IDENTITÀ
E VALUTAZIONE CORRETTA DI SÉ
1. Entriamo in tema
A una certa età diventa importante capire se
stesso, scoprire la propria identità,
sapere chi si è veramente, che cosa si vuole dalla vita, che cosa si intende
realizzare e cose del genere. Tale ricerca, chi in più e chi in meno, può
durare tutta la vita.
Tempo fa, una mia
ex-studentessa scrisse sulla sua bacheca: «Se
solo riuscissi a capire me stessa». Lasciai lì la mia seguente massima intitolata
«Zavorra dell’ego»: «Quando ho
smesso di capire me stesso e di difendere la mia reputazione, sono diventato
libero dalla zavorra di me stesso e, pronto per servire Dio, la mia mongolfiera
ha preso il volo».
Poi aggiunsi: Auguro
anche a te di buttare giù la tua zavorra e di spiccare un buon volo, aquilotto!
Ella mi rispose
con una massima di William Shakespeare: «La reputazione è una veste effimera e convenzionale, guadagnata spesso
senza merito e perduta senza colpa». Poi aggiunse: «Non me ne importa tanto; ma
d’avere un Giusto Concetto di me stessa,
sì».
2. Un concetto giusto
di me stesso
Un «concetto
giusto» di noi stessi forse non l’avremo mai veramente. Possiamo però
esercitarci a non averne uno «più alto di quello che [si] deve avere» e d’avere, quindi, «un concetto
sobrio, secondo al misura della fede, che Dio ha assegnata a ciascuno» (Rm
12,3)…
Sul sito seguono i seguenti punti: 2.
Un concetto giusto di me stesso; 3. Aspetti conclusivi.
[CONTINUA LA
LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Identita_valutarsi_Ori.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
~~> Discuti questo tema qui o su «Facebook»: https://www.facebook.com/notes/martella-nicola/identit%C3%A0-e-valutazione-corretta-di-s%C3%A9/443475025674031
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