col lavoro di chiesa (spesso è ritratto sul palco o
presso il pulpito), è difficile dirlo.
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■ Siamo ancora da 6/7° posto vero??
Di calcio fortunatamente non capite un mazza... PS forza
Napoli. {28 ottobre 2015} ●► Per uno, che vuole edificare gli altri nella sala
di culto, l’uso di tale linguaggio
scurrile non è appropriato. Infatti, «mazza»
è un sinonimo di «pene», il membro maschile.
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■ Leggo: “meglio la C che un
presidente come te” riferito a DeLaurentiis... beh spero che non tiferai più
Napoli così avremo deficienti in meno tra i nostri
colori... #loStoConDeLauretiis {1 luglio 2016} ●► Anche qui troviamo un’identificazione personale (nostri), di
cui abbiamo già parlato sopra. Inoltre, i «tifosetti», di cui parlava sopra,
qui sono definiti «deficienti».
Purtroppo, ho constatato che tale persona usa questa terminologia denigratoria anche con altri cristiani, che non
condividono le sue idee (ometto i tristi esempi). Che linguaggio userà mai dal
palco e dal pulpito della sua chiesa? Preferisco lanciare questo hashtag: #loStoConCristo.
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■ Il calcio mi provocava emozioni
uniche perché Uomini si battevano per i colori, per una maglia che
rappresenta una città... oggi sono disgustato perché se è vero che già ti sei
accordato con la Juve caro #Higuain sei la persona
più infima ed infame che abbia mai conosciuto. {23 luglio 2016} ●► La
locuzione «emozioni uniche» è usata,
ad esempio, da un innamorato, da un mistico o da chi fa esperienze con sostanze
allucinogene. Si vede che per questa persona la «fede calcistica» è tutto ciò,
una specie di infatuazione amorosa, di devozione religiosa e di droga. Non so
se trae da tutto ciò l’ispirazione, che poi usa dal palco o dal pulpito. Il caro mercenario calcistico, di cui fino
a poco tempo fa, era «l’idolo» della sua squadra, ora è passato ad altra
società e viene caratterizzata come persona oltremodo «infima ed infame». Ho già parlato sopra di tale tipo di linguaggio
inappropriato per i figli di Dio. Si vede che tale fontana ha due cannelle: una per l’acqua dolce e una per quella
amara.
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Come si vede, è un classico esempio di un credente «doppio
d’animo», che in sala si comporta in un modo e fuori di essa in un altro.
Questo è indice di poca coerenza morale e poca irreprensibilità spirituale. Probabilmente
non si rende neppure conto della sua personalità a doppio binario.
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4. ASPETTI
CONCLUSIVI: [→ Sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Pulpito_pallone_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero
scritto, voi
che rispondereste nel merito alle questioni
in esso
contenute? {Nicola Martella}
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