CHIESA È LADDOVE DUE O TRE SI
RADUNANO NEL NOME DI GESÙ? (MT 18,20)
1. LE
QUESTIONI: Premetto che
la libertà di culto e il sacerdozio universale di tutti i credenti
rigenerati sono qui fuori discussione (vedi punto 3.). Qui trattiamo altro,
visto che ci preme una verità esegetica. Leggo continuamente che il Signore
Gesù avrebbe fatto la promessa, secondo cui la chiesa si realizzerebbe laddove
due o tre si radunano nel suo nome. A prova di ciò viene citata una
dichiarazione di Cristo: «Poiché dove due o tre sono
riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20). Questa è un
convinzione molto diffusa.
Se pongo qui la
questione, è perché è un brano classico per appurare l’ermeneutica, ossia l’interpretazione legittima di un brano, e per
esercitarsi nell’esegesi, ossia
nell’analisi contestuale di un brano. Qui vediamo come a un verso, preso fuori
del suo contesto, gli si possa attribuire un significato del tutto differente rispetto all’intenzione di chi ha
espresso tale pensiero (qui Gesù) e di chi lo ha scritto (qui Matteo). Questo
mostra che un brano, preso fuori del suo contesto, si presta per essere strumentalizzato, per ingenuità o per
calcolo. Qui vediamo, inoltre, pure la forza che possiede il consenso, una volta che un luogo comune
dottrinale si radica e si tramanda.
Matteo 18,20 viene
usato da coloro, che vogliono contrastare le denominazioni, che hanno un clero e che pretendono la presenza di
una persona particolarmente iniziata e autorizzata da un concistoro, per
potersi legittimamente radunare (tali chiese istituzionalizzate affermano di
essere le uniche, che posseggono la sedicente «successione apostolica» e,
quindi, basandosi su tale artificiosa questione, pretendono che siano loro a
poter decidere chi debba legittimamente radunarsi e dove si debba farlo;
chiaramente non condivido un tale artificio). Tale brano viene anche usato da
coloro, che fuoriescono da chiese
locali costituite, per differenze dottrinali o per altri motivi, legittimi o
meno che siano, e si radunano in casa. Tale verso sembra venire loro in aiuto, aggiustandolo
ai loro propri bisogni.
2. IL TENORE DEL BRANO: Di là
dalle ragioni legittime, che si
possono avere, per asserire la libertà di culto dei cristiani biblici, faccio
presente che Matteo 18,20 viene citato fuori contesto già per il fatto, che
esso si trova alla fine di un brano,
di cui trae le conclusioni (cfr. «perciò»). Perciò, chiedo a chi cita tale
verso, di controllare il contesto (Mt 18,15-20); chi lo fa, può constatare che esso
non afferma proprio ciò, che si vuole che dica. Di che cosa parla l’intero
brano? Parla delle normali riunioni di chiesa e della presenza di Gesù in esse
o d’altro? Allora ci si accorgerà che tale brano parla d’altro, ossia di una speciale situazione all’interno della
chiesa locale, non di un normale raduno o culto…
Sul sito seguono inoltre i seguenti punti: 3. Aspetti conclusivi.
[CONTINUA LA
LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Chiesa_due-tre_EdF.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che
rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola
Martella}
~~> Discuti questo
tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/nicola-martella/chiesa-%C3%A8-laddove-due-o-tre-si-radunano-nel-nome-di-ges%C3%B9-mt-1820/10150977374798700
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