Cari fratelli di EvanTv, shalom. Ho ascoltato sul vostro sito (http://www.evantv.net/video/?la-speranza-in-pratica-la-risurrezione) «Eric Noffke, La speranza in pratica: la risurrezione» (05 agosto 2009). Di là da aspetti interessanti (già conosciuti a me studioso), sono rimasto a dir poco perplesso sul resto. È perlopiù una capitolazione teologica al metodo storico-critico (Isaia tardivo, Daniele tardivo, ecc.), quindi al liberalismo teologico. Non è Dio che rivela, ma è l’uomo che sviluppa la sua teologia, attingendo specialmente dalla cultura pagana. Peccato.
Si mettono insieme quatto argomenti, secondo uno schema ideologico preconfezionato, prendendoli qua e là dall’AT e interpretandoli secondo la tesi storico-critica e alla luce di fonti pagane o apocrife, e si trascurano tutti i riferimenti contrari, presenti nell’AT. È proprio vero che la teologia dell’AT è tutto uno sviluppo culturale degli Ebrei? È proprio vero che la teologia della risurrezione dell’AT è uno sviluppo solo tardivo del giudaismo? Stranamente gli apostoli dimostrarono la risurrezione di Gesù proprio con l’AT! (Gv 20,9; 1 Cor 15,4).
Faccio notare che quanto detto da Ezechiele (18,1ss) si trova, ad esempio, oltre che in Gr 31,29s, già nella Torà di Mosè: «Non si metteranno a morte i padri per i figli, né si metteranno a morte i figli per i padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato» (Dt 24,16). Quindi? Come si vede l’ideologia è la nemica dell’esegesi contestuale!
Peccato. Tanto eruditismo senza un vero equilibrio teologico e senza una vera esegesi contestuale. Quanto e che cosa avranno capito gli astanti in tale conferenza? E quanto e che cosa capiranno coloro che visioneranno tale filmato in rete? Di là da aspetti certamente interessanti, Eric Noffke ha più chiarito o più confuso? Lasciamo ai lettori tale conclusione.
Saluti e benedizioni… Nicola Martella
Nessun commento:
Posta un commento