TIEPIDI IN PERICOLO
Una lettrice mi ha scritto quanto segue: Ciao, scusa, se mi permetto, ma
volevo farti una domanda. Dio non ci vuole né caldi né freddi, né tiepidi. C’entra
in questo la nostra salvezza? {A. S.; 22-04-2014}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Di là dall'incongruenza della seconda
frase, bisogna ribadire che il Signore ci vuole «caldi», quindi «ferventi». Infatti, è scritto: «Quanto all’impegno, non siate pigri; siate
ferventi nello spirito, servite il Signore» (Rm 12,11).
I «tiepidi» sono credenti all’acqua di
rose, che non si distinguono troppo da quelli del mondo. Ecco la diagnosi, che
Gesù fece del conduttore della chiesa di Laodicea (nell’attuale Turchia): «Io conosco le tue opere: tu non sei né
freddo né fervente. Oh fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei
tiepido, e non sei né freddo, né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca» (Ap
3,15s). Questo è l’unico luogo nella Bibbia in cui ricorre il termine «tiepido»
(gr. chliarós). Qui il verbo vomitare (gr. eméō)
indica che qualcuno ha bevuto dell’acqua tiepida d’estate e di essa si sente schifato. Questa sensazione è quella,
che il Signore Gesù sente per i credenti a tempo perso o per i tempi belli, per
quelli della «grazia a buon mercato», per quanti lo vogliono avere come
Salvatore, senza averlo come Signore, e per coloro che voglio fare a meno del
giogo del Signore e di accollarsi la propria croce nel seguire Cristo.
Tale conduttore
era molto acculturato e si sentiva a
posto, ma aveva lasciato il Signore fuori della porta (v. 20) e necessitava di
ravvedimento (v. 19). Il problema dei tiepidi è che non sanno mai se sono dentro o fuori della salvezza. Un
momento, hanno grandi certezze, quando sono con gli altri credenti; un altro
momento, mettono tutto in dubbio con la loro «mente prostituta», come la chiamò
Lutero. Paolo lo chiamò «uomo psichico»
e disse letteralmente: «L’uomo psichico
non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non
le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente» (1 Cor
2,14). Il problema del credente tiepido è che un momento si comporta da «uomo
spirituale» (v. 15) e pensa con la «mente
di Cristo» (v. 16); un altro momento pensa con la mente del mondo ed è un «uomo psichico».
Spesso tale tipo
di credenti vengono chiamati anche «carnali»
o bambini nella fede (1 Cor 3,1ss)… […]
Il resto dello scritto si trova sul sito.
[CONTINUA LA LETTURA:
www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Tiepid_pericol_Esc.htm]
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