domenica 17 maggio 2009

Deità di Gesù e autorità del Nuovo Testamento 18-05-09

DEITÀ DI GESÙ E AUTORITÀ DEL NUOVO TESTAMENTO

Fra metodo storico-critico e metodo storico-esegetico


Alessandro Esposito, candidato al ministero pastorale presso la chiesa valdese di Trapani e Marsala, prende qui posizione riguardo all’articolo «Conduttore antitrinitario nelle chiese valdesi». Il seguente contributo avrebbe potuto trovare posto all’interno del tema di discussione «Conduttore antitrinitario nelle chiese valdesi? Parliamone», ma a causa della sua specificità, della sua problematicità e di un'adeguata risposta, abbiamo preferito metterlo extra.

Il titolo che abbiamo dato a questo confronto ci sembra adatto, poiché la deità di Gesù è strettamente legata al valore e all’autorità riconosciute al NT nel suo complesso. Il sottotitolo ci mostra che in fondo si tratta di due approcci differenti alla sacra Scrittura: l'approccio storico-critico parte da un dubbio di fondo e da una sfiducia programmatica verso i testi biblici; l'approccio storico-esegetico (o storico-biblico) parte dal rispetto di fondo e da una fiducia totale verso i testi biblici. Da tale scelta programmatica dipende poi tutto il resto, anche la questione del «Gesù storico», che il criticismo storico vuole distinguere e separare dal «Cristo della fede», ritenendolo un'invenzione di alcuni esponenti della chiesa apostolica.

Quando mi raggiunse la lettera di Alessandro Esposito con la sua risposta e le sue tesi, ero all’estero per un certo periodo e non mi ero potuto occupare del suo scritto, cosa che gli avevo anche scritto. Egli mi scrisse ancora due volte, sollecitando con toni gentili la pubblicazione; i miei impegni del momento me lo impedirono. Comunque ancora prima del mio rientro in sede, approntai buona parte della mia risposta, tra un impegno e un altro. Dapprima mi mandò quindi «alcune mie considerazioni a margine del dibattito accesosi intorno ad alcune mie affermazioni relative al dogma trinitario e alla divinità di Gesù» {29-04-2009}. Poi, dopo la mia beve risposta, mi ribadì la necessità della pubblicazione del suo scritto, «anche perché si è acceso un vivace dibattito persino all’interno della mia chiesa e vorrei evitare di essere frainteso». Infine, dopo aver io ripetuto di occuparmi della questione al mio ritorno in sede, ribadì nuovamente riguardo alla sua replica quanto segue: «Ritengo che sarebbe opportuno e onesto riportarla, anche perché essa corregge il tiro circa alcune affermazioni inappropriate che mi vengono attribuite» {09-04-2009}.

Dopo aver letto l’attuale scritto del mio interlocutore, non posso che prendere atto che tutti i dubbi, espressi nella mia precedente analisi, sono stati confermati. L’anima delle tesi è il metodo storico-critico e, quindi, il liberalismo teologico, che non crede che il NT sia interamente l’autorevole «Parola di Dio», ma sarebbe la semplice espressione di umane teologie diverse e, in parte, contrastanti fra loro. Da ciò deriva il resto delle tesi del mio interlocutore. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Deita-Gesu_autorita-NT_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


Novità editoriale: «Elementi della fede: Dottrine fondamentali della fede cristiana»


Inoltre, ecco gli ultimi articoli già messi in rete:

Qual è lo scopo dei comandamenti?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Comandamenti_scopo_Lv.htm

Problemi di crescita d’un credente novello: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Problemi_crescita_novello_EnB.htm

Predizioni o pii desideri? Le «profezie» di Corrado Salmé: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Predizioni_pii-desideri_Esc.htm

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