DIO NON RINNEGA SE STESSO
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☼ «L’Eterno non abbandonerà
il suo popolo, a causa del suo grande nome, perché è piaciuto all’Eterno di farsi
di voi un popolo» (1 Samuele 12,22).
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► Il Signore non vuole ripudiare il suo popolo, poiché è in
gioco il suo onore (= Nome) dinanzi al mondo, avendo Egli fatto promesse solenni.
Per mostrare la sua grazia, Dio si è scelto un pugno di persone e ne ha fatto un
popolo per sé, proprio un popolo, che è dichiarato ribelle fin dalle viscere materne
e dal collo duro.
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▼ La situazione non cambia nel nuovo patto riguardo a Cristo.
«Certa è questa parola: se siamo morti con
lui, con lui anche vivremo; [12] se perseveriamo [con lui], con lui anche regneremo;
se [lo] rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; [13] se siamo infedeli, egli rimane
fedele, perché non può rinnegare se stesso» (2 Tm 2,11ss). Chi rinnega Cristo,
mostra di essere un «credente» che non è mai giunto alla rigenerazione e al suggellamento
mediate lo Spirito Santo (2 Cor 1,21s; Ef 1,13s; 4,30). Per il resto, l’unità di
Cristo con il suo popolo del nuovo patto si estende anche di là dalla morte e mira
alla risurrezione (v.
11). Durante il cammino sulla terra, nei periodi della nostra infedeltà (di là dalle
conseguenze nella nostra vita), Cristo mantiene la sua parola solenne e rimane fedele
a se stesso. Questa è una buona notizia, che ci permette di ritornare al Signore
così, come ha fatto il «figliol prodigo», quando mostro un pieno pentimento e una
completa resa dinanzi a suo padre.
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