È LECITO FARE IL DEEJAY E IL PREDICATORE? PARLIAMONE
Solo chi si studia di essere irreprensibile (= al di sopra di ogni riprensione; cfr. 1 Tm
3,2.10; 5,7; 6,14; Tt 1,6s; Tt 2,8), potrà tagliare
rettamente la «Parola della verità», senza essere confuso e avendo l’approvazione
di Dio (2 Tm 2,15). E solo allora si potrà risplendere «come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita» (Fil 2,15).
In caso contrario, si vivrà continuamente
con la coscienza sporca e non avrà autorità
biblica nel suo insegnamento e nella pratica della cura pastorale. Nel caso peggiore,
però, dove non ci si ravvede, si tenderà
a scusare, consciamente o inconsciamente, il peccato negli altri, per giustificare
se stesso; similmente si «leggerà» la Parola di Dio col «l’occhio viziato» dal proprio peccato. «Se dunque l’occhio tuo è sano,
tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo
sarà nelle tenebre» (Mt 6,22s).
Allora, volenti o nolenti, sarà
grande la tendenza a storcerne il significato,
o almeno ad addomesticarlo, e a predicare un messaggio a propria immagine e somiglianza.
Un indizio al riguardo è sentire
continuamente, nelle preghiere e dal pulpito, preghiere e discorsi
generalizzati, incentrati sul fatto che siamo «tutti» peccatori, che «tutti»
necessitiamo di perdono e che Dio ci ami «tutti così come siamo». Grande è la
tendenza anche a «spiritualizzare» il proprio
stato di peccato e a presentare il tutto come un piano divino, in cui Dio
ha una qualche meta misteriosa o ci vuole insegnare qualcosa. Ricordo quel
credente e quella credente, che praticavano insieme fornicazione e si scusavano dicendo che leggevano la Bibbia
insieme, che pregavano insieme, che Dio è amore e che, quando si ama, si è da
Dio. E magari ti dicono pure che stanno parlando del Signore a qualcuno.
Ricordo quel
conduttore di chiesa che alla mia domanda intorno al suo sostegno finanziario,
mi rispose candidamente che stava prendendo
il sussidio di disoccupazione e s’arrangiava anche con un lavoro in nero. Che cosa poteva egli dire mai a coloro che nella
sua comunità affermavano di «arrangiarsi» per vivere e chiedevano un suo
consiglio biblico? Come è successo al conduttore della chiesa di Laodicea,
avendo egli fatto il callo morale,
ci si sente arrivato, soddisfatto e a posto in ogni cosa, mentre la diagnosi
del Signore è questa: «…e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile
e povero e cieco e nudo» (Ap 3,17).
Qui di seguito
discutiamo l’articolo «È lecito fare il deejay e il predicatore?».
Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali
osservazioni…
[CONTINUA LA
LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Deejay_predica_UnV.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che
rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola
Martella}
~~> Discuti
questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/%C3%A8-lecito-fare-il-deejay-e-il-predicatore-parliamone/10151283900152990
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