I
FALSI SPIRITUALI IN INTERNET
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Nelle chiese esistono «finti spirituali», che usano cose
legittime in modo strumentale, spesso per calunniare
il prossimo o fare le loro vendette. Qui di seguito mi limiterò solo ad alcuni
esempi.
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1. FOGLI DI CALENDARIO: Molti credenti
leggono quotidianamente un foglietto dei tanti calendari cristiani, che sono
pubblicati.
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1.1. L’USO LEGITTIMO:
[→ Sul sito]
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1.2. L’USO
STRUMENTALE: Immaginatevi che un credente venga da voi, per mettervi al
corrente di qualcosa, affermando che un certo «Ambrogio» abbia messo in rete un
foglio di calendario, per poi usare il contenuto in modo strumentale contro a
un altro. Aggiunge anche che egli non fa nomi, ma solo allusioni, con cui getta
fango sul suo prossimo; alcuni, che sono coinvolti, sanno molto bene a chi
«Ambrogio» si riferisca.
Spesso i credenti
si rivolgono a me per e-mail, per chiedermi che cosa ne penso di questa o di
quella cosa o per chiedermi consiglio biblico e pastorale. Essi mi invitano ad
analizzare certi testi, tra cui anche l’uso strumentale di qualche foglietto di
un calendario cristiano. Ad esempio,
tempo fa mi fu segnalata la pubblicazione del foglio di calendario, che un
certo «Ambrogio» usò palesemente contro un altro credente.
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■ «Ambrogio», riportando il
foglietto del calendario con Giobbe 34,11, non prese l’occasione per farsi lui
l’esame di coscienza, ma mandò «messaggi in codice» o «frecciatine» a qualcun altro, a cui egli attribuiva inganno,
egoismo, avarizia e sete di potere. Lo ascrisse fra i grandi predicatori
ipocriti e insinuò che non fosse neppure «cristiano». Poi, condì il tutto con
versi biblici, per fare effetto sui semplici. Questa è una un colpevole abuso della Parola di Dio,
che rientra proprio nell’asserzione di Giobbe 34,11: «Egli [= Dio] rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il
salario della sua condotta».
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■ Sempre «Ambrogio», riportando... [→ Continua sul sito]
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2. IMMAGINI DI TESTO: Alcuni pubblicano
immagini contenenti citazioni di versi biblici, di massime e di «frasi fatte».
Anche qui la dinamica dovrebbe essere la stessa: prendere l’occasione per
riflettere su se stessi. Uno di questi, chiamiamolo, «Cosimo»... [→ Continua
sul sito]
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3. ALCUNE CONCLUSIONI: In tal modo,
«Ambrogio», «Cosimo» e altri come loro si rendono personalmente colpevoli, per avere abusato della Parola di Dio,
gettando illazioni, allusioni e sospetti su altri credenti. Oltre a ciò, essi
si sono resi colpevoli anche verso gli
altri, specialmente se si ritengono maestri dei semplici, mostrando col loro
deplorevole comportamento che sarebbe cosa lecita
usare in modo strumentale una meditazione, i brani biblici in essa
contenuti e frasi a effetto (massime, citazioni, ecc.), per gettare fango e
sospetti sul prossimo, per fare allusioni e cose simili. Se ciò non bastasse, magari
aggiungono: «Diversi di voi sanno di chi parlo!». Poi, all’occasione, come già
detto, terminano alla stregua di un famoso santone con «Chi ha orecchi, per
udire, oda». Tale discriminazione, come altre simili, fa
diventare tali persone «giudici dai ragionamenti malvagi»
(Gcm 2,4).
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[→ CONTINUA
LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Falsi_web_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero
scritto, voi
che rispondereste nel merito alle questioni
in esso
contenute? {Nicola Martella}
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