lunedì 5 settembre 2011

La successione dei fatti in Luca 24


LA SUCCESSIONE DEI FATTI IN LUCA 24

1. ENTRIAMO IN TEMA: Questo studio di Luca 24 è risultato necessario per capire che il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo venne solo sui dodici apostoli. Infatti, alcuni, confondendo alquanto i fatti, credono di poter arrivare ad altri risultati; essi appartengono specialmente all’ambito pentecostal-carismatico. Questi ultimi vedono in pericolo una delle loro massime dottrine, chiamata «battesimo nello Spirito» con annessa glossolalia, «seconda esperienza» che essi pensano di ricavare proprio dagli eventi di Pentecoste e che affermano come valida per tutti i credenti. Perciò, a Pentecoste vogliono vedere presenti tutti i credenti allora disponibili e non solo quei dodici Galilei (At 1,11; 2,7), che erano stati chiamati a rivestire il ministero speciale di apostoli del Signore (At 1,2.26; 2,14). [A Pentecoste lo Spirito discese solo sui dodici apostoli]
     Per tali motivi, essi usano specialmente Luca 24, proiettando in questo brano un’unica e lunga scena, che coinvolgerebbe apostoli e altri credenti dalla prima apparizione di Gesù risorto alla sua ascensione. Ad un’analisi testuale attenta ciò risulta inconcepibile e improponibile.

     La cornice storica: I fatti descritti in Luca 24 e in Giovanni 20 (cfr. Mc 16) avvennero nello spazio di 40 giorni (At 1,3 «40 giorni»), contandoli dalla risurrezione di Cristo in poi!
     Poi, tra il giorno dell’ascensione (At 1,1-12) e il «cinquantesimo giorno» (At 2,1) trascorsero dieci giorni circa. Ciò si evince dal fatto che dai 50 giorni, che andavano dalle Primizie a Pentecoste, bisogna appunto sottrarre il tempo, in cui Gesù si fece vedere dai suoi apostoli e li istruì. Se si contano i 40 giorni dalla risurrezione, resta comunque più di una settimana di tempo dal giorno dell’ascensione a Pentecoste.
     Che i fatti accaduti nel periodo, che va dalla risurrezione all’ascensione, siano stati molteplici, ci viene fatto intuire dall’apostolo Giovanni, che fu un testimone oculare. A proposito di una delle apparizioni agli apostoli, avvenuta in Galilea, presso il mar di Tiberiade (Gv 21,1), egli disse: «Questa era già la terza volta che Gesù si faceva vedere ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato dai morti» (v. 14). Che fossero gli apostoli, è evidente dalla menzione di Pietro, del «discepolo che Gesù amava» (= Giovanni) e degli «altri discepoli» (vv. 7s.11s.14.15ss.20ss). Tale occasione non fu neppure l’ultima.
     Seguono i seguenti punti: 2. I fatti in sintesi (I discepoli di Emmaus; l’apparizione del Risorto agli apostoli; L’ascensione); 3. Aspetti conclusivi…[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Luca24_success_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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