mercoledì 26 ottobre 2016

È questa un’allegoria verace della chiesa?



È QUESTA UN’ALLEGORIA VERACE DELLA CHIESA?
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1.  ENTRIAMO IN TEMA: Questa è una recensione critica del filmato «Dispersi in mare» (Lost at sea; https://youtu.be/D2DRdb4cHbg) di Reinhard Bonnke, che alcuni credenti hanno doppiato in italiano (edizione italiana a cura de «Il vero senso della vita»).
     Michele Cesare, che lo ha pubblicato, introduce il filmato così: «La chiesa è paragonabile ad una scialuppa di salvataggio o ad una nave da crociera? Un cortometraggio di Reinhard Bonnke che mette enfasi sul vero scopo della chiesa di Cristo» (formattazione redazionale).
     Dato che ho visto in giro in Internet tanti plausi automatici degli «amenologi» (gli «amen» messi in calce a tale filmato nei social network), ma poca riflessione e poco ragionamento sulla base della Scrittura, l’intenzione di questa recensione critica è quello di dare occasione di discutere tale filmato e di riflettere a nuovo sul vero scopo della chiesa di Cristo.
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2.  IL PRIMO IMPATTO: Questo filmato è, senz’altro, ben fatto; e certamente evangelizzare è importante. Tuttavia, in esso vedo due visioni estremiste e riduttive, che non condivido. L’una polarizza la chiesa alla sola evangelizzazione, l’altra alle sole riunioni di chiesa. Coloro, che non evangelizzano (non vanno a salvare i dispersi in mare), vengono qui presentati in modo caricaturale come una lobby religiosa snob, gretta d’animo e ipocrita, che è per di più in ferie e ha come solo scopo quello di proteggere se stessa e i suoi riti. Si vede che l’evangelista Reinhard Bonnke aveva in mente le chiese protestanti del suo paese, specialmente quelle sulla via del declino. L’assemblea di Cristo è molto di più e non si può ridurre a queste due visioni contrastanti e rappresentate qui in modo un po’ semplicistico e stereotipato.
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3.  APPROFONDIAMO IL TEMA: Le funzioni ministeriali del NT non si riducono alla sola attività dell’araldo di buone notizie (evangelista), ma comprendono pure quella del pioniere (missionario fondatore di chiese, gr. apóstolos), del proclamatore che edifica spontaneamente (gr. profḗtēs), e del curatore d’anime (pastore, gr. poimḗn) e insegnante (gr. didáskalos). In Efesini 4,11 l’evangelista sta al terzo posto.
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4.  ASPETTI CONCLUSIVI: [...] È una caricatura accattivante, ma che presenta una falsa immagine della chiesa: una sparuta minoranza di fedeli evangelisti dinanzi a una massa insensibile di cristiani, che stanno perennemente in ferie, si concentrano sull’abituale ritualità e non si curano delle sorti dei loro simili. [...]
     Nel grande mandato il fine presentato dal Signore ai suoi apostoli, non era solo evangelizzare le nazioni, ma specialmente renderli discepoli di Gesù Messia, insegnando loro a osservare tutto ciò, che il Messia aveva comandato (Mt 28,18ss). Ciò mostra che sono necessarie tutte le funzioni ministeriali. Infatti, anche i discepoli devono diventare credenti maturi e utili per gli altri. Paolo insegnava al suo collaboratore Timoteo quanto segue: «Le cose, che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri» (2 Tm 2,2).
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Allegor_chies_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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