mercoledì 28 dicembre 2011

Chi è l’Inviato del Signore?

CHI È L’INVIATO DELL’ETERNO?

In Internet si trova di tutto su questo controverso tema. C’è chi gli dà un alone di mistero, chiamandolo «Angelo di Yahweh (di Jahwè, o simili)» o chi cerca una improbabile italianizzazione con «l’Angelo di Geova». Se si vuole essere precisi, bisogna parlare tutt’al più dell’«Inviato di Jahwè» o dell’«Inviato dell’Eterno / del Signore». L’ebraico e il greco non hanno un termine specifico per «angelo»; il termine ebraico male’ak significa semplicemente «inviato, messaggero, ambasciatore» ed è usato sia per profeti, sia per emissari di qualcuno, sia per esseri celesti inviati da Dio. Quindi, parleremo correttamente dell’«Inviato» di Jahwè, dell’Eterno o del Signore.
    Alcuni cominciano bene, affermando che tale «Inviato del Signore» (o come essi altrimenti lo chiamano) non sia semplicemente un angelo. Viene mostrata giustamente l’interazione diretta fra tale «Inviato del Signore» e il Signore stesso, ossia come egli parli o agisca non solo in nome dell’Eterno, ma come l’Eterno stesso.
    Poi, però, si passa a facili deduzioni, affermando che tale manifestazione di Dio sarebbe stata in realtà la presenza di Gesù Cristo nell’AT. Infatti, Senza vere e concrete prove testuali e teologiche, si ragiona con un falso sillogismo, quando si afferma che «l’Inviato del Signore» (o come lo chiamano altri) sarebbe una presunta «cristofania» (= manifestazione di Cristo), avendo egli tutte le caratteristiche di Gesù Cristo, e deducendo che egli fosse in realtà Gesù stesso all’interno della rivelazione veterotestamentaria. Quando si chiede a coloro, che affermano tali cose, dove siano le concrete prove testuali nel NT per tale tesi, citano in genere brani, che non c’entrano nulla, e non portano nessuna prova concreta al riguardo. Si tratta, quindi, solo di una romantica costruzione dogmatica e di una interpretazione deduttiva senza alcuna vera base esegetica e teologica. Si confonde ciò, che si vorrebbe vedere volentieri nella Scrittura, con ciò, che veramente c’è; e si pensa che un consenso al riguardo possa rendere più vera quella, che è solo un’ipotesi speculativa. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Inviato_del_Sign_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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