INCONTRARSI
DA CRISTIANI A CAPODANNO? PARLIAMONE
Qui di seguito discutiamo l’articolo «Incontrarsi da cristiani a Capodanno?». Alcuni
rendono i loro gusti soggettivi
norma oggettiva per tutti, e cioè anche nelle cose, di cui la Scrittura non
afferma nulla di diretto e di chiaro,
lasciando libertà. Io non sono tagliato per i festeggiamenti di alcun
genere e non credo che esistano per i cristiani gentili giorni particolari (Rm
14,5). Tuttavia, non si può per questo strumentalizzare la Parola di Dio, per adeguarla ai propri gusti,
visto che è chiesto di tagliarla rettamente (2 Tm 2,15).
Ci sono cose lecite, ma non sempre sono utili
né sempre edificano gli altri, ma al contrario possono creare dipendenze (1 Cor
6,12; 10,23); ce ne sono altre, però, che edificano e aiutano la comunione
fraterna. Chiaramente non bisogna fare della libertà un arbitrio per la malizia e il male (1 Pt 2,16). Se ci
sono modi illeciti e sbagliati di fare le cose, ce ne sono anche di leciti e corretti.
Dio nell’AT e Gesù
nel NT non hanno rimproverato Israele, per aver creato feste come quella dei Purim e quella della Dedicazione (o
delle Luci), che non erano contemplate nella legge mosaica; Gesù partecipò a
tutte le feste giudaiche senza farsi scrupolo. Tale principio vale anche per le
feste civili odierne, fissate dalla
legge dallo Stato italiano, come il Capodanno; lo si può passare insieme ad
altri credenti alla gloria di Dio. Anche tali feste non stanno nella legge
dell’antico o del nuovo patto, ma non
disonorano Dio, se vissute in modo giusto e corretto.
Tuttavia, i massimalisti fanno di tutta l’erba un
fascio. Elencano presunte e false derivazioni mitologiche e pagane dell’attuale
Capodanno, che è invece una convenzione prevista dalle leggi dello Stato, per
dividere un anno dall’altro. Poi, buttano via il bimbo con tutta l’acqua
sporca, ipotizzando che i credenti
radunati, per ringraziare e lodare Dio, daranno sfogo alla loro carne e
commetteranno peccati gravissimi. I massimalisti, avendo essi stessi la coscienza contaminata, schizzano il
loro fango dappertutto, per poi pretendere con soddisfazione di ritrovarlo
negli altri.
È scritto: «Noi
canteremo canti al suono degli strumenti
a corda, tutti i giorni della nostra vita,
nella casa dell’Eterno» (Is 38,20). Basta che non sia nei giorni avversi ai
massimalisti! Si può essere tutti
i giorni nel pari
consentimento con gli altri credenti nel luogo di culto e per le case,
prendendo «il cibo insieme con letizia e semplicità di cuore» e «lodando Dio» (At 2,46). Tuttavia, non
nei giorni indicati a lutto dagli estremisti! Ci si può esortare gli uni gli altri tutti i giorni
(Eb 3,13). Non però in quelli, proibiti dai nuovi farisei!
Secondo la Scrittura, in ogni tempo si può benedire e lodare l’Eterno (Sal 34,1), vegliare,
pregando (Lc 21,36), o pregare con ogni
tipo di preghiera e supplica, vegliando (Ef 6,18). Ciò vale sempre, secondo gli
ayatollah,
tranne che nei giorni segnati come negativi sulla loro lista nera.
Sul sito possono seguire i contributi dei lettori
e le mie eventuali osservazioni… [CONTINUA
LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Capod_crist_Lv.htm]
Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito,
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