QUANDO
NELL’ERMENEUTICA L’ERRORE STA NEL «DETTALIO»
Ho voluto usare tale immagine per aiutare passo per passo ad
aguzzare lo spirito d’osservazione,
per poi portare al problema dell’ermeneutica, ossia all’interpretazione di un
testo. Ho fatto tale esperimento in rete con alcuni fratelli. Ecco i risultati.
1. Fase preliminare
Di là dalla
risata, quanti errori ci sono in
questa foto?
■ Antonio Capasso:
Rappoto? → N.d.R.: Giusto, ma solo uno?
■ Rita Fabi:
Due. → N.d.R.: Solo due errori?
■ Stefano Frascaro:
E che le direzioni delle nuvolette sono errate. → N.d.R.: È proprio
rilevante?
■ Michele Attruia:
Dentifricio, qual è, ho lavato... però è stravecchia!
■ Nicola Martella:
Michele Attruia, «mi sono lavato» è corretto. Ti faccio notare, che se tale
barzelletta è stravecchia, il vino invecchiato
è il migliore. Non tutto ciò, che conosciamo noi, è conosciuto dagli altri. Qui
il mio scopo è un altro, come vedrai…
Inoltre, per
rimanere «biblici» (con sole due «b» totali), ti ricordo la seguente sentenza
del nostro Signore: «Ogni scriba, che
diventa un discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa, il
quale tira fuori dal suo tesoro cose
nuove e cose vecchie» (Mt 13,52).
Quindi, non resta
che questa raccomandazione gesuanica: «Va’,
e fa’ tu la stessa cosa» (Lc 10,37). Noi vogliamo fare
bene nel campo della giusta interpretazione
testuale.
■ Antonio Capasso:
Che «qual’è» sia un errore, non sono
molto convinto. → N.d.R.: Lo è,
poiché si dice «qual sono», quindi «qual» esiste anche a sé. Ad esempio, basta
scrivere «qual’è» in Word, che viene indicato come errore.
■ Nicola Martella: Oltre a quelli riportati, ci sono i seguenti
errori: manca un punto dopo «Sono preoccupato» e dopo l'ultima frase; manca
altra punteggiatura intermedia; «E qual è il problema?» deve iniziare con
maiuscola; «Pasta del Capitano» deve andare in maiuscolo, essendo il nome
di un prodotto.
Ecco, infine, la versione corretta di tale dialogo:
▪ Un poliziotto
dice all’altro: «Sono preoccupato. Mi sono lavato i denti...».
▪ L’altro chiede:
«E qual è il problema?».
▪ Il primo spiega:
«Il denitrifico non era mio. Sopra c’era scritto “Pasta del Capitano”. Ora, mi
faranno rapporto».
2. Fase d’approfondimento
■ Nicola Martella:
Sul piano letterario e dell’interpretazione, che lezione possiamo imparare da tali dati che abbiamo raccolto?
■ Michele Attruia:
Che non si può usare la Pasta del capitano e neanche il Mentadent (perché non
si dicono le bugie!). → N.d.R.: Solo questo?
■ Nicola Martella:
Sul piano dell’analisi di un
qualunque testo, che lezione possiamo imparare da quanto detto fin qui?
■ Stefano Frascaro:
Che lezioni? Che tu fai l’esegesi anche a una barzelletta... ☺
→ N.d.R.:
Al contrario, che cosa possiamo imparare ai fini di una corretta esegesi
dall’analisi di tale testo?
■ Nicola Martella:
Gesù usava
le parabole per illustrare il regno di Dio. Noi possiamo usare testi del genere
per illustrare l’ermeneutica, la
giusta interpretazione di un testo. Quindi, da quanto detto, che conclusioni
traiamo per l’analisi di un testo?
Sul sito seguono inoltre i seguenti punti: 3. Fase dell’ermeneutica.
[CONTINUA LA
LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Ermeneut_errore_Mds.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che
rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola
Martella}
~~> Discuti
questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/quando-nellermeneutica-lerrore-sta-nel-dettalio/10151235509457990
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