martedì 21 gennaio 2014

Un cattolico fra Scrittura e tradizione



UN CATTOLICO FRA SCRITTURA E TRADIZIONE

Il seguente colloquio avviene con Fabrizio Martin. Egli è quello, che definirei un «cattolico risvegliato». Ha preso contatto con me da parecchio tempo, ha letto i miei libri ed è stracolmo di domande sulla giusta interpretazione della Scrittura. Essendo impegnato nella chiesa cattolica, sta nel guado fra Scrittura e tradizione. Essendo illuminato dalla Bibbia, egli stesso intuisce che non tutte le tradizioni romane hanno le radici nel cristianesimo apostolico, ma sono «incrostazioni» religiose provenienti da altre religioni, che si sono accumulate nei secoli nella prassi delle chiese e che sono state cristianizzate dalla religiosità popolare e tollerate e poi approvate dalla nomenclatura religiosa.
     Il seguente colloquio è nato spontaneamente, poiché Fabrizio Martin è intervenuto a più riprese nel tema «L’ignoranza che falsifica». Essendo lì i suoi interventi fuori tema, li ho messi qui, così come si sono succeduti. L’intento è che anche altri, leggendoli, possano trarne profitto per la propria conoscenza e riflessione.

1. Interpretazione della Bibbia
     Fabrizio Martin: Parlo da cattolico. I sacramenti della chiesa cattolica trovano nella sacra Scrittura la loro origine oppure sono frutto di errata interpretazione della Scrittura stessa? E naturale che da cattolico capisco anche l’importanza della tradizione, e sono consapevole che voi la vedete in modo diverso. Quello che a me interessa, è capire ciò che dice la Bibbia al riguardo. Consapevole della necessità d’indagare a fondo su ciò che credo, resto comunque perplesso che sui testi sacri ci siano cosi tante interpretazioni che, alla fine, risulta difficile capire chi abbia ragione. {17-01-2014}

Nicola Martella: ■ Le cose importanti alla fede e, quindi, alla salvezza sono evidenti (p.es. salvezza per grazia mediante la fede quale dono di Dio e, quindi, senza le opere della legge; Ef 2,8s).
     ■ La Scrittura si spiega con la Scrittura, secondo il principio dell’analogia. Le verità importanti sono subito evidenti; ciò che non è chiaro ed evidente, non è importante ai fini della dottrina.
     ■ Le tradizioni umane e le convenzioni religiose (di chiunque e di qualunque genere), se si trovano in contrasto con la Scrittura, sono un pericoloso filtro, che inficerà la corretta interpretazione della volontà di Dio, un muro che impedisce di accedere alla grazia e una trappola per le anime, di cui però si dovrà rendere conto a Dio.
     ■ Chiunque sia, che filtra la Parola di Dio con tradizioni religiose e decisioni ecclesiali, snaturandola, questi di là dalle sue buone intenzioni, sta in pericolo di diventare un «cieco guida di ciechi» (Mt 15,14) e di rendere i proseliti «figli della Geenna» (Mt 23,15), quindi eternamente perduti.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. L’eucarestia; 3. Il purgatorio; 4. Messa per i defunti; 5. Le sacre Scritture; 6. Pregare i morti; 7. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-BB-tradiz_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.


*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": Parliamone: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/un-cattolico-fra-scrittura-e-tradizione/10152242857497990

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