NO ALL’ANGOSCIA DOTTRINALE
Sono amato al 100% dal Signore
1. L’angoscia
dottrinale
L’approccio
dottrinario alla sacra Scrittura mette, per certi versi, ansia e angoscia. Gli uni vogliono convincermi che debba credere a
una doppia predestinazione, a
salvezza per gli uni e a perdizione per gli altri. Altri vogliono inculcarmi
che la salvezza si perda. Altri
ancora pretendono che senza certi carismi
particolari sarei un cristiano a metà. Poi, ci sono coloro che esigono che
io mi rivolga a Dio e a Gesù Cristo con i loro nomi ebraici originali o italianizzati, per avere sicurezza di
essere ascoltato. Non mancano neppure coloro, che reclamano una certa mia giudaizzazione più o meno spinta (dal
sabatismo all’ebraismo), ossia che io osservi, anche nel nuovo patto, i
precetti della legge mosaica, per essere un vero seguace del Messia. Lo stesso
vale per coloro, che vogliono impormi le loro tradizioni religiose e il loro massimalismo,
che essi hanno rivestito di elementi apparentemente biblici. Inoltre, per
certuni dovrei farmi imporre le mani da santoni
particolari, attenendomi poi alle loro direttive, e ricevere nuove rivelazioni divine. Infine, c’è
chi reclama che solo l’appartenenza a una certa denominazione mi garantisce la salvezza e una particolare
benedizione. Ci sarebbe ancora da parlare di coloro, che mi suggeriscono di
fare un particolare «cammino spirituale»
e di avere un approccio sacramentale
alla fede.
Che angoscia mettono tali approcci
ideologici alla Scrittura; sono stampelle che non possono mai sorreggere la mia
fede e che non possono mai garantirmi alcunché oggi e qua, ossia la presenza
del Signore, la comunione con Dio, la crescita spirituale, il frutto dello
Spirito, il soccorso divino e quant’altro.
Seguono i seguenti punti: 2. La cura
scritturale; 3. L’approfondimento biblico.
[CONTINUA LA
LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/A1-Angoscia_amato_Mds.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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